2 Maccabei, noto anche come Secondo Libro dei Maccabei, Secondo Maccabei e abbreviato in 2 Maccabei, è un libro deuterocanonico che racconta la persecuzione degli ebrei sotto il re Antioco IV Epifane e la rivolta dei Maccabei contro di lui. Si conclude con la sconfitta del generale dell’impero seleucide Nicanor nel 161 a.C. da parte di Giuda Maccabeo, il capo dei Maccabei.
2 Maccabei fu originariamente scritto in greco koine da uno sconosciuto ebreo della diaspora che viveva nell’Egitto ellenistico. È stato probabilmente scritto tra il 150 e il 120 a.C. Insieme al libro 1 Maccabei, è una delle fonti più importanti sulla rivolta dei Maccabei. L’opera non è un sequel di 1 Maccabei, ma piuttosto una propria interpretazione indipendente degli eventi storici della rivolta dei Maccabei. Inizia e termina la sua storia prima di 1 Maccabei, iniziando con un incidente con il funzionario seleucide Eliodoro che tentava di tassare il Secondo Tempio nel 178 a.C. e terminando con la battaglia di Adasa nel 161 a.C. Alcuni studiosi ritengono che il libro sia influenzato dalla tradizione farisaica, con sezioni che includono un’approvazione della preghiera per i morti e una risurrezione dei morti.
Il libro, come gli altri Libri dei Maccabei, era incluso nella Settanta, un’importante raccolta greca di scritture ebraiche. Non fu prontamente tradotto in ebraico né incluso nel canone ebraico masoretico, il Tanakh. Sebbene forse letto da ebrei di lingua greca nei due secoli successivi alla sua creazione, gli ebrei successivi non considerarono l’opera canonica né importante. I primi cristiani onorarono l’opera e fu inclusa come opera deuterocanonica dell’Antico Testamento. I cristiani cattolici, ortodossi orientali e ortodossi orientali considerano ancora l’opera deuterocanonica; I cristiani protestanti non considerano 2 Maccabei canonici, sebbene molti includano 2 Maccabei come parte degli apocrifi biblici, libri non canonici utili ai fini dell’edificazione.