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Traduzioni: © 2006 Urantia Foundation
Fascicolo 86. L’evoluzione primitiva della religione |
Indice
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Fascicolo 88. Feticci, amuleti e magia |
THE GHOST CULTS
I CULTI DEI FANTASMI
1955 87:0.1 THE ghost cult evolved as an offset to the hazards of bad luck; its primitive religious observances were the outgrowth of anxiety about bad luck and of the inordinate fear of the dead. None of these early religions had much to do with the recognition of Deity or with reverence for the superhuman; their rites were mostly negative, designed to avoid, expel, or coerce ghosts. The ghost cult was nothing more nor less than insurance against disaster; it had nothing to do with investment for higher and future returns.
2006 87:0.1 IL culto dei fantasmi si sviluppò come una compensazione dei rischi della cattiva sorte; le sue pratiche religiose primitive furono la risultanza dell’ansietà per la malasorte e dell’eccessiva paura dei morti. Nessuna di queste religioni primitive ebbe molto a che vedere con il riconoscimento della Deità o con la venerazione del superumano; i loro riti erano per lo più negativi, destinati ad evitare, ad espellere o a costringere i fantasmi. Il culto dei fantasmi non era né più né meno che un’assicurazione contro i disastri; non aveva niente a che fare con un investimento per futuri maggiori profitti.
1955 87:0.2 Man has had a long and bitter struggle with the ghost cult. Nothing in human history is designed to excite more pity than this picture of man’s abject slavery to ghost-spirit fear. With the birth of this very fear mankind started on the upgrade of religious evolution. Human imagination cast off from the shores of self and will not again find anchor until it arrives at the concept of a true Deity, a real God.
2006 87:0.2 L’uomo ha sostenuto una lunga ed accanita lotta contro il culto dei fantasmi. Niente nella storia umana è destinato a suscitare più pietà di questa immagine di abbietto asservimento dell’uomo alla paura degli spiriti-fantasma. Con la nascita di questa grande paura l’umanità si è avviata verso l’ascesa dell’evoluzione religiosa. L’immaginazione umana è salpata dalle rive dell’ego e non troverà più dove gettare l’ancora prima di giungere al concetto di una vera Deità, di un Dio reale.
1. GHOST FEAR
1. LA PAURA DEI FANTASMI
1955 87:1.1 Death was feared because death meant the liberation of another ghost from its physical body. The ancients did their best to prevent death, to avoid the trouble of having to contend with a new ghost. They were always anxious to induce the ghost to leave the scene of death, to embark on the journey to deadland. The ghost was feared most of all during the supposed transition period between its emergence at the time of death and its later departure for the ghost homeland, a vague and primitive concept of pseudo heaven.
2006 87:1.1 La morte era temuta perché morte significava la liberazione di un altro fantasma dal suo corpo fisico. Gli antichi facevano del loro meglio per impedire la morte, per evitare la preoccupazione di dover lottare con un nuovo fantasma. Essi erano sempre ansiosi d’indurre il fantasma a lasciare la scena della morte, ad imbarcarsi nel viaggio verso la terra dei morti. Il fantasma era temuto soprattutto durante il periodo di supposta transizione tra la sua emersione al momento della morte e la sua partenza successiva per il paese d’origine dei fantasmi, un vago e primitivo concetto di pseudo-cielo.
1955 87:1.2 Though the savage credited ghosts with supernatural powers, he hardly conceived of them as having supernatural intelligence. Many tricks and stratagems were practiced in an effort to hoodwink and deceive the ghosts; civilized man still pins much faith on the hope that an outward manifestation of piety will in some manner deceive even an omniscient Deity.
2006 87:1.2 Benché il selvaggio attribuisse ai fantasmi dei poteri soprannaturali, non li concepiva dotati di un’intelligenza soprannaturale. Erano praticati molti trucchi e stratagemmi nello sforzo di raggirare ed ingannare i fantasmi; l’uomo civilizzato pone ancora molta fiducia nella speranza che una manifestazione esteriore di pietà inganni in qualche modo anche una Deità onnisciente.
1955 87:1.3 The primitives feared sickness because they observed it was often a harbinger of death. If the tribal medicine man failed to cure an afflicted individual, the sick man was usually removed from the family hut, being taken to a smaller one or left in the open air to die alone. A house in which death had occurred was usually destroyed; if not, it was always avoided, and this fear prevented early man from building substantial dwellings. It also militated against the establishment of permanent villages and cities.
2006 87:1.3 I primitivi temevano la malattia perché avevano osservato che era spesso presagio di morte. Se lo stregone della tribù non riusciva a guarire un individuo ammalato, costui era di solito allontanato dalla capanna di famiglia per portarlo in una più piccola o per lasciarlo all’aria aperta a morire da solo. Una casa in cui era avvenuto un decesso era solitamente distrutta; in caso contrario essa era sempre evitata, e questa paura impedì all’uomo primitivo di costruire dimore durevoli. Essa fu d’ostacolo anche alla costruzione di villaggi e città permanenti.
1955 87:1.4 The savages sat up all night and talked when a member of the clan died; they feared they too would die if they fell asleep in the vicinity of a corpse. Contagion from the corpse substantiated the fear of the dead, and all peoples, at one time or another, have employed elaborate purification ceremonies designed to cleanse an individual after contact with the dead. The ancients believed that light must be provided for a corpse; a dead body was never permitted to remain in the dark. In the twentieth century, candles are still burned in death chambers, and men still sit up with the dead. So-called civilized man has hardly yet completely eliminated the fear of dead bodies from his philosophy of life.
2006 87:1.4 I selvaggi rimanevano svegli tutta la notte a parlare quando un membro del clan moriva; essi temevano di morire anche loro se si addormentavano in prossimità di un cadavere. Il contagio da cadavere convalidava la paura dei morti, e tutti i popoli, in un’epoca o in un’altra, hanno praticato accurate cerimonie di purificazione destinate a mondare un individuo dopo il contatto con i morti. Gli antichi credevano che bisognasse fornire luce ad un cadavere; non si permetteva mai che un corpo morto rimanesse nell’oscurità. Nel ventesimo secolo si accendono ancora delle candele nelle camere mortuarie e gli uomini vegliano ancora i morti. Il cosiddetto uomo civilizzato non ha ancora completamente eliminato la paura dei corpi morti dalla sua filosofia di vita.
1955 87:1.5 But despite all this fear, men still sought to trick the ghost. If the death hut was not destroyed, the corpse was removed through a hole in the wall, never by way of the door. These measures were taken to confuse the ghost, to prevent its tarrying, and to insure against its return. Mourners also returned from a funeral by a different road, lest the ghost follow. Backtracking and scores of other tactics were practiced to insure that the ghost would not return from the grave. The sexes often exchanged clothes in order to deceive the ghost. Mourning costumes were designed to disguise survivors; later on, to show respect for the dead and thus appease the ghosts.
2006 87:1.5 Ma malgrado tutta questa paura gli uomini cercavano ancora d’ingannare il fantasma. Se la capanna del morto non veniva distrutta, il cadavere era portato via attraverso un buco nella parete, mai per la porta. Queste misure erano prese per confondere il fantasma, per impedirgli di trattenersi sul posto e per garantirsi contro il suo ritorno. Le persone in lutto ritornavano inoltre da un funerale per una strada diversa per timore che il fantasma le seguisse. Si praticarono la marcia all’indietro e decine di altre tattiche per assicurarsi che il fantasma non ritornasse dalla tomba. Le persone di sesso diverso si scambiavano gli abiti allo scopo di trarre in inganno il fantasma. L’abbigliamento da lutto fu destinato a camuffare i sopravviventi; più tardi per mostrare rispetto verso i morti ed appagare in tal modo i fantasmi.
2. GHOST PLACATION
2. IL PLACAMENTO DEI FANTASMI
1955 87:2.1 In religion the negative program of ghost placation long preceded the positive program of spirit coercion and supplication. The first acts of human worship were phenomena of defense, not reverence. Modern man deems it wise to insure against fire; so the savage thought it the better part of wisdom to provide insurance against ghost bad luck. The effort to secure this protection constituted the techniques and rituals of the ghost cult.
2006 87:2.1 Nella religione il programma negativo del placamento dei fantasmi precedette di molto il programma positivo di coercizione e di supplica degli spiriti. I primi atti di adorazione umana furono dei fenomeni di difesa, non di venerazione. L’uomo moderno stima saggio assicurarsi contro l’incendio; allo stesso modo il selvaggio riteneva quanto mai saggio assicurarsi contro la cattiva sorte dovuta ai fantasmi. Lo sforzo per ottenere questa protezione costituì le tecniche ed i rituali del culto dei fantasmi.
1955 87:2.2 It was once thought that the great desire of a ghost was to be quickly “laid” so that it might proceed undisturbed to deadland. Any error of commission or omission in the acts of the living in the ritual of laying the ghost was sure to delay its progress to ghostland. This was believed to be displeasing to the ghost, and an angered ghost was supposed to be a source of calamity, misfortune, and unhappiness.
2006 87:2.2 Si è creduto un tempo che il più grande desiderio di un fantasma fosse di essere rapidamente “sepolto” in modo da poter procedere indisturbato verso il paese dei morti. Ogni errore di esecuzione o di omissione negli atti del vivente durante il rituale per seppellire il fantasma contribuiva certamente a ritardare il suo viaggio verso il paese dei fantasmi. Si credeva che ciò dispiacesse al fantasma, e si supponeva che un fantasma in collera fosse fonte di calamità, di sventura e d’infelicità.
1955 87:2.3 The funeral service originated in man’s effort to induce the ghost soul to depart for its future home, and the funeral sermon was originally designed to instruct the new ghost how to get there. It was the custom to provide food and clothes for the ghost’s journey, these articles being placed in or near the grave. The savage believed that it required from three days to a year to “lay the ghost”—to get it away from the vicinity of the grave. The Eskimos still believe that the soul stays with the body three days.
2006 87:2.3 Il servizio funebre ebbe origine dallo sforzo dell’uomo per indurre l’anima fantasma a partire per la sua futura dimora, ed il sermone funebre era in origine destinato ad istruire il nuovo fantasma sul modo di recarvisi. Era usanza fornire cibo e vestiti per il viaggio del fantasma, e questi oggetti erano posti nella tomba o in prossimità della stessa. Il selvaggio credeva che ci volessero da tre giorni ad un anno per “seppellire il fantasma” — per allontanarlo dalle vicinanze della tomba. Gli Eschimesi credono ancora che l’anima rimanga con il corpo per tre giorni.
1955 87:2.4 Silence or mourning was observed after a death so that the ghost would not be attracted back home. Self-torture—wounds—was a common form of mourning. Many advanced teachers tried to stop this, but they failed. Fasting and other forms of self-denial were thought to be pleasing to the ghosts, who took pleasure in the discomfort of the living during the transition period of lurking about before their actual departure for deadland.
2006 87:2.4 Il silenzio o il cordoglio erano osservati dopo un decesso affinché il fantasma non fosse tentato di ritornare a casa. L’autolesione — le ferite — era una forma comune di lutto. Molti insegnanti evoluti tentarono di porre fine a questa pratica, ma senza successo. Il digiuno ed altre forme di autonegazione erano ritenute gradite ai fantasmi, e si pensava che costoro provassero piacere per le afflizioni dei viventi durante il periodo di transizione in cui si celavano nelle vicinanze prima della loro effettiva partenza per il paese dei morti.
1955 87:2.5 Long and frequent periods of mourning inactivity were one of the great obstacles to civilization’s advancement. Weeks and even months of each year were literally wasted in this nonproductive and useless mourning. The fact that professional mourners were hired for funeral occasions indicates that mourning was a ritual, not an evidence of sorrow. Moderns may mourn the dead out of respect and because of bereavement, but the ancients did this because of fear.
2006 87:2.5 Lunghi e frequenti periodi d’inattività per lutto furono uno dei grandi ostacoli al progresso della civiltà. Settimane e anche mesi di ogni anno erano letteralmente sciupati in questi lutti improduttivi ed inutili. Il fatto che si assumessero dei piangitori di professione in occasione dei funerali indica che il lutto era un rituale, non una testimonianza di dispiacere. La gente moderna può piangere i morti per rispetto e a causa della perdita, ma gli antichi lo facevano per paura.
1955 87:2.6 The names of the dead were never spoken. In fact, they were often banished from the language. These names became taboo, and in this way the languages were constantly impoverished. This eventually produced a multiplication of symbolic speech and figurative expression, such as “the name or day one never mentions.”
2006 87:2.6 I nomi dei morti non erano mai pronunciati. In effetti, essi erano spesso banditi dal linguaggio. Questi nomi divenivano tabù ed in questo modo le lingue furono costantemente impoverite. Ciò produsse alla fine una moltitudine di parole simboliche e di espressioni figurative, quali “il nome o il giorno che non si menziona mai”.
1955 87:2.7 The ancients were so anxious to get rid of a ghost that they offered it everything which might have been desired during life. Ghosts wanted wives and servants; a well-to-do savage expected that at least one slave wife would be buried alive at his death. It later became the custom for a widow to commit suicide on her husband’s grave. When a child died, the mother, aunt, or grandmother was often strangled in order that an adult ghost might accompany and care for the child ghost. And those who thus gave up their lives usually did so willingly; indeed, had they lived in violation of custom, their fear of ghost wrath would have denuded life of such few pleasures as the primitives enjoyed.
2006 87:2.7 Gli antichi erano talmente ansiosi di liberarsi di un fantasma che gli offrivano tutto quello che avrebbe potuto desiderare durante la sua vita. I fantasmi volevano mogli e servitori; un selvaggio benestante si aspettava che almeno una moglie schiava fosse sepolta viva alla sua morte. Più tardi divenne usanza che una vedova si suicidasse sulla tomba di suo marito. Quando moriva un bambino, la madre, una zia o la nonna venivano spesso strangolate affinché un fantasma adulto potesse accompagnare il fantasma bambino ed aver cura di lui. Quelli che rinunciavano in tal modo alla loro vita lo facevano di solito molto volentieri; in verità, se fossero vissuti in violazione dell’usanza, la paura della collera del fantasma avrebbe privato la loro vita dei pochi piaceri di cui godevano i primitivi.
1955 87:2.8 It was customary to dispatch a large number of subjects to accompany a dead chief; slaves were killed when their master died that they might serve him in ghostland. The Borneans still provide a courier companion; a slave is speared to death to make the ghost journey with his deceased master. Ghosts of murdered persons were believed to be delighted to have the ghosts of their murderers as slaves; this notion motivated men to head hunting.
2006 87:2.8 Era abituale uccidere un gran numero di sudditi perché accompagnassero un capo morto; si uccidevano degli schiavi quando moriva il loro padrone affinché potessero servirlo nel paese dei fantasmi. Gli indigeni del Borneo forniscono ancora al morto un compagno messaggero; uno schiavo viene ucciso con la lancia perché faccia il viaggio fantasma con il suo padrone deceduto. Si credeva che i fantasmi di persone assassinate amassero avere i fantasmi dei loro assassini come schiavi; questa nozione spinse gli uomini a farsi cacciatori di teste.
1955 87:2.9 Ghosts supposedly enjoyed the smell of food; food offerings at funeral feasts were once universal. The primitive method of saying grace was, before eating, to throw a bit of food into the fire for the purpose of appeasing the spirits, while mumbling a magic formula.
2006 87:2.9 Si supponeva che i fantasmi amassero l’odore del cibo; le offerte di cibo ai banchetti funebri erano una volta universali. Il metodo primitivo per rendere grazie consisteva nel gettare, prima del pasto, un pezzo di cibo nel fuoco allo scopo di placare gli spiriti, mentre si borbottava una formula magica.
1955 87:2.10 The dead were supposed to use the ghosts of the tools and weapons that were theirs in life. To break an article was to “kill it,” thus releasing its ghost to pass on for service in ghostland. Property sacrifices were also made by burning or burying. Ancient funeral wastes were enormous. Later races made paper models and substituted drawings for real objects and persons in these death sacrifices. It was a great advance in civilization when the inheritance of kin replaced the burning and burying of property. The Iroquois Indians made many reforms in funeral waste. And this conservation of property enabled them to become the most powerful of the northern red men. Modern man is not supposed to fear ghosts, but custom is strong, and much terrestrial wealth is still consumed on funeral rituals and death ceremonies.
2006 87:2.10 Si supponeva che i morti utilizzassero i fantasmi di attrezzi e di armi che erano appartenuti loro in vita. Rompere uno di questi oggetti equivaleva ad “ucciderlo”, liberando in tal modo il suo fantasma perché andasse a servire nel paese dei fantasmi. Si facevano anche sacrifici di beni bruciandoli o sotterrandoli. Gli sprechi negli antichi funerali erano enormi. Le razze successive fecero dei modelli di carta e sostituirono dei disegni agli oggetti e alle persone reali in questi sacrifici funebri. Fu un grande progresso nella civiltà quando la suddivisione dell’eredità tra i parenti rimpiazzò l’incendio e la sepoltura dei beni. Gli Indiani Irochesi fecero molte riforme nello spreco funebre. E questa conservazione della proprietà permise loro di diventare gli uomini rossi più potenti del nord. Si ritiene che l’uomo moderno non tema i fantasmi, ma l’usanza resiste, e si consumano ancora molte ricchezze terrene in rituali e in cerimonie funebri.
3. ANCESTOR WORSHIP
3. L’ADORAZIONE DEGLI ANTENATI
1955 87:3.1 The advancing ghost cult made ancestor worship inevitable since it became the connecting link between common ghosts and the higher spirits, the evolving gods. The early gods were simply glorified departed humans.
2006 87:3.1 Il progredire del culto dei fantasmi rese inevitabile l’adorazione degli antenati, in quanto divenne l’anello di congiunzione tra i fantasmi comuni e gli spiriti superiori, gli dei in evoluzione. Gli dei primitivi erano semplicemente degli umani trapassati e glorificati.
1955 87:3.2 Ancestor worship was originally more of a fear than a worship, but such beliefs did definitely contribute to the further spread of ghost fear and worship. Devotees of the early ancestor-ghost cults even feared to yawn lest a malignant ghost enter their bodies at such a time.
2006 87:3.2 L’adorazione degli antenati era in origine più una paura che un’adorazione, ma tali credenze contribuirono certamente all’ulteriore diffusione della paura e dell’adorazione dei fantasmi. I fedeli dei culti primitivi dei fantasmi degli antenati avevano timore anche di sbadigliare per paura che uno spirito maligno entrasse nel loro corpo in quell’istante.
1955 87:3.3 The custom of adopting children was to make sure that someone would provide offerings after death for the peace and progress of the soul. The savage lived in fear of the ghosts of his fellows and spent his spare time planning for the safe conduct of his own ghost after death.
2006 87:3.3 L’usanza di adottare dei figli era destinata a garantire che qualcuno facesse delle offerte dopo la morte per la pace ed il progresso dell’anima. Il selvaggio viveva nella paura dei fantasmi dei suoi simili e passava il suo tempo libero a fare dei piani perché il proprio fantasma avesse un salvacondotto dopo la morte.
1955 87:3.4 Most tribes instituted an all-souls’ feast at least once a year. The Romans had twelve ghost feasts and accompanying ceremonies each year. Half the days of the year were dedicated to some sort of ceremony associated with these ancient cults. One Roman emperor tried to reform these practices by reducing the number of feast days to 135 a year.
2006 87:3.4 La maggior parte delle tribù istituì una festa per tutte le anime almeno una volta l’anno. I Romani avevano ogni anno dodici feste per i fantasmi con relative cerimonie. Metà dei giorni dell’anno era consacrata a diversi tipi di cerimonie associate a questi antichi culti. Un imperatore romano tentò di riformare queste pratiche riducendo il numero dei giorni festivi a 135 per anno.
1955 87:3.5 The ghost cult was in continuous evolution. As ghosts were envisioned as passing from the incomplete to the higher phase of existence, so did the cult eventually progress to the worship of spirits, and even gods. But regardless of varying beliefs in more advanced spirits, all tribes and races once believed in ghosts.
2006 87:3.5 Il culto dei fantasmi era in continua evoluzione. Via via che i fantasmi furono immaginati passare da una fase d’esistenza incompleta ad una superiore, il culto progredì fino all’adorazione di spiriti ed anche di dei. Ma indipendentemente dalle credenze trasformantesi in spiriti più evoluti, tutte le tribù e le razze hanno creduto un tempo nei fantasmi.
4. GOOD AND BAD SPIRIT GHOSTS
4. BUONI E CATTIVI SPIRITI FANTASMA
1955 87:4.1 Ghost fear was the fountainhead of all world religion; and for ages many tribes clung to the old belief in one class of ghosts. They taught that man had good luck when the ghost was pleased, bad luck when he was angered.
2006 87:4.1 La paura dei fantasmi è stata la fonte di tutte le religioni del mondo; e per intere epoche molte tribù rimasero attaccate alla vecchia credenza in una sola classe di fantasmi. Esse insegnavano che l’uomo aveva fortuna quando il fantasma era contento e sfortuna quando era in collera.
1955 87:4.2 As the cult of ghost fear expanded, there came about the recognition of higher types of spirits, spirits not definitely identifiable with any individual human. They were graduate or glorified ghosts who had progressed beyond the domain of ghostland to the higher realms of spiritland.
2006 87:4.2 A mano a mano che il culto della paura dei fantasmi si diffuse, si arrivò al riconoscimento di tipi di spiriti superiori, di spiriti non nettamente identificabili con un individuo umano. Essi erano fantasmi qualificati o glorificati che erano progrediti oltre i domini del paese dei fantasmi fino ai regni superiori del paese degli spiriti.
1955 87:4.3 The notion of two kinds of spirit ghosts made slow but sure progress throughout the world. This new dual spiritism did not have to spread from tribe to tribe; it sprang up independently all over the world. In influencing the expanding evolutionary mind, the power of an idea lies not in its reality or reasonableness but rather in its vividness and the universality of its ready and simple application.
2006 87:4.3 La nozione di due specie di spiriti fantasma fece lenti ma sicuri progressi in tutto il mondo. Questo nuovo duplice spiritismo non si diffuse di tribù in tribù; sorse dappertutto in maniera indipendente. La potenza di un’idea nell’influenzare la mente evoluzionaria in espansione non risiede nella sua realtà o ragionevolezza, ma piuttosto nella sua vividezza e nell’universalità della sua facile e semplice applicazione.
1955 87:4.4 Still later the imagination of man envisioned the concept of both good and bad supernatural agencies; some ghosts never evolved to the level of good spirits. The early monospiritism of ghost fear was gradually evolving into a dual spiritism, a new concept of the invisible control of earthly affairs. At last good luck and bad luck were pictured as having their respective controllers. And of the two classes, the group that brought bad luck were believed to be the more active and numerous.
2006 87:4.4 Più tardi ancora l’immaginazione dell’uomo concepì il concetto di fattori soprannaturali buoni e cattivi; certi fantasmi non si evolvevano mai fino al livello di spiriti buoni. Il monospiritismo primitivo della paura dei fantasmi si evolvé gradualmente in un duplice spiritismo, in un nuovo concetto del controllo invisibile degli affari terreni. Alla fine la buona sorte e la cattiva sorte furono immaginate come aventi i loro rispettivi controllori. E delle due classi, il gruppo che portava sfortuna si riteneva fosse il più attivo e numeroso.
1955 87:4.5 When the doctrine of good and bad spirits finally matured, it became the most widespread and persistent of all religious beliefs. This dualism represented a great religio-philosophic advance because it enabled man to account for both good luck and bad luck while at the same time believing in supermortal beings who were to some extent consistent in their behavior. The spirits could be counted on to be either good or bad; they were not thought of as being completely temperamental as the early ghosts of the monospiritism of most primitive religions had been conceived to be. Man was at last able to conceive of supermortal forces that were consistent in behavior, and this was one of the most momentous discoveries of truth in the entire history of the evolution of religion and in the expansion of human philosophy.
2006 87:4.5 Quando la dottrina dei buoni e dei cattivi spiriti giunse infine a maturazione, divenne la più diffusa e persistente di tutte le credenze religiose. Questo dualismo rappresentò un grande avanzamento filosofico-religioso perché permise all’uomo di spiegare la buona e la cattiva sorte credendo allo stesso tempo in esseri supermortali che erano in una qualche misura coerenti nella loro condotta. Si poteva fare affidamento sia sugli spiriti buoni che su quelli cattivi; essi non erano ritenuti totalmente capricciosi come erano stati concepiti i primi fantasmi del monospiritismo della maggior parte delle religioni primitive. L’uomo era finalmente capace di concepire delle forze supermortali che avevano una condotta coerente, e questa fu una delle scoperte più importanti della verità nell’intera storia dell’evoluzione della religione e nell’espansione della filosofia umana.
1955 87:4.6 Evolutionary religion has, however, paid a terrible price for the concept of dual spiritism. Man’s early philosophy was able to reconcile spirit constancy with the vicissitudes of temporal fortune only by postulating two kinds of spirits, one good and the other bad. And while this belief did enable man to reconcile the variables of chance with a concept of unchanging supermortal forces, this doctrine has ever since made it difficult for religionists to conceive of cosmic unity. The gods of evolutionary religion have generally been opposed by the forces of darkness.
2006 87:4.6 La religione evoluzionaria ha tuttavia pagato un prezzo terribile per il concetto di duplice spiritismo. La filosofia primitiva dell’uomo riuscì a conciliare la coerenza degli spiriti con le vicissitudini della fortuna temporale soltanto ipotizzando due tipi di spiriti: uno buono e l’altro cattivo. E mentre questa credenza consentì all’uomo di conciliare le variabili del caso con un concetto di forze supermortali invariabili, tale dottrina ha da allora sempre reso difficile alle persone religiose concepire l’unità cosmica. Gli dei della religione evoluzionaria sono stati generalmente contrastati dalle forze delle tenebre.
1955 87:4.7 The tragedy of all this lies in the fact that, when these ideas were taking root in the primitive mind of man, there really were no bad or disharmonious spirits in all the world. Such an unfortunate situation did not develop until after the Caligastic rebellion and only persisted until Pentecost. The concept of good and evil as cosmic co-ordinates is, even in the twentieth century, very much alive in human philosophy; most of the world’s religions still carry this cultural birthmark of the long-gone days of the emerging ghost cults.
2006 87:4.7 La tragedia di tutto ciò risiede nel fatto che, quando queste idee misero radici nella mente primitiva dell’uomo, non c’erano in realtà degli spiriti cattivi o disarmonici in nessuna parte del mondo. Tale malaugurata situazione si sviluppò solo dopo la ribellione di Caligastia e durò soltanto fino alla Pentecoste. Anche nel ventesimo secolo il concetto di bene e di male come coordinati cosmici è molto vivo nella filosofia umana. La maggior parte delle religioni del mondo porta ancora questo marchio d’origine culturale dei lontani giorni in cui emersero i culti dei fantasmi.
5. THE ADVANCING GHOST CULT
5. IL PROGRESSO DEL CULTO DEI FANTASMI
1955 87:5.1 Primitive man viewed the spirits and ghosts as having almost unlimited rights but no duties; the spirits were thought to regard man as having manifold duties but no rights. The spirits were believed to look down upon man as constantly failing in the discharge of his spiritual duties. It was the general belief of mankind that ghosts levied a continuous tribute of service as the price of noninterference in human affairs, and the least mischance was laid to ghost activities. Early humans were so afraid they might overlook some honor due the gods that, after they had sacrificed to all known spirits, they did another turn to the “unknown gods,” just to be thoroughly safe.
2006 87:5.1 L’uomo primitivo concepiva gli spiriti ed i fantasmi come aventi diritti quasi illimitati, ma nessun dovere. Si riteneva che gli spiriti considerassero l’uomo come avente molteplici doveri, ma nessun diritto. Si credeva che gli spiriti disprezzassero l’uomo in quanto costantemente fallace nel compimento dei suoi doveri spirituali. Era credenza generale dell’umanità che i fantasmi esigessero un continuo tributo di servizio come prezzo per non interferire negli affari umani, e la più piccola disgrazia era attribuita ad attività di fantasmi[1]. Gli umani primitivi temevano talmente di dimenticare qualche onore dovuto agli dei che, dopo aver fatto sacrifici a tutti gli spiriti conosciuti, ne facevano una seconda serie agli “dei sconosciuti”, giusto per essere del tutto sicuri.
1955 87:5.2 And now the simple ghost cult is followed by the practices of the more advanced and relatively complex spirit-ghost cult, the service and worship of the higher spirits as they evolved in man’s primitive imagination. Religious ceremonial must keep pace with spirit evolution and progress. The expanded cult was but the art of self-maintenance practiced in relation to belief in supernatural beings, self-adjustment to spirit environment. Industrial and military organizations were adjustments to natural and social environments. And as marriage arose to meet the demands of bisexuality, so did religious organization evolve in response to the belief in higher spirit forces and spiritual beings. Religion represents man’s adjustment to his illusions of the mystery of chance. Spirit fear and subsequent worship were adopted as insurance against misfortune, as prosperity policies.
2006 87:5.2 Il semplice culto dei fantasmi fu presto seguito dalle pratiche del culto più evoluto e relativamente complesso degli spiriti fantasma, che consisteva nel servire ed adorare gli spiriti superiori quali si evolvettero nell’immaginazione primitiva dell’uomo. Il cerimoniale religioso doveva tenere il passo con l’evoluzione ed il progresso degli spiriti. Il culto ampliato non era che l’arte di autopreservazione praticata in relazione alla credenza in esseri soprannaturali, l’adattamento personale all’ambiente degli spiriti. Le organizzazioni industriali e militari erano adattamenti agli ambienti naturale e sociale. E come il matrimonio sorse in risposta alle esigenze della bisessualità, così l’organizzazione religiosa si evolvé in risposta alla credenza in forze ed in esseri spirituali superiori. La religione rappresenta l’adattamento dell’uomo alle sue illusioni sul mistero del caso. La paura e la successiva adorazione degli spiriti furono adottate come assicurazione contro la malasorte, come polizze di benessere.
1955 87:5.3 The savage visualizes the good spirits as going about their business, requiring little from human beings. It is the bad ghosts and spirits who must be kept in good humor. Accordingly, primitive peoples paid more attention to their malevolent ghosts than to their benign spirits.
2006 87:5.3 Il selvaggio immagina che gli spiriti buoni si occupino delle loro vicende esigendo poche cose dagli esseri umani. Sono i fantasmi e gli spiriti cattivi che bisogna mantenere di buonumore. Di conseguenza i popoli primitivi prestavano più attenzione ai loro fantasmi malevoli che non ai loro spiriti benigni.
1955 87:5.4 Human prosperity was supposed to be especially provocative of the envy of evil spirits, and their method of retaliation was to strike back through a human agency and by the technique of the evil eye. That phase of the cult which had to do with spirit avoidance was much concerned with the machinations of the evil eye. The fear of it became almost world-wide. Pretty women were veiled to protect them from the evil eye; subsequently many women who desired to be considered beautiful adopted this practice. Because of this fear of bad spirits, children were seldom allowed out after dark, and the early prayers always included the petition, “deliver us from the evil eye.”
2006 87:5.4 Si credeva che la prosperità umana fosse particolarmente provocatrice dell’invidia degli spiriti cattivi, e che il loro metodo di rappresaglia consistesse nel reagire tramite un agente umano e mediante la tecnica del malocchio[2]. Questa fase del culto che riguardava il modo di sfuggire agli spiriti si occupava molto delle macchinazioni del malocchio. La paura di esso divenne quasi universale. Le donne graziose furono velate per proteggerle dal malocchio; in seguito molte donne che desideravano essere considerate belle adottarono questa pratica[3]. A causa di questa paura degli spiriti cattivi si permetteva raramente ai ragazzi di uscire dopo il calare della notte e le preghiere primitive includevano sempre la supplica: “Liberaci dal malocchio.”
1955 87:5.5 The Koran contains a whole chapter devoted to the evil eye and magic spells, and the Jews fully believed in them. The whole phallic cult grew up as a defense against the evil eye. The organs of reproduction were thought to be the only fetish which could render it powerless. The evil eye gave origin to the first superstitions respecting prenatal marking of children, maternal impressions, and the cult was at one time well-nigh universal.
2006 87:5.5 Il Corano contiene un intero capitolo dedicato al malocchio ed agli incantesimi magici e gli Ebrei vi credevano totalmente. L’intero culto fallico sorse come difesa contro il malocchio. Gli organi di riproduzione erano ritenuti essere il solo feticcio capace di neutralizzarlo. Il malocchio diede origine alle prime superstizioni concernenti i marchi prenatali dei bambini, le impronte materne, e questo culto fu ad un certo momento quasi universale.
1955 87:5.6 Envy is a deep-seated human trait; therefore did primitive man ascribe it to his early gods. And since man had once practiced deception upon the ghosts, he soon began to deceive the spirits. Said he, “If the spirits are jealous of our beauty and prosperity, we will disfigure ourselves and speak lightly of our success.” Early humility was not, therefore, debasement of ego but rather an attempt to foil and deceive the envious spirits.
2006 87:5.6 L’invidia è una caratteristica umana profondamente radicata; perciò l’uomo primitivo l’attribuì ai suoi primi dei. E poiché l’uomo aveva praticato un tempo l’inganno verso i fantasmi, cominciò ben presto ad ingannare gli spiriti. Egli disse: “Se gli spiriti sono gelosi della nostra bellezza e prosperità, c’imbruttiremo e parleremo poco del nostro successo.” L’umiltà primitiva non era quindi uno svilimento dell’ego, ma piuttosto un tentativo di depistare ed ingannare gli spiriti invidiosi.
1955 87:5.7 The method adopted to prevent the spirits from becoming jealous of human prosperity was to heap vituperation upon some lucky or much loved thing or person. The custom of depreciating complimentary remarks regarding oneself or family had its origin in this way, and it eventually evolved into civilized modesty, restraint, and courtesy. In keeping with the same motive, it became the fashion to look ugly. Beauty aroused the envy of spirits; it betokened sinful human pride. The savage sought for an ugly name. This feature of the cult was a great handicap to the advancement of art, and it long kept the world somber and ugly.
2006 87:5.7 Il metodo adottato per impedire agli spiriti di diventare gelosi della prosperità umana fu quello di coprire d’ingiurie un oggetto o una persona preferiti o molto amati. L’usanza di rivolgere frasi di discredito verso se stessi o la propria famiglia ebbe origine in questo modo e si trasformò infine nella modestia civilizzata, nella riservatezza e nella cortesia. Per lo stesso motivo divenne di moda sembrare brutti. La bellezza suscitava l’invidia degli spiriti; era indice di un colpevole orgoglio umano. Il selvaggio cercava un nome sgradevole. Questo aspetto del culto fu di grande ostacolo al progresso dell’arte e mantenne a lungo il mondo tetro e brutto.
1955 87:5.8 Under the spirit cult, life was at best a gamble, the result of spirit control. One’s future was not the result of effort, industry, or talent except as they might be utilized to influence the spirits. The ceremonies of spirit propitiation constituted a heavy burden, rendering life tedious and virtually unendurable. From age to age and from generation to generation, race after race has sought to improve this superghost doctrine, but no generation has ever yet dared to wholly reject it.
2006 87:5.8 Sotto il culto degli spiriti la vita era nel migliore dei casi un azzardo, il risultato del controllo da parte degli spiriti. Il proprio futuro non era il risultato dello sforzo, dell’industria o del talento, salvo nella misura in cui potevano essere utilizzati per influenzare gli spiriti. Le cerimonie di propiziazione degli spiriti costituivano un pesante fardello, rendendo la vita tediosa e praticamente insopportabile. Di era in era e di generazione in generazione, una razza dopo l’altra ha cercato di migliorare questa dottrina dei superfantasmi, ma nessuna generazione ha mai ancora osato respingerla del tutto.
1955 87:5.9 The intention and will of the spirits were studied by means of omens, oracles, and signs. And these spirit messages were interpreted by divination, soothsaying, magic, ordeals, and astrology. The whole cult was a scheme designed to placate, satisfy, and buy off the spirits through this disguised bribery.
2006 87:5.9 L’intenzione e la volontà degli spiriti furono indagate per mezzo di presagi, oracoli e segni. E questi messaggi degli spiriti furono interpretati mediante la divinazione, la predizione, la magia, le ordalie e l’astrologia. L’intero culto era un piano destinato a placare, a soddisfare e a tacitare gli spiriti attraverso questa corruzione camuffata.
1955 87:5.10 And thus there grew up a new and expanded world philosophy consisting in:
2006 87:5.10 Nacque così una nuova ed estesa filosofia mondiale basata su:
1955 87:5.11 1. Duty—those things which must be done to keep the spirits favorably disposed, at least neutral.
2006 87:5.11 1. Il dovere — le cose che devono essere fatte per conservare gli spiriti favorevolmente disposti, o almeno neutrali.
1955 87:5.12 2. Right—the correct conduct and ceremonies designed to win the spirits actively to one’s interests.
2006 87:5.12 2. Il diritto — la condotta e le cerimonie corrette destinate ad ottenere il favore effettivo degli spiriti verso i propri interessi.
1955 87:5.13 3. Truth—the correct understanding of, and attitude toward, spirits, and hence toward life and death.
2006 87:5.13 3. La verità — l’esatta comprensione degli spiriti ed il comportamento corretto verso di loro, e quindi verso la vita e la morte.
1955 87:5.14 It was not merely out of curiosity that the ancients sought to know the future; they wanted to dodge ill luck. Divination was simply an attempt to avoid trouble. During these times, dreams were regarded as prophetic, while everything out of the ordinary was considered an omen. And even today the civilized races are cursed with the belief in signs, tokens, and other superstitious remnants of the advancing ghost cult of old. Slow, very slow, is man to abandon those methods whereby he so gradually and painfully ascended the evolutionary scale of life.
2006 87:5.14 Non era soltanto per curiosità che gli antichi cercavano di conoscere il futuro; essi volevano eludere la cattiva sorte. La divinazione era semplicemente un tentativo di evitare le difficoltà. Durante questi tempi i sogni erano considerati profetici, mentre tutto ciò che era fuori dell’ordinario era considerato un presagio. Ancora oggi le razze civilizzate sono afflitte dalla credenza in segni, simboli ed altri residui superstiziosi dell’antico culto dei fantasmi in progresso. L’uomo è lento, molto lento, ad abbandonare i metodi con cui ha così gradualmente e penosamente asceso la scala evoluzionaria della vita.
6. COERCION AND EXORCISM
6. COERCIZIONE ED ESORCISMO
1955 87:6.1 When men believed in ghosts only, religious ritual was more personal, less organized, but the recognition of higher spirits necessitated the employment of “higher spiritual methods” in dealing with them. This attempt to improve upon, and to elaborate, the technique of spirit propitiation led directly to the creation of defenses against the spirits. Man felt helpless indeed before the uncontrollable forces operating in terrestrial life, and his feeling of inferiority drove him to attempt to find some compensating adjustment, some technique for evening the odds in the one-sided struggle of man versus the cosmos.
2006 87:6.1 Quando gli uomini credevano soltanto nei fantasmi, il rituale religioso era più personale, meno organizzato; ma il riconoscimento di spiriti più elevati richiese l’impiego di “metodi spirituali superiori” per trattare con loro. Questo tentativo di migliorare e di elaborare la tecnica di propiziazione degli spiriti portò direttamente alla creazione di difese contro gli spiriti. L’uomo si sentiva davvero impotente davanti alle forze incontrollabili che operavano nella vita terrena ed il suo senso d’inferiorità lo spinse a tentare di trovare un qualche aggiustamento compensatore, una qualche tecnica per pareggiare le sorti nella lotta unilaterale dell’uomo contro il cosmo.
1955 87:6.2 In the early days of the cult, man’s efforts to influence ghost action were confined to propitiation, attempts by bribery to buy off ill luck. As the evolution of the ghost cult progressed to the concept of good as well as bad spirits, these ceremonies turned toward attempts of a more positive nature, efforts to win good luck. Man’s religion no longer was completely negativistic, nor did he stop with the effort to win good luck; he shortly began to devise schemes whereby he could compel spirit co-operation. No longer does the religionist stand defenseless before the unceasing demands of the spirit phantasms of his own devising; the savage is beginning to invent weapons wherewith he may coerce spirit action and compel spirit assistance.
2006 87:6.2 Nei primi tempi del culto gli sforzi dell’uomo per influenzare l’attività dei fantasmi si limitavano alla propiziazione, ai tentativi di corruzione per tacitare la cattiva sorte. Via via che l’evoluzione del culto dei fantasmi progredì verso il concetto dei buoni e dei cattivi spiriti, queste cerimonie si trasformarono in tentativi di natura più positiva, in sforzi per ottenere la buona fortuna. La religione dell’uomo cessò di essere completamente negativista, egli non si limitò allo sforzo di ottenere la buona sorte; ben presto cominciò ad escogitare dei piani che gli permettessero di costringere gli spiriti a collaborare. Le persone religiose non furono più indifese davanti alle richieste incessanti dei fantasmi degli spiriti da essi stessi immaginati; il selvaggio comincia ad inventare armi con cui forzare l’attività degli spiriti e costringerli ad aiutarlo.
1955 87:6.3 Man’s first efforts at defense were directed against the ghosts. As the ages passed, the living began to devise methods of resisting the dead. Many techniques were developed for frightening ghosts and driving them away, among which may be cited the following:
2006 87:6.3 I primi sforzi difensivi dell’uomo furono diretti contro i fantasmi. Con il trascorrere delle ere i viventi cominciarono ad ideare dei metodi per resistere ai morti. Furono sviluppate molte tecniche per spaventare e cacciare i fantasmi, tra le quali si possono citare le seguenti:
1955 87:6.4 1. Cutting off the head and tying up the body in the grave.
2006 87:6.4 1. Tagliare la testa e legare il corpo nella tomba.
1955 87:6.6 3. Castration or breaking the legs of the corpse.
2006 87:6.6 3. Castrare il cadavere o spezzargli le gambe.
1955 87:6.7 4. Burying under stones, one origin of the modern tombstone.
2006 87:6.7 4. Seppellire sotto delle pietre; una delle origini dalla pietra tombale moderna.
2006 87:6.8 5. Cremazione; un’invenzione successiva per impedire al fantasma di dare fastidio.
1955 87:6.10 7. Exposure of the body to be eaten by wild animals.
2006 87:6.10 7. Esporre il corpo perché fosse mangiato dagli animali selvaggi.
1955 87:6.11 Ghosts were supposed to be disturbed and frightened by noise; shouting, bells, and drums drove them away from the living; and these ancient methods are still in vogue at “wakes” for the dead. Foul-smelling concoctions were utilized to banish unwelcome spirits. Hideous images of the spirits were constructed so that they would flee in haste when they beheld themselves. It was believed that dogs could detect the approach of ghosts, and that they gave warning by howling; that cocks would crow when they were near. The use of a cock as a weather vane is in perpetuation of this superstition.
2006 87:6.11 Si supponeva che i fantasmi fossero disturbati e spaventati dal rumore; che le grida, le campane e i tamburi li allontanassero dai viventi; e questi antichi metodi sono ancora in voga nelle “veglie funebri”. Furono utilizzate miscele dall’odore cattivo per allontanare gli spiriti importuni. Furono costruite immagini ripugnanti degli spiriti affinché fuggissero in fretta quando guardavano se stessi. Si credeva che i cani potessero sentire l’avvicinarsi degli spiriti, che avvertissero ululando; che i galli cantassero quando essi erano vicini. L’impiego di un gallo come banderuola è in perpetuazione di questa superstizione.
1955 87:6.12 Water was regarded as the best protection against ghosts. Holy water was superior to all other forms, water in which the priests had washed their feet. Both fire and water were believed to constitute impassable barriers to ghosts. The Romans carried water three times around the corpse; in the twentieth century the body is sprinkled with holy water, and hand washing at the cemetery is still a Jewish ritual. Baptism was a feature of the later water ritual; primitive bathing was a religious ceremony. Only in recent times has bathing become a sanitary practice.
2006 87:6.12 L’acqua era considerata come la migliore protezione contro i fantasmi. L’acqua benedetta era superiore a tutte le altre forme, acqua nella quale i sacerdoti si erano lavati i piedi. Il fuoco e l’acqua erano ritenuti costituire barriere insuperabili per i fantasmi. I Romani portavano dell’acqua tre volte attorno al cadavere; nel ventesimo secolo il feretro viene spruzzato con acqua benedetta, ed il lavaggio delle mani al cimitero è ancora un rituale ebraico. Il battesimo fu una caratteristica del rituale successivo con l’acqua; il bagno primitivo era una cerimonia religiosa[4]. Solo in tempi recenti il bagno è diventato una pratica igienica.
1955 87:6.13 But man did not stop with ghost coercion; through religious ritual and other practices he was soon attempting to compel spirit action. Exorcism was the employment of one spirit to control or banish another, and these tactics were also utilized for frightening ghosts and spirits. The dual-spiritism concept of good and bad forces offered man ample opportunity to attempt to pit one agency against another, for, if a powerful man could vanquish a weaker one, then certainly a strong spirit could dominate an inferior ghost. Primitive cursing was a coercive practice designed to overawe minor spirits. Later this custom expanded into the pronouncing of curses upon enemies.
2006 87:6.13 Ma l’uomo non si fermò alla coercizione nei confronti dei fantasmi; per mezzo di rituali religiosi e di altre pratiche tentò ben presto di forzare gli spiriti ad agire. L’esorcismo era l’impiego di uno spirito per controllarne o cacciarne un altro, e questa tattica fu anche utilizzata per spaventare i fantasmi e gli spiriti. Il concetto del duplice spiritismo delle forze buone e cattive offrì all’uomo ampie occasioni di tentare di opporre un agente ad un altro, perché, se un uomo forte poteva vincere uno più debole, allora uno spirito potente poteva certamente dominare un fantasma inferiore. La maledizione primitiva era una pratica coercitiva destinata ad intimidire gli spiriti minori. Più tardi questo costume si sviluppò nel pronunciare maledizioni contro i nemici.
1955 87:6.14 It was long believed that by reverting to the usages of the more ancient mores the spirits and demigods could be forced into desirable action. Modern man is guilty of the same procedure. You address one another in common, everyday language, but when you engage in prayer, you resort to the older style of another generation, the so-called solemn style.
2006 87:6.14 Si credette a lungo che ritornando alle usanze dei costumi più antichi gli spiriti ed i semidei potessero essere forzati a compiere un’azione desiderabile. L’uomo moderno ha la colpa di agire allo stesso modo. Voi vi rivolgete ad un altro nel linguaggio ordinario di tutti i giorni, ma quando vi mettete a pregare ricorrete allo stile antico di un’altra generazione, al cosiddetto stile solenne.
1955 87:6.15 This doctrine also explains many religious-ritual reversions of a sex nature, such as temple prostitution. These reversions to primitive customs were considered sure guards against many calamities. And with these simple-minded peoples all such performances were entirely free from what modern man would term promiscuity.
2006 87:6.15 Questa dottrina spiega anche molti ritorni di tipo religioso ritualistico di natura sessuale, quale la prostituzione nei templi. Questi ritorni a costumi primitivi erano considerati protezioni sicure contro molte calamità. Presso tali semplici popoli tutti questi comportamenti erano totalmente esenti da ciò che l’uomo moderno chiamerebbe promiscuità.
1955 87:6.16 Next came the practice of ritual vows, soon to be followed by religious pledges and sacred oaths. Most of these oaths were accompanied by self-torture and self-mutilation; later on, by fasting and prayer. Self-denial was subsequently looked upon as being a sure coercive; this was especially true in the matter of sex suppression. And so primitive man early developed a decided austerity in his religious practices, a belief in the efficacy of self-torture and self-denial as rituals capable of coercing the unwilling spirits to react favorably toward all such suffering and deprivation.
2006 87:6.16 Venne poi la pratica dei voti rituali, seguita ben presto dai solenni voti religiosi e dai giuramenti sacri[5]. La maggior parte di questi giuramenti era accompagnata da torture e mutilazioni inflitte a se stessi; più tardi da digiuni e preghiere[6]. L’autonegazione fu successivamente considerata come un coercitivo sicuro; questo fu specialmente vero in materia di astensione sessuale. Così l’uomo primitivo sviluppò presto una marcata austerità nelle sue pratiche religiose, una credenza nell’efficacia dell’autotortura e dell’autonegazione quali rituali capaci di costringere gli spiriti restii a reagire favorevolmente verso tali sofferenze e privazioni.
1955 87:6.17 Modern man no longer attempts openly to coerce the spirits, though he still evinces a disposition to bargain with Deity. And he still swears, knocks on wood, crosses his fingers, and follows expectoration with some trite phrase; once it was a magical formula.
2006 87:6.17 L’uomo moderno non tenta più apertamente di costringere gli spiriti, anche se mostra ancora una certa tendenza a mercanteggiare con la Deità. E tuttora giura, tocca il legno, incrocia le dita e fa seguire all’espettorazione qualche frase triviale; una volta questa era una formula magica.
7. NATURE OF CULTISM
7. LA NATURA DEL CULTISMO
1955 87:7.1 The cult type of social organization persisted because it provided a symbolism for the preservation and stimulation of moral sentiments and religious loyalties. The cult grew out of the traditions of “old families” and was perpetuated as an established institution; all families have a cult of some sort. Every inspiring ideal grasps for some perpetuating symbolism—seeks some technique for cultural manifestation which will insure survival and augment realization—and the cult achieves this end by fostering and gratifying emotion.
2006 87:7.1 L’organizzazione sociale di tipo cultuale persisté perché forniva un simbolismo per la preservazione e lo stimolo di sentimenti morali e di fedeltà religiose. Il culto ebbe origine dalle tradizioni delle “vecchie famiglie” e fu perpetuato come un’istituzione stabile; tutte le famiglie hanno un culto di qualche genere. Ogni ideale ispirante comprende un simbolismo che lo perpetui — cerca una tecnica per una manifestazione culturale che assicuri la sua sopravvivenza ed accresca la sua realizzazione — ed il culto perviene a questo fine stimolando e gratificando l’emozione.
1955 87:7.2 From the dawn of civilization every appealing movement in social culture or religious advancement has developed a ritual, a symbolic ceremonial. The more this ritual has been an unconscious growth, the stronger it has gripped its devotees. The cult preserved sentiment and satisfied emotion, but it has always been the greatest obstacle to social reconstruction and spiritual progress.
2006 87:7.2 Dall’aurora della civiltà ogni movimento interessante della cultura sociale o del progresso religioso ha dato origine ad un rituale, ad un cerimoniale simbolico. Più questo rituale è stato una crescita inconscia, più forte è stata la presa sui suoi fedeli. Il culto ha preservato sentimenti e suscitato emozioni, ma è sempre stato il più grande ostacolo alla ricostruzione sociale e al progresso spirituale.
1955 87:7.3 Notwithstanding that the cult has always retarded social progress, it is regrettable that so many modern believers in moral standards and spiritual ideals have no adequate symbolism—no cult of mutual support—nothing to belong to. But a religious cult cannot be manufactured; it must grow. And those of no two groups will be identical unless their rituals are arbitrarily standardized by authority.
2006 87:7.3 Anche se il culto ha sempre ritardato il progresso sociale, è spiacevole che così tanti moderni, credenti nei criteri morali e negli ideali spirituali non abbiano alcun simbolismo appropriato — nessun culto di mutuo supporto — niente a cui appartenere. Ma un culto religioso non può essere fabbricato, deve crescere. E gli appartenenti a due gruppi non avranno mai un culto identico a meno che i loro rituali non siano arbitrariamente uniformati d’autorità.
1955 87:7.4 The early Christian cult was the most effective, appealing, and enduring of any ritual ever conceived or devised, but much of its value has been destroyed in a scientific age by the destruction of so many of its original underlying tenets. The Christian cult has been devitalized by the loss of many fundamental ideas.
2006 87:7.4 Il culto cristiano primitivo fu il più efficace, attraente e duraturo di tutti i rituali mai concepiti o immaginati, ma in quest’era scientifica gran parte del suo valore è stato perduto per la distruzione di tanti dei suoi principi originali basilari. Il culto cristiano è stato devitalizzato dalla perdita di molte delle sue idee fondamentali.
1955 87:7.5 In the past, truth has grown rapidly and expanded freely when the cult has been elastic, the symbolism expansile. Abundant truth and an adjustable cult have favored rapidity of social progression. A meaningless cult vitiates religion when it attempts to supplant philosophy and to enslave reason; a genuine cult grows.
2006 87:7.5 In passato la verità è cresciuta rapidamente e si è diffusa liberamente quando il culto era stato elastico ed il simbolismo estendibile. Ricchezza di verità e adattabilità di culto hanno favorito la rapidità del progresso sociale. Un culto privo di significato vizia la religione quando tenta di soppiantare la filosofia e di asservire la ragione; un culto autentico cresce.
1955 87:7.6 Regardless of the drawbacks and handicaps, every new revelation of truth has given rise to a new cult, and even the restatement of the religion of Jesus must develop a new and appropriate symbolism. Modern man must find some adequate symbolism for his new and expanding ideas, ideals, and loyalties. This enhanced symbol must arise out of religious living, spiritual experience. And this higher symbolism of a higher civilization must be predicated on the concept of the Fatherhood of God and be pregnant with the mighty ideal of the brotherhood of man.
2006 87:7.6 Nonostante gli inconvenienti e gli ostacoli, ogni nuova rivelazione della verità ha dato origine ad un nuovo culto, ed anche la riformulazione della religione di Gesù deve sviluppare un nuovo ed appropriato simbolismo. L’uomo moderno deve trovare un simbolismo adeguato alle sue nuove idee, ideali e devozioni in espansione. Questo simbolo elevato deve sorgere dalla vita religiosa, dall’esperienza spirituale. E questo simbolismo superiore di una civiltà più avanzata deve essere basato sul concetto della Paternità di Dio ed essere ricolmo del potente ideale della fratellanza degli uomini.
1955 87:7.7 The old cults were too egocentric; the new must be the outgrowth of applied love. The new cult must, like the old, foster sentiment, satisfy emotion, and promote loyalty; but it must do more: It must facilitate spiritual progress, enhance cosmic meanings, augment moral values, encourage social development, and stimulate a high type of personal religious living. The new cult must provide supreme goals of living which are both temporal and eternal—social and spiritual.
2006 87:7.7 I culti antichi erano troppo egocentrici; il nuovo culto deve risultare dall’applicazione dell’amore. Il nuovo culto deve, come il vecchio, favorire il sentimento, appagare l’emozione e promuovere la devozione. Ma deve fare di più: deve favorire il progresso spirituale, elevare i significati cosmici, accrescere i valori morali, incoraggiare lo sviluppo sociale e stimolare un tipo elevato di vita religiosa personale. Il nuovo culto deve fornire degli scopi supremi di vita sia temporali che eterni — sia sociali che spirituali.
1955 87:7.8 No cult can endure and contribute to the progress of social civilization and individual spiritual attainment unless it is based on the biologic, sociologic, and religious significance of the home. A surviving cult must symbolize that which is permanent in the presence of unceasing change; it must glorify that which unifies the stream of ever-changing social metamorphosis. It must recognize true meanings, exalt beautiful relations, and glorify the good values of real nobility.
2006 87:7.8 Nessun culto può durare e contribuire al progresso della civiltà sociale e della realizzazione spirituale individuale se non è basato sul significato biologico, sociologico e religioso del focolare domestico. Un culto che sopravvive deve simbolizzare ciò che resta permanente in presenza di un cambiamento incessante; deve glorificare ciò che unifica la corrente delle metamorfosi sociali in continuo cambiamento. Esso deve riconoscere i veri significati, esaltare le belle relazioni e glorificare i buoni valori di reale nobiltà.
1955 87:7.9 But the great difficulty of finding a new and satisfying symbolism is because modern men, as a group, adhere to the scientific attitude, eschew superstition, and abhor ignorance, while as individuals they all crave mystery and venerate the unknown. No cult can survive unless it embodies some masterful mystery and conceals some worthful unattainable. Again, the new symbolism must not only be significant for the group but also meaningful to the individual. The forms of any serviceable symbolism must be those which the individual can carry out on his own initiative, and which he can also enjoy with his fellows. If the new cult could only be dynamic instead of static, it might really contribute something worth while to the progress of mankind, both temporal and spiritual.
2006 87:7.9 Ma la grande difficoltà di trovare un simbolismo nuovo e soddisfacente è dovuta al fatto che gli uomini moderni, in quanto gruppo, aderiscono ad un atteggiamento scientifico, rifuggono dalla superstizione ed aborriscono l’ignoranza, mentre in quanto individui sono tutti bramosi di mistero e venerano l’occulto. Nessun culto può sopravvivere a meno d’incorporare un mistero magistrale e di celare una meta inaccessibile degna di essere raggiunta. Inoltre, il nuovo simbolismo deve non solo essere significativo per il gruppo, ma avere anche un senso per l’individuo. Le forme di un simbolismo utile devono essere quelle che l’individuo può mettere in pratica di propria iniziativa e di cui può anche godere con i suoi simili. Se il nuovo culto potesse essere dinamico invece che statico, potrebbe realmente apportare qualcosa di valido al progresso dell’umanità, sia temporale che spirituale.
1955 87:7.10 But a cult—a symbolism of rituals, slogans, or goals—will not function if it is too complex. And there must be the demand for devotion, the response of loyalty. Every effective religion unerringly develops a worthy symbolism, and its devotees would do well to prevent the crystallization of such a ritual into cramping, deforming, and stifling stereotyped ceremonials which can only handicap and retard all social, moral, and spiritual progress. No cult can survive if it retards moral growth and fails to foster spiritual progress. The cult is the skeletal structure around which grows the living and dynamic body of personal spiritual experience—true religion.
2006 87:7.10 Ma un culto — un simbolismo di rituali, di slogan o di scopi — non funzionerà se è troppo complesso. E ci deve essere l’esigenza della devozione, la risposta della fedeltà. Ogni religione efficace sviluppa infallibilmente un simbolismo valido, ed i suoi fedeli farebbero bene ad impedire la cristallizzazione di un tale rituale in impaccianti, deformanti ed opprimenti cerimoniali stereotipati che possono solo ostacolare e ritardare il progresso sociale, morale e spirituale. Nessun culto può sopravvivere se ritarda la crescita morale e non riesce a favorire il progresso spirituale. Il culto è la struttura scheletrica attorno alla quale si sviluppa il corpo vivente e dinamico dell’esperienza spirituale personale — la vera religione.
1955 87:7.11 [Presented by a Brilliant Evening Star of Nebadon.]
2006 87:7.11 [Presentato da un Brillante Astro della Sera di Nebadon.]
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