Il Libro di Giosuè (in ebraico: ספר יהושע Sefer Yehoshua) è il sesto libro della Bibbia ebraica e dell’Antico Testamento cristiano, ed è il primo libro della storia deuteronomistica, la storia di Israele dalla conquista di Canaan all’esilio babilonese. Racconta le campagne degli israeliti a Canaan centrale, meridionale e settentrionale, la distruzione dei loro nemici e la divisione del paese tra le Dodici Tribù, incorniciato da due discorsi fissi, il primo di Dio che comanda la conquista del terra, e, alla fine, il secondo da Giosuè avvertendo della necessità di una fedele osservanza della Legge (torah) rivelata a Mosè.
Quasi tutti gli studiosi concordano sul fatto che il Libro di Giosuè abbia poco valore storico per il primo Israele e molto probabilmente riflette un periodo molto successivo. Le prime parti del libro sono forse i capitoli 2–11, la storia della conquista; questi capitoli furono successivamente incorporati in una prima forma di Giosuè probabilmente scritta alla fine del regno del re Giosia (regnò dal 640 al 609 aEV), ma il libro non fu completato fino a dopo la caduta di Gerusalemme nell’impero neobabilonese nel 586 aEV, e forse solo dopo il ritorno dall’esilio babilonese nel 539 aEV.