Il Vangelo di Giovanni (greco antico: Εὐαγγέλιον κατὰ Ἰωάννην, romanizzato: Euangélion katà Iōánnēn) è il quarto dei quattro vangeli canonici. Contiene un resoconto altamente schematico del ministero di Gesù, con sette “segni” culminati nella resurrezione di Lazzaro (prefigurando la risurrezione di Gesù) e sette discorsi “Io sono” (riguardanti questioni del dibattito chiesa-sinagoga dell’epoca di composizione) culminata nell’annuncio da parte di Tommaso di Gesù risorto come “mio Signore e mio Dio”. I versetti conclusivi del Vangelo ne espongono lo scopo, “affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e che credendo di avere la vita nel suo nome”.
Giovanni raggiunse la sua forma finale intorno al 90–110 d.C., sebbene contenga segni di origini risalenti al 70 d.C. e forse anche prima. Come gli altri tre vangeli, è anonimo, sebbene identifichi un “discepolo che Gesù amava” senza nome come fonte delle sue tradizioni. Molto probabilmente è nato all’interno di una “comunità giovannea” e, poiché è strettamente correlato nello stile e nel contenuto alle tre epistole giovannine, la maggior parte degli studiosi tratta i quattro libri, insieme all’Apocalisse, come un unico corpus di letteratura giovannea, anche se non dello stesso autore.