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Fascicolo 160. Rodano di Alessandria |
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Fascicolo 162. Alla festa dei Tabernacoli |
FURTHER DISCUSSIONS WITH RODAN
ULTERIORI DISCUSSIONI CON RODANO
1955 161:0.1 ON SUNDAY, September 25, A.D. 29, the apostles and the evangelists assembled at Magadan. After a long conference that evening with his associates, Jesus surprised all by announcing that early the next day he and the twelve apostles would start for Jerusalem to attend the feast of tabernacles. He directed that the evangelists visit the believers in Galilee, and that the women’s corps return for a while to Bethsaida.
2006 161:0.1 DOMENICA 25 settembre dell’anno 29 d.C. gli apostoli e gli evangelisti si riunirono a Magadan. Quella sera, dopo una lunga riunione con i suoi associati, Gesù sorprese tutti annunciando che l’indomani mattina presto lui e i dodici apostoli sarebbero partiti per Gerusalemme per assistere alla festa dei Tabernacoli. Egli ordinò che gli evangelisti visitassero i credenti in Galilea e che il corpo delle donne ritornasse per qualche tempo a Betsaida.
1955 161:0.2 When the hour came to leave for Jerusalem, Nathaniel and Thomas were still in the midst of their discussions with Rodan of Alexandria, and they secured the Master’s permission to remain at Magadan for a few days. And so, while Jesus and the ten were on their way to Jerusalem, Nathaniel and Thomas were engaged in earnest debate with Rodan. The week prior, in which Rodan had expounded his philosophy, Thomas and Nathaniel had alternated in presenting the gospel of the kingdom to the Greek philosopher. Rodan discovered that he had been well instructed in Jesus’ teachings by one of the former apostles of John the Baptist who had been his teacher at Alexandria.
2006 161:0.2 Quando giunse l’ora di partire per Gerusalemme, Natanaele e Tommaso erano ancora in piena discussione con Rodano di Alessandria, ed ottennero il permesso dal Maestro di rimanere per alcuni giorni a Magadan. E così, mentre Gesù e i dieci erano in cammino per Gerusalemme, Natanaele e Tommaso erano impegnati in un serio dibattito con Rodano. La settimana precedente, nel corso della quale Rodano aveva esposto la sua filosofia, Tommaso e Natanaele si erano alternati nel presentare il vangelo del regno al filosofo greco. Rodano constatò che era stato istruito bene negli insegnamenti di Gesù da uno dei precedenti apostoli di Giovanni il Battista, che era stato suo insegnante ad Alessandria.
1. THE PERSONALITY OF GOD
1. LA PERSONALITÀ DI DIO
1955 161:1.1 There was one matter on which Rodan and the two apostles did not see alike, and that was the personality of God. Rodan readily accepted all that was presented to him regarding the attributes of God, but he contended that the Father in heaven is not, cannot be, a person as man conceives personality. While the apostles found themselves in difficulty trying to prove that God is a person, Rodan found it still more difficult to prove he is not a person.
2006 161:1.1 C’era una questione sulla quale Rodano e i due apostoli divergevano, ed era la personalità di Dio. Rodano accettò facilmente tutto ciò che gli fu presentato sugli attributi di Dio, ma sostenne che il Padre celeste non è, non può essere, una persona nel senso in cui l’uomo concepisce la personalità. Mentre gli apostoli si trovarono in difficoltà cercando di provare che Dio è una persona, Rodano si trovò ancora più in difficoltà a provare che egli non è una persona.
1955 161:1.2 Rodan contended that the fact of personality consists in the coexistent fact of full and mutual communication between beings of equality, beings who are capable of sympathetic understanding. Said Rodan: “In order to be a person, God must have symbols of spirit communication which would enable him to become fully understood by those who make contact with him. But since God is infinite and eternal, the Creator of all other beings, it follows that, as regards beings of equality, God is alone in the universe. There are none equal to him; there are none with whom he can communicate as an equal. God indeed may be the source of all personality, but as such he is transcendent to personality, even as the Creator is above and beyond the creature.”
2006 161:1.2 Rodano sostenne che il fatto della personalità consiste nel fatto coesistente della piena e reciproca comunicazione tra esseri su un piano d’uguaglianza, esseri capaci di reciproca comprensione. Disse Rodano: “Per essere una persona, Dio dovrebbe avere dei simboli di comunicazione spirituale che gli consentano di essere pienamente compreso da coloro che entrano in contatto con lui. Ma poiché Dio è infinito ed eterno, il Creatore di tutti gli altri esseri, ne consegue che, per quanto concerne l’uguaglianza degli esseri, Dio è solo nell’universo. Non c’è nessuno uguale a lui; non c’è nessuno con il quale egli possa comunicare come un uguale. Dio può essere in verità la fonte di ogni personalità, ma come tale egli trascende la personalità, proprio come il Creatore è al di sopra e al di là della creatura.”
1955 161:1.3 This contention greatly troubled Thomas and Nathaniel, and they had asked Jesus to come to their rescue, but the Master refused to enter into their discussions. He did say to Thomas: “It matters little what idea of the Father you may entertain as long as you are spiritually acquainted with the ideal of his infinite and eternal nature.”
2006 161:1.3 Questa disputa turbò grandemente Tommaso e Natanaele, ed essi chiesero a Gesù di venire in loro aiuto; ma il Maestro rifiutò di entrare nelle loro discussioni. Egli disse a Tommaso: “Poco importa l’idea che puoi avere del Padre, purché tu conosca spiritualmente l’ideale della sua natura infinita ed eterna.”
1955 161:1.4 Thomas contended that God does communicate with man, and therefore that the Father is a person, even within the definition of Rodan. This the Greek rejected on the ground that God does not reveal himself personally; that he is still a mystery. Then Nathaniel appealed to his own personal experience with God, and that Rodan allowed, affirming that he had recently had similar experiences, but these experiences, he contended, proved only the reality of God, not his personality.
2006 161:1.4 Tommaso sostenne che Dio comunica con l’uomo e che perciò il Padre è una persona anche secondo la definizione di Rodano. Il Greco respinse ciò sul fatto che Dio non si rivela personalmente; che è ancora un mistero. Allora Natanaele fece appello alla propria esperienza personale con Dio, e che Rodano ammise, affermando che egli aveva avuto recentemente esperienze simili, ma sostenne che queste esperienze provavano soltanto la realtà di Dio, non la sua personalità.
1955 161:1.5 By Monday night Thomas gave up. But by Tuesday night Nathaniel had won Rodan to believe in the personality of the Father, and he effected this change in the Greek’s views by the following steps of reasoning:
2006 161:1.5 Lunedì sera Tommaso rinunciò. Ma martedì sera Natanaele aveva convinto Rodano a credere nella personalità del Padre, e giunse a cambiare l’opinione del Greco attraverso i gradi di ragionamento seguenti:
1955 161:1.6 1. The Father in Paradise does enjoy equality of communication with at least two other beings who are fully equal to himself and wholly like himself—the Eternal Son and the Infinite Spirit. In view of the doctrine of the Trinity, the Greek was compelled to concede the personality possibility of the Universal Father. (It was the later consideration of these discussions which led to the enlarged conception of the Trinity in the minds of the twelve apostles. Of course, it was the general belief that Jesus was the Eternal Son.)
2006 161:1.6 1. Il Padre del Paradiso gode d’uguaglianza di comunicazione con almeno due altri esseri che sono pienamente uguali a lui e del tutto simili a lui — il Figlio Eterno e lo Spirito Infinito. Tenuto conto della dottrina della Trinità, il Greco fu obbligato ad ammettere la possibilità della personalità del Padre Universale. (Fu la considerazione successiva di queste discussioni che portò ad ampliare il concetto della Trinità nella mente dei dodici apostoli. Naturalmente era credenza generale che Gesù fosse il Figlio Eterno.)
1955 161:1.7 2. Since Jesus was equal with the Father, and since this Son had achieved the manifestation of personality to his earth children, such a phenomenon constituted proof of the fact, and demonstration of the possibility, of the possession of personality by all three of the Godheads and forever settled the question regarding the ability of God to communicate with man and the possibility of man’s communicating with God.
2006 161:1.7 2. Poiché Gesù era uguale al Padre, e poiché questo Figlio era giunto a manifestare la sua personalità ai suoi figli terreni, tale fenomeno costituiva la prova del fatto, e la dimostrazione della possibilità, del possesso della personalità di tutte e tre le Divinità e regolava definitivamente la questione concernente la capacità di Dio di comunicare con l’uomo e la possibilità per l’uomo di comunicare con Dio.
1955 161:1.8 3. That Jesus was on terms of mutual association and perfect communication with man; that Jesus was the Son of God. That the relation of Son and Father presupposes equality of communication and mutuality of sympathetic understanding; that Jesus and the Father were one. That Jesus maintained at one and the same time understanding communication with both God and man, and that, since both God and man comprehended the meaning of the symbols of Jesus’ communication, both God and man possessed the attributes of personality in so far as the requirements of the ability of intercommunication were concerned. That the personality of Jesus demonstrated the personality of God, while it proved conclusively the presence of God in man. That two things which are related to the same thing are related to each other.
2006 161:1.8 3. Gesù era in rapporti di mutua associazione e di perfetta comunicazione con l’uomo; Gesù era il Figlio di Dio. La relazione tra il Figlio ed il Padre presuppone uguaglianza di comunicazione e reciprocità di amorevole comprensione; Gesù ed il Padre erano uno[1]. Gesù manteneva simultaneamente una comunicazione comprensiva sia con Dio che con l’uomo, e poiché sia Dio che l’uomo comprendevano il significato dei simboli di comunicazione di Gesù, Dio e l’uomo possedevano entrambi gli attributi di personalità richiesti per intercomunicare. La personalità di Gesù dimostrava la personalità di Dio e portava la prova conclusiva della presenza di Dio nell’uomo. Due cose in relazione con la stessa terza cosa sono in relazione ognuna con l’altra.
1955 161:1.9 4. That personality represents man’s highest concept of human reality and divine values; that God also represents man’s highest concept of divine reality and infinite values; therefore, that God must be a divine and infinite personality, a personality in reality although infinitely and eternally transcending man’s concept and definition of personality, but nevertheless always and universally a personality.
2006 161:1.9 4. La personalità rappresenta il più elevato concetto dell’uomo della realtà umana e dei valori divini; Dio rappresenta anche il più elevato concetto dell’uomo della realtà divina e dei valori infiniti; perciò Dio deve essere una personalità divina ed infinita, una personalità reale sebbene infinitamente ed eternamente trascendente il concetto e la definizione dell’uomo della personalità, ma nondimeno sempre ed universalmente una personalità.
1955 161:1.10 5. That God must be a personality since he is the Creator of all personality and the destiny of all personality. Rodan had been tremendously influenced by the teaching of Jesus, “Be you therefore perfect, even as your Father in heaven is perfect.”
1955 161:1.11 When Rodan heard these arguments, he said: “I am convinced. I will confess God as a person if you will permit me to qualify my confession of such a belief by attaching to the meaning of personality a group of extended values, such as superhuman, transcendent, supreme, infinite, eternal, final, and universal. I am now convinced that, while God must be infinitely more than a personality, he cannot be anything less. I am satisfied to end the argument and to accept Jesus as the personal revelation of the Father and the satisfaction of all unsatisfied factors in logic, reason, and philosophy.”
2006 161:1.11 Dopo aver ascoltato queste argomentazioni, Rodano disse: “Sono convinto. Riconoscerò che Dio è una persona se voi mi permetterete di qualificare la mia ammissione di tale credenza annettendo al significato della personalità un gruppo di estesi valori, quali superumana, trascendente, suprema, infinita, eterna, finale ed universale. Sono ora convinto che, mentre Dio deve essere infinitamente di più di una personalità, non può essere niente di meno. Sono d’accordo di porre fine alla discussione e di accettare Gesù come la rivelazione personale del Padre e come la soddisfazione di tutti i fattori non soddisfatti della logica, della ragione e della filosofia.”
2. THE DIVINE NATURE OF JESUS
2. LA NATURA DIVINA DI GESÙ
1955 161:2.1 Since Nathaniel and Thomas had so fully approved Rodan’s views of the gospel of the kingdom, there remained only one more point to consider, the teaching dealing with the divine nature of Jesus, a doctrine only so recently publicly announced. Nathaniel and Thomas jointly presented their views of the divine nature of the Master, and the following narrative is a condensed, rearranged, and restated presentation of their teaching:
2006 161:2.1 Poiché Natanaele e Tommaso avevano così pienamente approvato il punto di vista di Rodano sul vangelo del regno, rimaneva un solo punto da considerare, quello dell’insegnamento concernente la natura divina di Gesù, una dottrina annunciata in pubblico solo recentemente. Natanaele e Tommaso presentarono congiuntamente il loro punto di vista sulla natura divina del Maestro, e la narrazione seguente è una presentazione condensata, riordinata e riformulata del loro insegnamento:
1955 161:2.2 1. Jesus has admitted his divinity, and we believe him. Many remarkable things have happened in connection with his ministry which we can understand only by believing that he is the Son of God as well as the Son of Man.
2006 161:2.2 1. Gesù ha ammesso la sua divinità, e noi gli crediamo. In connessione con il suo ministero sono accaduti molti avvenimenti rimarchevoli che possiamo comprendere solo credendo che egli è il Figlio di Dio così come il Figlio dell’Uomo.
1955 161:2.3 2. His life association with us exemplifies the ideal of human friendship; only a divine being could possibly be such a human friend. He is the most truly unselfish person we have ever known. He is the friend even of sinners; he dares to love his enemies. He is very loyal to us. While he does not hesitate to reprove us, it is plain to all that he truly loves us. The better you know him, the more you will love him. You will be charmed by his unswerving devotion. Through all these years of our failure to comprehend his mission, he has been a faithful friend. While he makes no use of flattery, he does treat us all with equal kindness; he is invariably tender and compassionate. He has shared his life and everything else with us. We are a happy community; we share all things in common. We do not believe that a mere human could live such a blameless life under such trying circumstances.
2006 161:2.3 2. La sua associazione di vita con noi è l’esempio dell’ideale dell’amicizia umana; solo un essere divino potrebbe essere un simile amico umano. Egli è la persona più sinceramente altruista che abbiamo mai conosciuto. È amico anche dei peccatori ed osa amare i suoi nemici. È molto leale con noi. Benché non esiti a rimproverarci, è evidente a tutti che ci ama veramente. Meglio lo conosci, più lo ami. Si è affascinati dalla sua ferma devozione. Per tutti questi anni in cui non siamo riusciti a comprendere la sua missione egli è stato un amico fedele. Sebbene non faccia alcun uso di adulazione, ci tratta tutti con uguale amabilità; è invariabilmente affettuoso e compassionevole. Ha condiviso la sua vita ed ogni cosa con noi. Noi siamo una comunità felice; abbiamo tutto in comune. Noi non crediamo che un semplice umano possa vivere una vita così esemplare in circostanze così provanti.
1955 161:2.4 3. We think Jesus is divine because he never does wrong; he makes no mistakes. His wisdom is extraordinary; his piety superb. He lives day by day in perfect accord with the Father’s will. He never repents of misdeeds because he transgresses none of the Father’s laws. He prays for us and with us, but he never asks us to pray for him. We believe that he is consistently sinless. We do not think that one who is only human ever professed to live such a life. He claims to live a perfect life, and we acknowledge that he does. Our piety springs from repentance, but his piety springs from righteousness. He even professes to forgive sins and does heal diseases. No mere man would sanely profess to forgive sin; that is a divine prerogative. And he has seemed to be thus perfect in his righteousness from the times of our first contact with him. We grow in grace and in the knowledge of the truth, but our Master exhibits maturity of righteousness to start with. All men, good and evil, recognize these elements of goodness in Jesus. And yet never is his piety obtrusive or ostentatious. He is both meek and fearless. He seems to approve of our belief in his divinity. He is either what he professes to be, or else he is the greatest hypocrite and fraud the world has ever known. We are persuaded that he is just what he claims to be.
2006 161:2.4 3. Noi pensiamo che Gesù sia divino perché non fa mai del male; non commette errori. La sua saggezza è straordinaria, la sua pietà immensa. Egli vive giorno per giorno in perfetto accordo con la volontà del Padre. Non si pente mai di aver agito male perché non trasgredisce alcuna delle leggi del Padre. Egli prega per noi e con noi, ma non ci chiede mai di pregare per lui. Noi crediamo che egli sia costantemente esente da peccato. Non riteniamo che uno che è completamente umano abbia mai professato di vivere una vita simile. Egli afferma di vivere una vita perfetta, e noi riconosciamo che lo fa. La nostra pietà scaturisce dal pentimento, ma la sua pietà scaturisce dalla rettitudine. Egli professa anche il perdono dei peccati e guarisce le malattie. Nessun uomo sano di mente dichiarerebbe di perdonare i peccati; questa è una prerogativa divina. E ci è sembrato essere così perfetto nella sua rettitudine fin dal momento del nostro primo contatto con lui. Noi cresciamo in grazia ed in conoscenza della verità, ma il nostro Maestro manifesta maturità di rettitudine fin dall’inizio. Tutti gli uomini, buoni e cattivi, riconoscono questi elementi di bontà in Gesù. Tuttavia la sua pietà non è mai importuna né ostentatoria. Egli è insieme mite e intrepido. Sembra approvare la nostra credenza nella sua divinità. O è ciò che professa di essere, oppure egli è il più grande ipocrita ed impostore che il mondo abbia mai conosciuto. Noi siamo persuasi che egli sia proprio ciò che afferma di essere.
1955 161:2.5 4. The uniqueness of his character and the perfection of his emotional control convince us that he is a combination of humanity and divinity. He unfailingly responds to the spectacle of human need; suffering never fails to appeal to him. His compassion is moved alike by physical suffering, mental anguish, or spiritual sorrow. He is quick to recognize and generous to acknowledge the presence of faith or any other grace in his fellow men. He is so just and fair and at the same time so merciful and considerate. He grieves over the spiritual obstinacy of the people and rejoices when they consent to see the light of truth.
2006 161:2.5 4. L’eccezionalità del suo carattere e la perfezione del suo controllo emotivo ci convincono che egli è una combinazione di umanità e di divinità. Egli risponde immancabilmente allo spettacolo del bisogno umano; la sofferenza non manca mai di toccarlo. La sua compassione è sollecitata sia dalla sofferenza fisica che dall’angoscia mentale o dalle afflizioni spirituali. Egli è rapido e generoso nel riconoscere la presenza della fede o di ogni altra grazia nei suoi simili. È così giusto ed equo e allo stesso tempo così misericordioso e premuroso. Egli si addolora per l’ostinazione spirituale della gente e gioisce quando essa accetta di vedere la luce della verità.
1955 161:2.6 5. He seems to know the thoughts of men’s minds and to understand the longings of their hearts. And he is always sympathetic with our troubled spirits. He seems to possess all our human emotions, but they are magnificently glorified. He strongly loves goodness and equally hates sin. He possesses a superhuman consciousness of the presence of Deity. He prays like a man but performs like a God. He seems to foreknow things; he even now dares to speak about his death, some mystic reference to his future glorification. While he is kind, he is also brave and courageous. He never falters in doing his duty.
2006 161:2.6 5. Egli sembra conoscere i pensieri della mente degli uomini e comprendere le aspirazioni del loro cuore. Ed è sempre compassionevole verso i nostri spiriti turbati. Egli sembra possedere tutte le nostre emozioni umane, ma esse sono magnificamente glorificate. Ama fortemente la bontà e detesta in egual modo il peccato. Egli possiede una coscienza sovrumana della presenza della Deità. Prega come un uomo, ma agisce come un Dio. Egli sembra conoscere le cose in anticipo; anche ora osa parlare della sua morte, un riferimento mistico alla sua glorificazione futura. Pur essendo gentile egli è anche valoroso e coraggioso. Non vacilla mai nel fare il suo dovere.
1955 161:2.7 6. We are constantly impressed by the phenomenon of his superhuman knowledge. Hardly does a day pass but something transpires to disclose that the Master knows what is going on away from his immediate presence. He also seems to know about the thoughts of his associates. He undoubtedly has communion with celestial personalities; he unquestionably lives on a spiritual plane far above the rest of us. Everything seems to be open to his unique understanding. He asks us questions to draw us out, not to gain information.
2006 161:2.7 6. Noi siamo costantemente impressionati dal fenomeno della sua conoscenza sovrumana. Non passa giorno senza che capiti qualcosa a rivelare che il Maestro conosce ciò che sta succedendo lontano dalla sua presenza immediata. Egli sembra anche conoscere ciò che pensano i suoi associati. È indubbiamente in comunione con le personalità celesti; vive incontestabilmente su un piano spirituale altamente al di sopra del resto di noi. Ogni cosa sembra accessibile alla sua comprensione straordinaria. Egli ci pone delle domande per indurci a parlare, non per avere informazioni.
1955 161:2.8 7. Recently the Master does not hesitate to assert his superhumanity. From the day of our ordination as apostles right on down to recent times, he has never denied that he came from the Father above. He speaks with the authority of a divine teacher. The Master does not hesitate to refute the religious teachings of today and to declare the new gospel with positive authority. He is assertive, positive, and authoritative. Even John the Baptist, when he heard Jesus speak, declared that he was the Son of God. He seems to be so sufficient within himself. He craves not the support of the multitude; he is indifferent to the opinions of men. He is brave and yet so free from pride.
2006 161:2.8 7. Recentemente il Maestro non ha esitato ad affermare la sua natura superumana. Dal giorno della nostra ordinazione come apostoli fino a tempi recenti egli non ha mai negato di venire dal Padre celeste. Egli parla con l’autorità di un istruttore divino. Il Maestro non esita a confutare gli insegnamenti religiosi attuali e a proclamare il nuovo vangelo con un’autorità positiva. Egli è assertivo, positivo ed autorevole. Anche Giovanni il Battista, quando sentì parlare Gesù, dichiarò che era il Figlio di Dio[3]. Egli sembra essere del tutto autosufficiente. Non anela all’appoggio della folla; è indifferente alle opinioni degli uomini. Egli è coraggioso, e tuttavia così privo di orgoglio.
1955 161:2.9 8. He constantly talks about God as an ever-present associate in all that he does. He goes about doing good, for God seems to be in him. He makes the most astounding assertions about himself and his mission on earth, statements which would be absurd if he were not divine. He once declared, “Before Abraham was, I am.” He has definitely claimed divinity; he professes to be in partnership with God. He well-nigh exhausts the possibilities of language in the reiteration of his claims of intimate association with the heavenly Father. He even dares to assert that he and the Father are one. He says that anyone who has seen him has seen the Father. And he says and does all these tremendous things with such childlike naturalness. He alludes to his association with the Father in the same manner that he refers to his association with us. He seems to be so sure about God and speaks of these relations in such a matter-of-fact way.
2006 161:2.9 8. Egli parla costantemente di Dio come di un associato sempre presente in tutto ciò che fa. Va in giro facendo del bene, perché Dio sembra essere in lui[4][5]. Egli fa le affermazioni più sconvolgenti su se stesso e sulla sua missione terrena, asserzioni che sarebbero assurde se egli non fosse divino. Una volta ha dichiarato: “Prima che Abramo fosse, io sono[6].” Egli ha chiaramente sostenuto la sua divinità; ha professato di essere in associazione con Dio. Egli esaurisce quasi le possibilità del linguaggio per reiterare le sue rivendicazioni d’intima associazione col Padre celeste. Osa anche asserire che lui ed il Padre sono uno[7]. Egli dice che chiunque ha visto lui ha visto il Padre[8]. E dice e fa tutte queste cose straordinarie con la naturalezza di un bambino. Egli fa allusione alla sua associazione con il Padre nello stesso modo in cui si riferisce alla sua associazione con noi[9]. Sembra essere così sicuro su Dio e parla di queste relazioni in modo molto naturale.
1955 161:2.10 9. In his prayer life he appears to communicate directly with his Father. We have heard few of his prayers, but these few would indicate that he talks with God, as it were, face to face. He seems to know the future as well as the past. He simply could not be all of this and do all of these extraordinary things unless he were something more than human. We know he is human, we are sure of that, but we are almost equally sure that he is also divine. We believe that he is divine. We are convinced that he is the Son of Man and the Son of God.
2006 161:2.10 9. Nella sua vita di preghiera egli sembra comunicare direttamente con suo Padre. Noi abbiamo ascoltato poche delle sue preghiere, ma queste poche indicavano che egli parla con Dio, per così dire, faccia a faccia. Egli sembra conoscere il futuro quanto il passato. Semplicemente egli non potrebbe essere tutto ciò e fare tutte queste cose straordinarie a meno di non essere qualcosa di più che umano. Noi sappiamo che è umano, ne siamo certi, ma siamo quasi altrettanto certi che è anche divino. Noi crediamo che sia divino. Siamo convinti ch’egli sia il Figlio dell’Uomo e il Figlio di Dio.
1955 161:2.11 When Nathaniel and Thomas had concluded their conferences with Rodan, they hurried on toward Jerusalem to join their fellow apostles, arriving on Friday of that week. This had been a great experience in the lives of all three of these believers, and the other apostles learned much from the recounting of these experiences by Nathaniel and Thomas.
2006 161:2.11 Quando Natanaele e Tommaso ebbero concluso i loro incontri con Rodano, partirono in fretta per Gerusalemme per unirsi ai loro compagni apostoli, arrivando il venerdì di quella settimana. Questa era stata una grande esperienza nella vita dei tre credenti, e gli altri apostoli impararono molto dal racconto di tali esperienze da parte di Natanaele e di Tommaso.
1955 161:2.12 Rodan made his way back to Alexandria, where he long taught his philosophy in the school of Meganta. He became a mighty man in the later affairs of the kingdom of heaven; he was a faithful believer to the end of his earth days, yielding up his life in Greece with others when the persecutions were at their height.
2006 161:2.12 Rodano ritornò ad Alessandria, dove insegnò a lungo la sua filosofia nella scuola di Meganta. Egli divenne un uomo importante nei successivi affari del regno dei cieli; fu un credente fedele sino alla fine dei suoi giorni terreni, e morì in Grecia con altri credenti al culmine delle persecuzioni.
3. JESUS’ HUMAN AND DIVINE MINDS
3. LA MENTE UMANA E LA MENTE DIVINA DI GESÙ
1955 161:3.1 Consciousness of divinity was a gradual growth in the mind of Jesus up to the occasion of his baptism. After he became fully self-conscious of his divine nature, prehuman existence, and universe prerogatives, he seems to have possessed the power of variously limiting his human consciousness of his divinity. It appears to us that from his baptism until the crucifixion it was entirely optional with Jesus whether to depend only on the human mind or to utilize the knowledge of both the human and the divine minds. At times he appeared to avail himself of only that information which was resident in the human intellect. On other occasions he appeared to act with such fullness of knowledge and wisdom as could be afforded only by the utilization of the superhuman content of his divine consciousness.
2006 161:3.1 La coscienza della divinità fu una crescita graduale nella mente di Gesù fino all’episodio del suo battesimo. Dopo essere divenuto pienamente cosciente della sua natura divina, della sua esistenza preumana e delle sue prerogative universali, egli sembrò possedere il potere di limitare variamente la coscienza umana della sua divinità. Ci sembra che dal suo battesimo fino alla crocifissione Gesù potesse liberamente scegliere se dipendere soltanto dalla mente umana od utilizzare la conoscenza sia della mente umana che della mente divina. Talvolta sembrava avvalersi soltanto delle informazioni che erano residenti nell’intelletto umano. In altre occasioni sembrava agire con tale pienezza di conoscenza e di saggezza quale poteva essere data solo dall’utilizzazione del contenuto superumano della sua coscienza divina.
1955 161:3.2 We can understand his unique performances only by accepting the theory that he could, at will, self-limit his divinity consciousness. We are fully cognizant that he frequently withheld from his associates his foreknowledge of events, and that he was aware of the nature of their thinking and planning. We understand that he did not wish his followers to know too fully that he was able to discern their thoughts and to penetrate their plans. He did not desire too far to transcend the concept of the human as it was held in the minds of his apostles and disciples.
2006 161:3.2 Noi possiamo comprendere le sue imprese straordinarie solo accettando la teoria che egli potesse, a volontà, autolimitare la sua coscienza divina. Noi sappiamo perfettamente che egli nascondeva spesso ai suoi associati la sua preconoscenza degli avvenimenti, e che era al corrente della natura dei loro pensieri e dei loro progetti. Noi comprendiamo che non voleva che i suoi discepoli conoscessero troppo bene che era capace di discernere i loro pensieri e di penetrare i loro piani. Egli non desiderava trascendere troppo il concetto dell’umano che era nella mente dei suoi apostoli e dei suoi discepoli.
1955 161:3.3 We are utterly at a loss to differentiate between his practice of self-limiting his divine consciousness and his technique of concealing his preknowledge and thought discernment from his human associates. We are convinced that he used both of these techniques, but we are not always able, in a given instance, to specify which method he may have employed. We frequently observed him acting with only the human content of consciousness; then would we behold him in conference with the directors of the celestial hosts of the universe and discern the undoubted functioning of the divine mind. And then on almost numberless occasions did we witness the working of this combined personality of man and God as it was activated by the apparent perfect union of the human and the divine minds. This is the limit of our knowledge of such phenomena; we really do not actually know the full truth about this mystery.
2006 161:3.3 Noi siamo del tutto incapaci di stabilire la differenza tra la sua pratica di autolimitare la propria coscienza divina e la sua tecnica di celare la sua preconoscenza ed il suo discernimento dei pensieri ai suoi associati umani. Siamo convinti che utilizzasse entrambe queste tecniche, ma non siamo sempre capaci, in una data circostanza, di specificare quale metodo possa avere impiegato. Noi l’abbiamo frequentemente visto agire soltanto con il contenuto di coscienza umano; poi l’abbiamo visto in riunione con i direttori delle schiere celesti dell’universo ed abbiamo percepito il funzionamento indubitabile della sua mente divina. E poi, in occasioni quasi innumerevoli, siamo stati testimoni del lavoro di questa personalità congiunta di uomo e di Dio quale era attivata dall’unione apparentemente perfetta della sua mente umana e della sua mente divina. Questo è il limite della nostra conoscenza di tale fenomeno; in realtà noi non conosciamo effettivamente tutta la verità su questo mistero.
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