Il Libro di Esdra è un libro della Bibbia ebraica; che in precedenza includeva il Libro di Neemia in un unico libro, comunemente distinto dagli studiosi come Esdra-Neemia. I due si separarono con le prime Bibbie rabbiniche stampate dell’inizio del XVI secolo, seguendo la tradizione cristiana latina del tardo medioevo. Composto in ebraico e aramaico, ha per soggetto il Ritorno a Sion dopo la fine della cattività babilonese, ed è diviso in due parti, la prima racconta la storia del primo ritorno degli esuli nel primo anno di Ciro il Grande (538 aC) e il completamento e la dedicazione del nuovo Tempio a Gerusalemme nell’anno sesto di Dario I (515 aC), il secondo racconto della successiva missione di Esdra a Gerusalemme e della sua lotta per purificare gli ebrei dal matrimonio con non ebrei. Insieme al Libro di Neemia,
Esdra è scritto per adattarsi a uno schema schematico in cui il Dio di Israele ispira un re di Persia a incaricare un leader della comunità ebraica di svolgere una missione; tre leader successivi svolgono tre di queste missioni, la prima ricostruendo il Tempio, la seconda purificando la comunità ebraica e la terza sigillando la stessa città santa dietro un muro. (Questa ultima missione, quella di Neemia, non fa parte del Libro di Esdra.) Il programma teologico del libro spiega i molti problemi che presenta la sua struttura cronologica. Probabilmente apparve nella sua prima versione intorno al 399 aC e continuò ad essere rivisto e modificato per diversi secoli prima di essere accettato come scritturale nell’era paleocristiana.