Il Libro di Urantia in inglese è di pubblico dominio in tutto il mondo dal 2006.
Traduzioni: © 2006 Urantia Foundation
Fascicolo 104. Crescita del concetto di Trinità |
Indice
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Fascicolo 106. I livelli della realtà dell’universo |
DEITY AND REALITY
LA DEITÀ E LA REALTÀ
1955 105:0.1 TO EVEN high orders of universe intelligences infinity is only partially comprehensible, and the finality of reality is only relatively understandable. The human mind, as it seeks to penetrate the eternity-mystery of the origin and destiny of all that is called real, may helpfully approach the problem by conceiving eternity-infinity as an almost limitless ellipse which is produced by one absolute cause, and which functions throughout this universal circle of endless diversification, ever seeking some absolute and infinite potential of destiny.
2006 105:0.1 ANCHE per gli ordini elevati delle intelligenze universali l’infinità è solo parzialmente intelligibile e la finalità della realtà è solo relativamente comprensibile. La mente umana, quando cerca di penetrare il mistero eterno dell’origine e del destino di tutto ciò che è chiamato reale, può utilmente affrontare il problema concependo l’eternità-infinità come un’ellissi quasi illimitata prodotta da un’unica causa assoluta funzionante lungo questo ciclo universale di diversificazione senza fine, cercando sempre qualche potenziale di destino assoluto ed infinito.
1955 105:0.2 When the mortal intellect attempts to grasp the concept of reality totality, such a finite mind is face to face with infinity-reality; reality totality is infinity and therefore can never be fully comprehended by any mind that is subinfinite in concept capacity.
2006 105:0.2 Quando l’intelletto mortale tenta di afferrare il concetto di totalità della realtà, tale mente finita si trova di fronte all’infinità-realtà; la totalità della realtà è l’infinità e perciò essa non può mai essere pienamente compresa da una mente che è subinfinita in capacità concettuale.
1955 105:0.3 The human mind can hardly form an adequate concept of eternity existences, and without such comprehension it is impossible to portray even our concepts of reality totality. Nevertheless, we may attempt such a presentation, although we are fully aware that our concepts must be subjected to profound distortion in the process of translation-modification to the comprehension level of mortal mind.
2006 105:0.3 La mente umana può difficilmente formarsi un concetto adeguato delle esistenze eterne, e senza questa comprensione è impossibile descrivere anche i nostri concetti di totalità della realtà. Tuttavia noi possiamo tentare una tale presentazione, anche se siamo pienamente consapevoli che i nostri concetti dovranno subire una profonda deformazione nel processo di traduzione-modificazione per portarli al livello di comprensione della mente mortale.
1. THE PHILOSOPHIC CONCEPT OF THE I AM
1. IL CONCETTO FILOSOFICO DELL’IO SONO
1955 105:1.1 Absolute primal causation in infinity the philosophers of the universes attribute to the Universal Father functioning as the infinite, the eternal, and the absolute I AM.
1955 105:1.2 There are many elements of danger attendant upon the presentation to the mortal intellect of this idea of an infinite I AM since this concept is so remote from human experiential understanding as to involve serious distortion of meanings and misconception of values. Nevertheless, the philosophic concept of the I AM does afford finite beings some basis for an attempted approach to the partial comprehension of absolute origins and infinite destinies. But in all our attempts to elucidate the genesis and fruition of reality, let it be made clear that this concept of the I AM is, in all personality meanings and values, synonymous with the First Person of Deity, the Universal Father of all personalities. But this postulate of the I AM is not so clearly identifiable in undeified realms of universal reality.
2006 105:1.2 Vi sono molti elementi di rischio connessi con la presentazione all’intelletto dei mortali di questa idea di un IO SONO infinito poiché questo concetto è così lontano dalla comprensione esperienziale umana che implica notevoli deformazioni dei significati e concezioni errate dei valori. Nondimeno il concetto filosofico dell’IO SONO fornisce agli esseri finiti una base per tentare di avvicinarsi alla comprensione parziale delle origini assolute e dei destini infiniti. Ma in tutti i nostri tentativi per spiegare la genesi e la maturazione della realtà, si deve precisare che questo concetto dell’IO SONO è, in tutti i significati ed i valori della personalità, sinonimo della Prima Persona della Deità, il Padre Universale di tutte le personalità. Ma questo postulato dell’IO SONO non è così chiaramente identificabile nei regni non deificati della realtà universale.
1955 105:1.3 The I AM is the Infinite; the I AM is also infinity. From the sequential, time viewpoint, all reality has its origin in the infinite I AM, whose solitary existence in past infinite eternity must be a finite creature’s premier philosophic postulate. The concept of the I AM connotes unqualified infinity, the undifferentiated reality of all that could ever be in all of an infinite eternity.
2006 105:1.3 L’IO SONO è l’Infinito; l’IO SONO è anche infinità. Dal punto di vista sequenziale del tempo ogni realtà ha la sua origine nell’infinito IO SONO, la cui esistenza solitaria nell’eternità infinita del passato deve essere il primo postulato filosofico di una creatura finita. Il concetto dell’IO SONO implica un’infinità non qualificata, la realtà indifferenziata di tutto ciò che potrebbe essere in tutta un’eternità infinita.
1955 105:1.4 As an existential concept the I AM is neither deified nor undeified, neither actual nor potential, neither personal nor impersonal, neither static nor dynamic. No qualification can be applied to the Infinite except to state that the I AM is. The philosophic postulate of the I AM is one universe concept which is somewhat more difficult of comprehension than that of the Unqualified Absolute.
2006 105:1.4 In quanto concetto esistenziale l’IO SONO non è né deificato né non deificato, né attuale né potenziale, né personale né impersonale, né statico né dinamico. Nessuna qualificazione può essere applicata all’Infinito, eccetto l’affermazione che l’IO SONO è. Il postulato filosofico dell’IO SONO è un concetto universale un po’ più difficile da comprendere di quello dell’Assoluto Non Qualificato.
1955 105:1.5 To the finite mind there simply must be a beginning, and though there never was a real beginning to reality, still there are certain source relationships which reality manifests to infinity. The prereality, primordial, eternity situation may be thought of something like this: At some infinitely distant, hypothetical, past-eternity moment, the I AM may be conceived as both thing and no thing, as both cause and effect, as both volition and response. At this hypothetical eternity moment there is no differentiation throughout all infinity. Infinity is filled by the Infinite; the Infinite encompasses infinity. This is the hypothetical static moment of eternity; actuals are still contained within their potentials, and potentials have not yet appeared within the infinity of the I AM. But even in this conjectured situation we must assume the existence of the possibility of self-will.
2006 105:1.5 Per la mente finita deve esserci semplicemente un inizio, e benché non vi sia mai stato un vero inizio per la realtà, nondimeno vi sono certe relazioni d’origine che la realtà manifesta verso l’infinità. La situazione primordiale dell’eternità, la prerealtà, può essere immaginata come qualcosa di simile a questo: in un momento infinitamente lontano, ipotetico, dell’eternità passata, l’IO SONO può essere concepito come cosa e non cosa, come causa ed effetto, come volizione e risposta. In questo momento ipotetico dell’eternità non c’è alcuna differenziazione in tutta l’infinità. L’infinità è riempita dall’Infinito; l’Infinito ingloba l’infinità. Questo è il momento statico ipotetico dell’eternità; gli attuali sono ancora contenuti nei loro potenziali ed i potenziali non sono ancora apparsi nell’infinità dell’IO SONO. Ma anche in questa situazione ipotetica dobbiamo ammettere l’esistenza della possibilità di un’autovolontà.
1955 105:1.6 Ever remember that man’s comprehension of the Universal Father is a personal experience. God, as your spiritual Father, is comprehensible to you and to all other mortals; but your experiential worshipful concept of the Universal Father must always be less than your philosophic postulate of the infinity of the First Source and Center, the I AM. When we speak of the Father, we mean God as he is understandable by his creatures both high and low, but there is much more of Deity which is not comprehensible to universe creatures. God, your Father and my Father, is that phase of the Infinite which we perceive in our personalities as an actual experiential reality, but the I AM ever remains as our hypothesis of all that we feel is unknowable of the First Source and Center. And even that hypothesis probably falls far short of the unfathomed infinity of original reality.
2006 105:1.6 Ricordatevi sempre che la comprensione del Padre Universale da parte dell’uomo è un’esperienza personale. Dio, in quanto vostro Padre spirituale, è comprensibile da voi e da tutti gli altri mortali; ma il vostro concetto esperienziale di venerazione del Padre Universale deve sempre essere minore del vostro postulato filosofico dell’infinità della Prima Sorgente e Centro, l’IO SONO. Quando noi parliamo del Padre, intendiamo Dio qual è comprensibile dalle sue creature sia elevate che umili, ma c’è una parte ben più grande della Deità che non è comprensibile dalle creature dell’universo. Dio, vostro Padre e mio Padre, è quella fase dell’Infinito che noi percepiamo nella nostra personalità come una realtà esperienziale effettiva, ma l’IO SONO rimane sempre come nostra ipotesi di tutto ciò che sentiamo non conoscibile della Prima Sorgente e Centro. Ed anche questa ipotesi rimane probabilmente molto al di sotto dell’infinità insondata della realtà originale.
1955 105:1.7 The universe of universes, with its innumerable host of inhabiting personalities, is a vast and complex organism, but the First Source and Center is infinitely more complex than the universes and personalities which have become real in response to his willful mandates. When you stand in awe of the magnitude of the master universe, pause to consider that even this inconceivable creation can be no more than a partial revelation of the Infinite.
2006 105:1.7 L’universo degli universi, con le sue innumerevoli schiere di personalità che vi abitano, è un organismo immenso e complesso, ma la Prima Sorgente e Centro è infinitamente più complessa degli universi e delle personalità che sono divenuti reali in risposta ai suoi mandati volontari. Quando contemplate con timore riverenziale l’immensità dell’universo maestro, soffermatevi a considerare che anche questa creazione inconcepibile non può essere niente più che una rivelazione parziale dell’Infinito.
1955 105:1.8 Infinity is indeed remote from the experience level of mortal comprehension, but even in this age on Urantia your concepts of infinity are growing, and they will continue to grow throughout your endless careers stretching onward into future eternity. Unqualified infinity is meaningless to the finite creature, but infinity is capable of self-limitation and is susceptible of reality expression to all levels of universe existences. And the face which the Infinite turns toward all universe personalities is the face of a Father, the Universal Father of love.
2006 105:1.8 L’infinità è veramente molto lontana dal livello d’esperienza della comprensione dei mortali, ma anche nella presente era su Urantia i vostri concetti dell’infinità crescono e continueranno a crescere nel corso delle vostre carriere senza fine che si estenderanno nell’eternità futura. L’infinità non qualificata è priva di senso per la creatura finita, ma l’infinità è capace di limitare se stessa ed è suscettibile di esprimere la realtà a tutti i livelli delle esistenze universali. Il volto che l’Infinito rivolge verso tutte le personalità dell’universo è il volto di un Padre, il Padre Universale d’amore.
2. THE I AM AS TRIUNE AND AS SEVENFOLD
2. L’IO SONO COME TRINO E COME SETTUPLO
1955 105:2.1 In considering the genesis of reality, ever bear in mind that all absolute reality is from eternity and is without beginning of existence. By absolute reality we refer to the three existential persons of Deity, the Isle of Paradise, and the three Absolutes. These seven realities are co-ordinately eternal, notwithstanding that we resort to time-space language in presenting their sequential origins to human beings.
2006 105:2.1 Nel considerare la genesi della realtà tenete sempre presente che tutta la realtà assoluta proviene dall’eternità e che non ha un inizio d’esistenza. Per realtà assoluta noi intendiamo le tre persone esistenziali della Deità, l’Isola del Paradiso ed i tre Assoluti. Queste sette realtà sono coordinatamente eterne, anche se noi dobbiamo ricorrere al linguaggio del tempo-spazio per presentare la loro origine sequenziale agli esseri umani.
1955 105:2.2 In following the chronological portrayal of the origins of reality, there must be a postulated theoretical moment of “first” volitional expression and “first” repercussional reaction within the I AM. In our attempts to portray the genesis and generation of reality, this stage may be conceived as the self-differentiation of The Infinite One from The Infinitude, but the postulation of this dual relationship must always be expanded to a triune conception by the recognition of the eternal continuum of The Infinity, the I AM.
2006 105:2.2 Seguendo la descrizione cronologica delle origini della realtà deve essere ipotizzato un momento teorico di “prima” espressione volitiva e di “prima” reazione di ripercussione all’interno dell’IO SONO. Nei nostri tentativi di descrivere la genesi e la generazione della realtà questo stadio può essere concepito come l’autodifferenziazione dell’Uno Infinito da L’Infinitudine, ma il postulato di questa relazione duale deve sempre essere esteso ad una concezione trina riconoscendo il continuum eterno de L’Infinità, l’IO SONO.
1955 105:2.3 This self-metamorphosis of the I AM culminates in the multiple differentiation of deified reality and of undeified reality, of potential and actual reality, and of certain other realities that can hardly be so classified. These differentiations of the theoretical monistic I AM are eternally integrated by simultaneous relationships arising within the same I AM—the prepotential, preactual, prepersonal, monothetic prereality which, though infinite, is revealed as absolute in the presence of the First Source and Center and as personality in the limitless love of the Universal Father.
2006 105:2.3 Questa autometamorfosi dell’IO SONO culmina nella molteplice differenziazione della realtà deificata e della realtà non deificata, della realtà potenziale e di quella attuale, e di certe altre realtà che difficilmente possono essere classificate allo stesso modo. Queste differenziazioni dell’IO SONO teorico monistico sono eternamente integrate da relazioni simultanee che emergono nello stesso IO SONO — la prerealtà prepotenziale, preattuale, prepersonale, monotetica che, sebbene infinita, è rivelata come assoluto nella presenza della Prima Sorgente e Centro e come personalità nell’amore illimitato del Padre Universale.
1955 105:2.4 By these internal metamorphoses the I AM is establishing the basis for a sevenfold self-relationship. The philosophic (time) concept of the solitary I AM and the transitional (time) concept of the I AM as triune can now be enlarged to encompass the I AM as sevenfold. This sevenfold—or seven phase—nature may be best suggested in relation to the Seven Absolutes of Infinity:
2006 105:2.4 Per mezzo di queste metamorfosi interne l’IO SONO stabilisce le basi di un’autorelazione settupla. Il concetto filosofico (temporale) dell’IO SONO solitario ed il concetto transitorio (temporale) dell’IO SONO in quanto trino possono ora essere ampliati per inglobare l’IO SONO come settuplo. Questa natura settupla — o di sette fasi — può essere presentata in modo migliore rapportandola ai Sette Assoluti dell’Infinità:
1955 105:2.5 1. The Universal Father. I AM father of the Eternal Son. This is the primal personality relationship of actualities. The absolute personality of the Son makes absolute the fact of God’s fatherhood and establishes the potential sonship of all personalities. This relationship establishes the personality of the Infinite and consummates its spiritual revelation in the personality of the Original Son. This phase of the I AM is partially experiencible on spiritual levels even by mortals who, while yet in the flesh, may worship our Father.
2006 105:2.5 1. Il Padre Universale. IO SONO padre del Figlio Eterno. Questa è la relazione di personalità primordiale delle attualità. La personalità assoluta del Figlio rende assoluto il fatto della paternità di Dio e stabilisce la filiazione potenziale di tutte le personalità. Questa relazione stabilisce la personalità dell’Infinito e completa la sua rivelazione spirituale nella personalità del Figlio Originale. Di questa fase dell’IO SONO possono fare una parziale esperienza su livelli spirituali anche i mortali che, mentre sono ancora nella carne, possono adorare nostro Padre.
1955 105:2.6 2. The Universal Controller. I AM cause of eternal Paradise. This is the primal impersonal relationship of actualities, the original nonspiritual association. The Universal Father is God-as-love; the Universal Controller is God-as-pattern. This relationship establishes the potential of form—configuration—and determines the master pattern of impersonal and nonspiritual relationship—the master pattern from which all copies are made.
2006 105:2.6 2. Il Controllore Universale. IO SONO causa del Paradiso eterno. Questa è la relazione impersonale primordiale delle attualità, l’associazione non spirituale originale. Il Padre Universale è Dio come amore; il Controllore Universale è Dio come archetipo. Questa relazione stabilisce il potenziale della forma — della configurazione — e determina l’archetipo maestro della relazione impersonale e non spirituale — l’archetipo maestro dal quale sono fatte tutte le copie.
1955 105:2.7 3. The Universal Creator. I AM one with the Eternal Son. This union of the Father and the Son (in the presence of Paradise) initiates the creative cycle, which is consummated in the appearance of conjoint personality and the eternal universe. From the finite mortal’s viewpoint, reality has its true beginnings with the eternity appearance of the Havona creation. This creative act of Deity is by and through the God of Action, who is in essence the unity of the Father-Son manifested on and to all levels of the actual. Therefore is divine creativity unfailingly characterized by unity, and this unity is the outward reflection of the absolute oneness of the duality of the Father-Son and of the Trinity of the Father-Son-Spirit.
2006 105:2.7 3. Il Creatore Universale. IO SONO uno con il Figlio Eterno. Questa unione del Padre e del Figlio (nella presenza del Paradiso) avvia il ciclo creativo, che è completato nell’apparizione della personalità congiunta e dell’universo eterno. Dal punto di vista finito del mortale la realtà ha i suoi veri inizi con l’apparizione nell’eternità della creazione di Havona. Questo atto creativo della Deità avviene da parte e per mezzo del Dio d’Azione, che è in essenza l’unità del Padre-Figlio manifestata su ed a tutti i livelli dell’attuale. Perciò la creatività divina è infallibilmente caratterizzata dall’unità, e questa unità è il riflesso esterno dell’unicità assoluta della dualità Padre-Figlio e della Trinità Padre-Figlio-Spirito.
1955 105:2.8 4. The Infinite Upholder. I AM self-associative. This is the primordial association of the statics and potentials of reality. In this relationship, all qualifieds and unqualifieds are compensated. This phase of the I AM is best understood as the Universal Absolute—the unifier of the Deity and the Unqualified Absolutes.
2006 105:2.8 4. Il Sostenitore Infinito. IO SONO autoassociativo. Questa è l’associazione primordiale della statica e dei potenziali della realtà. In questa relazione tutti i fattori qualificati e quelli non qualificati sono compensati. Questa fase dell’IO SONO è meglio compresa come Assoluto Universale — l’unificatore dell’Assoluto della Deità e dell’Assoluto Non Qualificato.
1955 105:2.9 5. The Infinite Potential. I AM self-qualified. This is the infinity bench mark bearing eternal witness to the volitional self-limitation of the I AM by virtue of which there was achieved threefold self-expression and self-revelation. This phase of the I AM is usually understood as the Deity Absolute.
2006 105:2.9 5. Il Potenziale Infinito. IO SONO autoqualificato. Questo è il segno dell’infinità che porta testimonianza eterna dell’autolimitazione volontaria dell’IO SONO, in virtù della quale fu raggiunta la triplice autoespressione ed autorivelazione. Questa fase dell’IO SONO è solitamente compresa come l’Assoluto della Deità.
1955 105:2.10 6. The Infinite Capacity. I AM static-reactive. This is the endless matrix, the possibility for all future cosmic expansion. This phase of the I AM is perhaps best conceived as the supergravity presence of the Unqualified Absolute.
2006 105:2.10 6. La Capacità Infinita. IO SONO statico-reattivo. Questa è la matrice senza limiti, la possibilità di ogni espansione cosmica futura. Questa fase dell’IO SONO è forse meglio concepita come la presenza supergravitazionale dell’Assoluto Non Qualificato.
1955 105:2.11 7. The Universal One of Infinity. I AM as I AM. This is the stasis or self-relationship of Infinity, the eternal fact of infinity-reality and the universal truth of reality-infinity. In so far as this relationship is discernible as personality, it is revealed to the universes in the divine Father of all personality—even of absolute personality. In so far as this relationship is impersonally expressible, it is contacted by the universe as the absolute coherence of pure energy and of pure spirit in the presence of the Universal Father. In so far as this relationship is conceivable as an absolute, it is revealed in the primacy of the First Source and Center; in him we all live and move and have our being, from the creatures of space to the citizens of Paradise; and this is just as true of the master universe as of the infinitesimal ultimaton, just as true of what is to be as of that which is and of what has been.
2006 105:2.11 7. L’Uno Universale dell’Infinità. IO SONO in quanto IO SONO. Questa è la stasi o l’autorelazione dell’Infinità, il fatto eterno della realtà dell’infinità e la verità universale dell’infinità della realtà. Nella misura in cui questa relazione è discernibile come personalità, è rivelata agli universi nel divino Padre di tutte le personalità — anche della personalità assoluta. Nella misura in cui questa relazione è esprimibile impersonalmente, è contattata dall’universo come coerenza assoluta di pura energia e di puro spirito nella presenza del Padre Universale. Nella misura in cui questa relazione è concepibile come un assoluto, è rivelata nel primato della Prima Sorgente e Centro[2]. In lui noi tutti viviamo, ci muoviamo ed abbiamo il nostro essere, dalle creature dello spazio fino ai cittadini del Paradiso; e ciò è altrettanto vero per l’universo maestro quanto per l’infinitesimale ultimatone, altrettanto vero per ciò che sarà quanto per ciò che è e per ciò che è stato.
3. THE SEVEN ABSOLUTES OF INFINITY
3. I SETTE ASSOLUTI DELL’INFINITÀ
1955 105:3.1 The seven prime relationships within the I AM eternalize as the Seven Absolutes of Infinity. But though we may portray reality origins and infinity differentiation by a sequential narrative, in fact all seven Absolutes are unqualifiedly and co-ordinately eternal. It may be necessary for mortal minds to conceive of their beginnings, but always should this conception be overshadowed by the realization that the seven Absolutes had no beginning; they are eternal and as such have always been. The seven Absolutes are the premise of reality. They have been described in these papers as follows:
2006 105:3.1 Le sette relazioni primordiali all’interno dell’IO SONO si eternano come i Sette Assoluti dell’Infinità. Ma benché noi descriviamo le origini della realtà e la differenziazione dell’infinità mediante un’esposizione sequenziale, in effetti, tutti e sette gli Assoluti sono eterni in modo non qualificato e coordinato. Può essere necessario per le menti mortali concepire i loro inizi, ma questo concetto dovrebbe sempre essere subordinato alla comprensione che i sette Assoluti non hanno avuto un inizio; essi sono eterni e tali sono sempre stati. I sette Assoluti sono la premessa della realtà. Essi sono stati descritti in questi fascicoli nel modo seguente:
1955 105:3.2 1. The First Source and Center. First Person of Deity and primal nondeity pattern, God, the Universal Father, creator, controller, and upholder; universal love, eternal spirit, and infinite energy; potential of all potentials and source of all actuals; stability of all statics and dynamism of all change; source of pattern and Father of persons. Collectively, all seven Absolutes equivalate to infinity, but the Universal Father himself actually is infinite.
2006 105:3.2 1. La Prima Sorgente e Centro. Prima Persona della Deità ed archetipo primordiale della non deità; Dio, il Padre Universale, creatore, controllore e sostenitore; amore universale, spirito eterno ed energia infinita; potenziale di tutti i potenziali e sorgente di tutti gli attuali; stabilità di ogni statica e dinamismo di ogni cambiamento; sorgente degli archetipi e Padre delle persone. Collettivamente tutti e sette gli Assoluti equivalgono all’infinità, ma il Padre Universale stesso è effettivamente infinito.
1955 105:3.3 2. The Second Source and Center. Second Person of Deity, the Eternal and Original Son; the absolute personality realities of the I AM and the basis for the realization-revelation of “I AM personality.” No personality can hope to attain the Universal Father except through his Eternal Son; neither can personality attain to spirit levels of existence apart from the action and aid of this absolute pattern for all personalities. In the Second Source and Center spirit is unqualified while personality is absolute.
2006 105:3.3 2. La Seconda Sorgente e Centro. Seconda Persona della Deità, il Figlio Eterno ed Originale; l’assoluta personalità delle realtà dell’IO SONO e la base per la realizzazione-rivelazione del “IO SONO personalità”. Nessuna personalità può sperare di raggiungere il Padre Universale se non tramite suo Figlio Eterno; né la personalità può raggiungere i livelli spirituali dell’esistenza senza l’azione e l’aiuto di questo archetipo assoluto di tutte le personalità. Nella Seconda Sorgente e Centro lo spirito è non qualificato, mentre la personalità è assoluta.
1955 105:3.4 3. The Paradise Source and Center. Second nondeity pattern, the eternal Isle of Paradise; the basis for the realization-revelation of “I AM force” and the foundation for the establishment of gravity control throughout the universes. Regarding all actualized, nonspiritual, impersonal, and nonvolitional reality, Paradise is the absolute of patterns. Just as spirit energy is related to the Universal Father through the absolute personality of the Mother-Son, so is all cosmic energy grasped in the gravity control of the First Source and Center through the absolute pattern of the Paradise Isle. Paradise is not in space; space exists relative to Paradise, and the chronicity of motion is determined through Paradise relationship. The eternal Isle is absolutely at rest; all other organized and organizing energy is in eternal motion; in all space, only the presence of the Unqualified Absolute is quiescent, and the Unqualified is co-ordinate with Paradise. Paradise exists at the focus of space, the Unqualified pervades it, and all relative existence has its being within this domain.
2006 105:3.4 3. La Sorgente e Centro del Paradiso. Secondo archetipo di non deità, l’Isola eterna del Paradiso; la base per la realizzazione-rivelazione del “IO SONO forza” ed il fondamento per l’istituzione del controllo della gravità in tutti gli universi. In rapporto a tutta la realtà attualizzata, non spirituale, impersonale e non volitiva, il Paradiso è l’assoluto degli archetipi. Come l’energia spirituale è collegata al Padre Universale tramite la personalità assoluta del Figlio-Madre, così tutta l’energia cosmica è mantenuta sotto il controllo della gravità della Prima Sorgente e Centro tramite l’archetipo assoluto dell’Isola del Paradiso. Il Paradiso non è nello spazio; lo spazio esiste in relazione al Paradiso e la cronicità del movimento è determinata dalla sua relazione con il Paradiso. L’Isola eterna è assolutamente statica; ogni altra energia organizzata o in corso di organizzazione è in eterno movimento. In tutto lo spazio solo la presenza dell’Assoluto Non Qualificato è quieta, ed il Non Qualificato è coordinato con il Paradiso. Il Paradiso esiste al centro dello spazio, il Non Qualificato lo pervade ed ogni esistenza relativa ad esso ha la sua origine in questo dominio.
1955 105:3.5 4. The Third Source and Center. Third Person of Deity, the Conjoint Actor; infinite integrator of Paradise cosmic energies with the spirit energies of the Eternal Son; perfect co-ordinator of the motives of will and the mechanics of force; unifier of all actual and actualizing reality. Through the ministrations of his manifold children the Infinite Spirit reveals the mercy of the Eternal Son while at the same time functioning as the infinite manipulator, forever weaving the pattern of Paradise into the energies of space. This selfsame Conjoint Actor, this God of Action, is the perfect expression of the limitless plans and purposes of the Father-Son while functioning himself as the source of mind and the bestower of intellect upon the creatures of a far-flung cosmos.
2006 105:3.5 4. La Terza Sorgente e Centro. Terza Persona della Deità, l’Attore Congiunto; l’integratore infinito delle energie cosmiche del Paradiso con le energie spirituali del Figlio Eterno; il coordinatore perfetto delle motivazioni della volontà e dei meccanismi della forza; l’unificatore di tutta la realtà attuale o in corso d’attuazione. Attraverso il ministero dei suoi molteplici figli lo Spirito Infinito rivela la misericordia del Figlio Eterno, mentre allo stesso tempo opera come manipolatore infinito, tessendo eternamente l’archetipo del Paradiso nelle energie dello spazio. Questo stesso Attore Congiunto, questo Dio d’Azione, è l’espressione perfetta dei piani e dei propositi illimitati del Padre-Figlio, mentre lui stesso opera come sorgente della mente e conferitore dell’intelletto alle creature di un immenso cosmo.
1955 105:3.6 5. The Deity Absolute. The causational, potentially personal possibilities of universal reality, the totality of all Deity potential. The Deity Absolute is the purposive qualifier of the unqualified, absolute, and nondeity realities. The Deity Absolute is the qualifier of the absolute and the absolutizer of the qualified—the destiny inceptor.
2006 105:3.6 5. L’Assoluto della Deità. Le possibilità causative potenzialmente personali della realtà universale, la totalità dell’intero potenziale della Deità. L’Assoluto della Deità qualifica intenzionalmente le realtà non qualificate, assolute e di non deità. L’Assoluto della Deità è il qualificatore dell’assoluto e l’assolutizzatore del qualificato — egli è l’iniziatore del destino.
1955 105:3.7 6. The Unqualified Absolute. Static, reactive, and abeyant; the unrevealed cosmic infinity of the I AM; totality of nondeified reality and finality of all nonpersonal potential. Space limits the function of the Unqualified, but the presence of the Unqualified is without limit, infinite. There is a concept periphery to the master universe, but the presence of the Unqualified is limitless; even eternity cannot exhaust the boundless quiescence of this nondeity Absolute.
2006 105:3.7 6. L’Assoluto Non Qualificato. Statico, reattivo ed in sospeso; l’infinità cosmica non rivelata dell’IO SONO; la totalità della realtà non deificata e la finalità di ogni potenziale non personale. Lo spazio limita la funzione del Non Qualificato, ma la presenza del Non Qualificato è senza limiti, infinita. Esiste un concetto di periferia per l’universo maestro, ma la presenza del Non Qualificato è illimitata; nemmeno l’eternità può esaurire la quiete senza confini di questo Assoluto della non deità.
1955 105:3.8 7. The Universal Absolute. Unifier of the deified and the undeified; correlator of the absolute and the relative. The Universal Absolute (being static, potential, and associative) compensates the tension between the ever-existent and the uncompleted.
2006 105:3.8 7. L’Assoluto Universale. Unificatore del deificato e del non deificato; correlatore dell’assoluto e del relativo. L’Assoluto Universale (essendo statico, potenziale ed associativo) compensa la tensione tra il sempre esistente e l’incompiuto.
1955 105:3.9 The Seven Absolutes of Infinity constitute the beginnings of reality. As mortal minds would regard it, the First Source and Center would appear to be antecedent to all absolutes. But such a postulate, however helpful, is invalidated by the eternity coexistence of the Son, the Spirit, the three Absolutes, and the Paradise Isle.
2006 105:3.9 I Sette Assoluti dell’Infinità costituiscono gli inizi della realtà. Nel modo in cui è considerata dalle menti mortali, la Prima Sorgente e Centro pare essere antecedente a tutti gli assoluti. Ma un tale postulato, per quanto utile, è invalidato dalla coesistenza nell’eternità del Figlio, dello Spirito, dei tre Assoluti e dell’Isola del Paradiso.
1955 105:3.10 It is a truth that the Absolutes are manifestations of the I AM-First Source and Center; it is a fact that these Absolutes never had a beginning but are co-ordinate eternals with the First Source and Center. The relationships of absolutes in eternity cannot always be presented without involving paradoxes in the language of time and in the concept patterns of space. But regardless of any confusion concerning the origin of the Seven Absolutes of Infinity, it is both fact and truth that all reality is predicated upon their eternity existence and infinity relationships.
2006 105:3.10 È una verità che gli Assoluti sono manifestazioni dell’IO SONO-Prima Sorgente e Centro; è un fatto che questi Assoluti non hanno mai avuto un inizio, ma sono eterni coordinati della Prima Sorgente e Centro. Le relazioni degli assoluti nell’eternità non possono essere sempre presentate senza implicare dei paradossi nel linguaggio del tempo e nei modelli concettuali dello spazio. Ma indipendentemente da ogni confusione concernente l’origine dei Sette Assoluti dell’Infinità, è un fatto ed una verità che ogni realtà è fondata sulla loro eternale esistenza e sulle loro relazioni d’infinità.
4. UNITY, DUALITY, AND TRIUNITY
4. UNITÀ, DUALITÀ E TRIUNITÀ
1955 105:4.1 The universe philosophers postulate the eternity existence of the I AM as the primal source of all reality. And concomitant therewith they postulate the self-segmentation of the I AM into the primary self-relationships—the seven phases of infinity. And simultaneous with this assumption is the third postulate—the eternity appearance of the Seven Absolutes of Infinity and the eternalization of the duality association of the seven phases of the I AM and these seven Absolutes.
2006 105:4.1 I filosofi dell’universo postulano l’esistenza eterna dell’IO SONO come sorgente primordiale di ogni realtà. In concomitanza a ciò essi postulano l’autosegmentazione dell’IO SONO nelle autorelazioni primarie — le sette fasi dell’infinità. E simultaneamente a questa ipotesi c’è il terzo postulato — l’apparizione nell’eternità dei Sette Assoluti dell’Infinità e l’eternazione dell’associazione duale delle sette fasi dell’IO SONO con questi sette Assoluti.
1955 105:4.2 The self-revelation of the I AM thus proceeds from static self through self-segmentation and self-relationship to absolute relationships, relationships with self-derived Absolutes. Duality becomes thus existent in the eternal association of the Seven Absolutes of Infinity with the sevenfold infinity of the self-segmented phases of the self-revealing I AM. These dual relationships, eternalizing to the universes as the seven Absolutes, eternalize the basic foundations for all universe reality.
2006 105:4.2 L’autorivelazione dell’IO SONO procede così dall’io statico, passando per l’autosegmentazione e l’autorelazione, fino alle relazioni assolute, le relazioni con Assoluti derivati da se stesso. La dualità diviene così esistente nell’associazione eterna dei Sette Assoluti dell’Infinità con l’infinità settupla delle fasi autosegmentate dell’IO SONO autorivelatore. Queste relazioni duali, che si eternano per gli universi come i sette Assoluti, rendono eterne le basi fondamentali di tutta la realtà universale.
1955 105:4.3 It has been sometime stated that unity begets duality, that duality begets triunity, and that triunity is the eternal ancestor of all things. There are, indeed, three great classes of primordial relationships, and they are:
2006 105:4.3 È stato talvolta affermato che l’unità genera la dualità, che la dualità genera la triunità e che la triunità è l’antenata eterna di tutte le cose. Ci sono, in verità, tre grandi classi di relazioni primordiali, e sono:
1955 105:4.4 1. Unity relationships. Relations existent within the I AM as the unity thereof is conceived as a threefold and then as a sevenfold self-differentiation.
2006 105:4.4 1. Relazioni di unità. Relazioni esistenti all’interno dell’IO SONO quando l’unità è concepita come una triplice e poi come una settupla autodifferenziazione.
1955 105:4.5 2. Duality relationships. Relations existent between the I AM as sevenfold and the Seven Absolutes of Infinity.
2006 105:4.5 2. Relazioni di dualità. Relazioni esistenti tra l’IO SONO come settuplo ed i Sette Assoluti dell’Infinità.
1955 105:4.6 3. Triunity relationships. These are the functional associations of the Seven Absolutes of Infinity.
2006 105:4.6 3. Relazioni di triunità. Queste sono le associazioni funzionali dei Sette Assoluti dell’Infinità.
1955 105:4.7 Triunity relationships arise upon duality foundations because of the inevitability of Absolute interassociation. Such triunity associations eternalize the potential of all reality; they encompass both deified and undeified reality.
2006 105:4.7 Le relazioni di triunità sorgono sulle fondamenta della dualità a causa dell’inevitabilità dell’interassociazione degli Assoluti. Tali associazioni triunitarie eternano il potenziale di tutta la realtà; esse inglobano la realtà deificata e quella non deificata.
1955 105:4.8 The I AM is unqualified infinity as unity. The dualities eternalize reality foundations. The triunities eventuate the realization of infinity as universal function.
2006 105:4.8 L’IO SONO è l’infinità non qualificata in quanto unità. Le dualità eternano i fondamenti della realtà. Le triunità eventuano la realizzazione dell’infinità in quanto funzione universale.
1955 105:4.9 Pre-existentials become existential in the seven Absolutes, and existentials become functional in the triunities, the basic association of Absolutes. And concomitant with the eternalization of the triunities the universe stage is set—the potentials are existent and the actuals are present—and the fullness of eternity witnesses the diversification of cosmic energy, the outspreading of Paradise spirit, and the endowment of mind together with the bestowal of personality, by virtue of which all of these Deity and Paradise derivatives are unified in experience on the creature level and by other techniques on the supercreature level.
2006 105:4.9 I preesistenziali diventano esistenziali nei sette Assoluti e gli esistenziali diventano funzionali nelle triunità, l’associazione basilare degli Assoluti. Ed allo stesso tempo che le triunità si eternano lo scenario dell’universo è stabilito — i potenziali sono esistenti e gli attuali sono presenti — e la pienezza dell’eternità è testimone della diversificazione dell’energia cosmica, del diffondersi dello spirito del Paradiso e della dotazione della mente insieme con il conferimento della personalità, in virtù della quale tutti questi derivati della Deità e del Paradiso sono unificati nell’esperienza sul livello delle creature e, per mezzo di altre tecniche, sul livello delle supercreature.
5. PROMULGATION OF FINITE REALITY
5. LA PROMULGAZIONE DELLA REALTÀ FINITA
1955 105:5.1 Just as the original diversification of the I AM must be attributed to inherent and self-contained volition, so must the promulgation of finite reality be ascribed to the volitional acts of Paradise Deity and to the repercussional adjustments of the functional triunities.
2006 105:5.1 Come la diversificazione originale dell’IO SONO deve essere attribuita alla volizione inerente e contenuta in se stessa, così la promulgazione della realtà finita deve essere ascritta agli atti volitivi della Deità del Paradiso ed agli aggiustamenti della ripercussione delle triunità funzionali.
1955 105:5.2 Prior to the deitization of the finite, it would appear that all reality diversification took place on absolute levels; but the volitional act promulgating finite reality connotes a qualification of absoluteness and implies the appearance of relativities.
2006 105:5.2 Prima della deitizzazione del finito, sembrerebbe che tutte le diversificazioni della realtà abbiano avuto origine su livelli assoluti; ma l’atto volitivo di promulgazione della realtà finita connota una qualificazione di assolutezza ed implica l’apparizione di relatività.
1955 105:5.3 While we present this narrative as a sequence and portray the historic appearance of the finite as a direct derivative of the absolute, it should be borne in mind that transcendentals both preceded and succeeded all that is finite. Transcendental ultimates are, in relation to the finite, both causal and consummational.
2006 105:5.3 Benché noi presentiamo questa esposizione come una sequenza e descriviamo l’apparizione storica del finito come derivante direttamente dall’assoluto, ci si dovrebbe ricordare che i trascendentali hanno sia preceduto che seguito tutto ciò che è finito. Gli ultimi trascendentali sono, in rapporto al finito, sia delle cause che dei completamenti.
1955 105:5.4 Finite possibility is inherent in the Infinite, but the transmutation of possibility to probability and inevitability must be attributed to the self-existent free will of the First Source and Center, activating all triunity associations. Only the infinity of the Father’s will could ever have so qualified the absolute level of existence as to eventuate an ultimate or to create a finite.
2006 105:5.4 La possibilità finita è insita nell’Infinito, ma la trasmutazione della possibilità in probabilità ed in inevitabilità deve essere attribuita al libero arbitrio autoesistente della Prima Sorgente e Centro, che attiva tutte le associazioni di triunità. Solo l’infinità della volontà del Padre può avere qualificato il livello assoluto dell’esistenza in modo da eventuare un ultimo o da creare un finito.
1955 105:5.5 With the appearance of relative and qualified reality there comes into being a new cycle of reality—the growth cycle—a majestic downsweep from the heights of infinity to the domain of the finite, forever swinging inward to Paradise and Deity, always seeking those high destinies commensurate with an infinity source.
2006 105:5.5 Con l’apparizione della realtà relativa e qualificata inizia un nuovo ciclo della realtà — il ciclo della crescita — un maestoso fluire dalle altezze dell’infinità verso il dominio del finito, eternamente convergente verso il Paradiso e la Deità, e sempre alla ricerca degli alti destini commisurati ad una sorgente infinita.
1955 105:5.6 These inconceivable transactions mark the beginning of universe history, mark the coming into existence of time itself. To a creature, the beginning of the finite is the genesis of reality; as viewed by creature mind, there is no actuality conceivable prior to the finite. This newly appearing finite reality exists in two original phases:
2006 105:5.6 Queste inconcepibili operazioni segnano l’inizio della storia universale, indicano la venuta all’esistenza del tempo stesso. Per una creatura l’inizio del finito è la genesi della realtà; secondo la mente di una creatura non c’è alcuna realtà concepibile anteriore al finito. Questa nuova realtà finita emergente esiste sotto due fasi originali:
1955 105:5.7 1. Primary maximums, the supremely perfect reality, the Havona type of universe and creature.
2006 105:5.7 1. I massimi primari, la realtà supremamente perfetta, il tipo di universo e di creatura di Havona.
1955 105:5.8 2. Secondary maximums, the supremely perfected reality, the superuniverse type of creature and creation.
2006 105:5.8 2. I massimi secondari, la realtà supremamente perfezionata, il tipo di creatura e di creazione del superuniverso.
1955 105:5.9 These, then, are the two original manifestations: the constitutively perfect and the evolutionally perfected. The two are co-ordinate in eternity relationships, but within the limits of time they are seemingly different. A time factor means growth to that which grows; secondary finites grow; hence those that are growing must appear as incomplete in time. But these differences, which are so important this side of Paradise, are nonexistent in eternity.
2006 105:5.9 Queste, quindi, sono le due manifestazioni originali: il perfetto per costituzione ed il perfezionato per evoluzione. Entrambi sono coordinati in relazioni di eternità, ma nei limiti del tempo essi sembrano essere differenti. Un fattore tempo significa crescita per ciò che cresce; i finiti secondari crescono; perciò quelli che crescono devono apparire come incompleti nel tempo. Ma queste differenze, che sono così importanti da questa parte del Paradiso, sono inesistenti nell’eternità.
1955 105:5.10 We speak of the perfect and the perfected as primary and secondary maximums, but there is still another type: Trinitizing and other relationships between the primaries and the secondaries result in the appearance of tertiary maximums—things, meanings, and values that are neither perfect nor perfected yet are co-ordinate with both ancestral factors.
2006 105:5.10 Noi parliamo del perfetto e del perfezionato come massimi primari e secondari, ma ne esiste ancora un altro tipo: la trinitizzazione ed altre relazioni tra i primari ed i secondari si traducono nell’apparizione di massimi terziari — cose, significati e valori che non sono né perfetti né perfezionati, ma tuttavia coordinati con entrambi i fattori ancestrali.
6. REPERCUSSIONS OF FINITE REALITY
6. LE RIPERCUSSIONI DELLA REALTÀ FINITA
1955 105:6.1 The entire promulgation of finite existences represents a transference from potentials to actuals within the absolute associations of functional infinity. Of the many repercussions to creative actualization of the finite, there may be cited:
2006 105:6.1 L’intera promulgazione delle esistenze finite rappresenta un trasferimento dai potenziali agli attuali all’interno delle associazioni assolute dell’infinità funzionale. Tra le numerose ripercussioni dell’attuazione creativa del finito, si possono citare:
1955 105:6.2 1. The deity response, the appearance of the three levels of experiential supremacy: the actuality of personal-spirit supremacy in Havona, the potential for personal-power supremacy in the grand universe to be, and the capacity for some unknown function of experiential mind acting on some level of supremacy in the future master universe.
2006 105:6.2 1. La reazione della deità, l’apparizione dei tre livelli della supremazia esperienziale: l’attualità della supremazia personale-spirituale in Havona, il potenziale della supremazia persona-potere nel grande universo in formazione e la capacità di qualche funzione sconosciuta della mente esperienziale agente su un livello di supremazia nel futuro universo maestro.
1955 105:6.3 2. The universe response involved an activation of the architectural plans for the superuniverse space level, and this evolution is still progressing throughout the physical organization of the seven superuniverses.
2006 105:6.3 2. La risposta dell’universo implicava un’attivazione dei piani architettonici per il livello di spazio dei superuniversi, e questa evoluzione prosegue ancora in tutta l’organizzazione fisica dei sette superuniversi.
1955 105:6.4 3. The creature repercussion to finite-reality promulgation resulted in the appearance of perfect beings on the order of the eternal inhabitants of Havona and of perfected evolutionary ascenders from the seven superuniverses. But to attain perfection as an evolutionary (time-creative) experience implies something other-than-perfection as a point of departure. Thus arises imperfection in the evolutionary creations. And this is the origin of potential evil. Misadaptation, disharmony, and conflict, all these things are inherent in evolutionary growth, from physical universes to personal creatures.
2006 105:6.4 3. La ripercussione delle creature alla promulgazione della realtà finita si è tradotta nell’apparizione di esseri perfetti dell’ordine degli abitanti eterni di Havona e di ascendenti evoluzionari perfezionati provenienti dai sette superuniversi. Ma raggiungere la perfezione come esperienza evoluzionaria (creativa nel tempo) implica qualcosa di diverso dalla perfezione come punto di partenza. Così appare l’imperfezione nelle creazioni evoluzionarie. E questa è l’origine del male potenziale. Il cattivo adattamento, la disarmonia ed il conflitto, tutte queste cose sono inerenti alla crescita evoluzionaria, dagli universi fisici fino alle creature personali.
1955 105:6.5 4. The divinity response to the imperfection inherent in the time lag of evolution is disclosed in the compensating presence of God the Sevenfold, by whose activities that which is perfecting is integrated with both the perfect and the perfected. This time lag is inseparable from evolution, which is creativity in time. Because of it, as well as for other reasons, the almighty power of the Supreme is predicated on the divinity successes of God the Sevenfold. This time lag makes possible creature participation in divine creation by permitting creature personalities to become partners with Deity in the attainment of maximum development. Even the material mind of the mortal creature thus becomes partner with the divine Adjuster in the dualization of the immortal soul. God the Sevenfold also provides techniques of compensation for the experiential limitations of inherent perfection as well as compensating the preascension limitations of imperfection.
2006 105:6.5 4. La risposta della divinità all’imperfezione inerente alla dilazione dell’evoluzione si rivela nella presenza compensatrice di Dio il Settuplo, le cui attività integrano ciò che è in corso di perfezionamento sia con il perfetto che con il perfezionato. Questa dilazione è inseparabile dall’evoluzione, che è la creatività nel tempo. Per questa ragione, e per altre ancora, il potere onnipotente del Supremo è fondato sui successi di divinità di Dio il Settuplo. Questa dilazione rende possibile la partecipazione delle creature alla creazione divina, permettendo alle personalità-creatura di associarsi alla Deità nel raggiungimento dello sviluppo massimo. Anche la mente materiale di una creatura mortale diviene così la partner dell’Aggiustatore divino nella dualizzazione dell’anima immortale. Dio il Settuplo fornisce anche delle tecniche di compensazione alle limitazioni esperienziali della perfezione inerente e di compensazione alle limitazioni dell’imperfezione precedenti all’ascensione.
7. EVENTUATION OF TRANSCENDENTALS
7. L’EVENTUAZIONE DEI TRASCENDENTALI
1955 105:7.1 Transcendentals are subinfinite and subabsolute but superfinite and supercreatural. Transcendentals eventuate as an integrating level correlating the supervalues of absolutes with the maximum values of finites. From the creature standpoint, that which is transcendental would appear to have eventuated as a consequence of the finite; from the eternity viewpoint, in anticipation of the finite; and there are those who have considered it as a “pre-echo” of the finite.
2006 105:7.1 I trascendentali sono subinfiniti e subassoluti, ma superfiniti e supercreature. I trascendentali si eventuano come un livello integratore che collega i supervalori degli assoluti con i massimi valori dei finiti. Dal punto di vista delle creature ciò che è trascendentale sembra essersi eventuato come conseguenza del finito; dal punto di vista dell’eternità è un’anticipazione del finito; e c’è chi lo ha considerato come un “pre-eco” del finito.
1955 105:7.2 That which is transcendental is not necessarily nondevelopmental, but it is superevolutional in the finite sense; neither is it nonexperiential, but it is superexperience as such is meaningful to creatures. Perhaps the best illustration of such a paradox is the central universe of perfection: It is hardly absolute—only the Paradise Isle is truly absolute in the “materialized” sense. Neither is it a finite evolutionary creation as are the seven superuniverses. Havona is eternal but not changeless in the sense of being a universe of nongrowth. It is inhabited by creatures (Havona natives) who never were actually created, for they are eternally existent. Havona thus illustrates something which is not exactly finite nor yet absolute. Havona further acts as a buffer between absolute Paradise and finite creations, still further illustrating the function of transcendentals. But Havona itself is not a transcendental—it is Havona.
2006 105:7.2 Ciò che è trascendentale non è necessariamente privo di sviluppo, ma è superevolutivo in senso finito. Non è nemmeno non esperienziale, ma è una superesperienza nella misura in cui è significativo per le creature. Forse la migliore illustrazione di un tale paradosso è l’universo centrale di perfezione: praticamente esso non è assoluto — solo l’Isola del Paradiso è veramente assoluta in senso “materializzato”. Né è una creazione evoluzionaria finita come sono i sette superuniversi. Havona è eterna ma non immutabile nel senso di essere un universo senza crescita. Essa è abitata da creature (i nativi di Havona) che non sono mai stati effettivamente creati, perché esistono dall’eternità. Havona è quindi un esempio di qualcosa che non è esattamente finito e neppure assoluto. Havona agisce inoltre da cuscinetto tra il Paradiso assoluto e le creazioni finite, illustrando ancora di più la funzione dei trascendentali. Ma Havona stessa non è un trascendentale — è Havona.
1955 105:7.3 As the Supreme is associated with finites, so the Ultimate is identified with transcendentals. But though we thus compare Supreme and Ultimate, they differ by something more than degree; the difference is also a matter of quality. The Ultimate is something more than a super-Supreme projected on the transcendental level. The Ultimate is all of that, but more: The Ultimate is an eventuation of new Deity realities, the qualification of new phases of the theretofore unqualified.
2006 105:7.3 Come il Supremo è associato ai finiti, così l’Ultimo è identificato con i trascendentali. Ma benché noi compariamo in tal modo il Supremo e l’Ultimo, essi differiscono in qualcosa di più che non nel grado; la differenza è anche una questione di qualità. L’Ultimo è qualcosa di più di un super-Supremo proiettato sul livello trascendentale. L’Ultimo è tutto ciò, ma è ancora di più: l’Ultimo è un’eventuazione di nuove realtà della Deità, la qualificazione di nuove fasi di ciò che fino ad allora era non qualificato.
1955 105:7.4 Among those realities which are associated with the transcendental level are the following:
2006 105:7.4 Tra le realtà associate al livello trascendentale vi sono le seguenti:
2006 105:7.5 1. La presenza della Deità dell’Ultimo.
1955 105:7.6 2. The concept of the master universe.
2006 105:7.6 2. Il concetto dell’universo maestro.
1955 105:7.7 3. The Architects of the Master Universe.
2006 105:7.7 3. Gli Architetti dell’Universo Maestro.
1955 105:7.8 4. The two orders of Paradise force organizers.
2006 105:7.8 4. I due ordini di organizzatori di forza del Paradiso.
1955 105:7.9 5. Certain modifications in space potency.
2006 105:7.9 5. Certe modificazioni della potenza spaziale.
1955 105:7.12 8. Absonite qualities and realities.
2006 105:7.12 8. Le qualità e le realtà absonite.
1955 105:7.13 9. Omnipotence, omniscience, and omnipresence.
2006 105:7.13 9. L’onnipotenza, l’onniscienza e l’onnipresenza.
1955 105:7.15 The universe in which we now live may be thought of as existing on finite, transcendental, and absolute levels. This is the cosmic stage on which is enacted the endless drama of personality performance and energy metamorphosis.
2006 105:7.15 L’universo in cui viviamo attualmente può essere immaginato come esistente su livelli finiti, trascendentali ed assoluti. Questo è lo scenario cosmico nel quale si svolge il dramma eterno delle attività della personalità e delle metamorfosi dell’energia.
1955 105:7.16 And all of these manifold realities are unified absolutely by the several triunities, functionally by the Architects of the Master Universe, and relatively by the Seven Master Spirits, the subsupreme co-ordinators of the divinity of God the Sevenfold.
2006 105:7.16 Tutte queste molteplici realtà sono unificate assolutamente dalle diverse triunità, funzionalmente dagli Architetti dell’Universo Maestro e relativamente dai Sette Spiriti Maestri, i coordinatori subsupremi della divinità di Dio il Settuplo.
1955 105:7.17 God the Sevenfold represents the personality and divinity revelation of the Universal Father to creatures of both maximum and submaximum status, but there are other sevenfold relationships of the First Source and Center which do not pertain to the manifestation of the divine spiritual ministry of the God who is spirit.
2006 105:7.17 Dio il Settuplo rappresenta la rivelazione della personalità e della divinità del Padre Universale alle creature di status massimo e submassimo, ma esistono altre relazioni settuple della Prima Sorgente e Centro che non concernono la manifestazione del ministero spirituale divino del Dio che è spirito.
1955 105:7.18 In the eternity of the past the forces of the Absolutes, the spirits of the Deities, and the personalities of the Gods stirred in response to the primordial self-will of self-existent self-will. In this universe age we are all witnessing the stupendous repercussions of the far-flung cosmic panorama of the subabsolute manifestations of the limitless potentials of all these realities. And it is altogether possible that the continued diversification of the original reality of the First Source and Center may proceed onward and outward throughout age upon age, on and on, into the faraway and inconceivable stretches of absolute infinity.
2006 105:7.18 Nell’eternità del passato le forze degli Assoluti, gli spiriti delle Deità e le personalità degli Dei si mobilitarono in risposta all’autovolontà primordiale dell’autovolontà autoesistente. Nella presente era dell’universo stiamo tutti assistendo alle grandiose ripercussioni dell’immenso panorama cosmico delle manifestazioni subassolute dei potenziali illimitati di tutte queste realtà. Ed è del tutto possibile che la diversificazione continua della realtà originale della Prima Sorgente e Centro prosegua in avanti e verso l’esterno per ere ed ere, incessantemente, fino alle estensioni remote ed inconcepibili dell’infinità assoluta.
1955 105:7.19 [Presented by a Melchizedek of Nebadon.]
2006 105:7.19 [Presentato da un Melchizedek di Nebadon.]
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