Il Libro di Urantia in inglese è di pubblico dominio in tutto il mondo dal 2006.
Traduzioni: © 2006 Urantia Foundation
Fascicolo 99. I problemi sociali della religione |
Indice
Versione singola |
Fascicolo 101. La natura reale della religione |
RELIGION IN HUMAN EXPERIENCE
LA RELIGIONE NELL’ESPERIENZA UMANA
1955 100:0.1 THE experience of dynamic religious living transforms the mediocre individual into a personality of idealistic power. Religion ministers to the progress of all through fostering the progress of each individual, and the progress of each is augmented through the achievement of all.
2006 100:0.1 L’ESPERIENZA di una vita religiosa dinamica trasforma l’individuo mediocre in una personalità dotata di un potere idealistico. La religione contribuisce al progresso di tutti favorendo quello di ciascun individuo, ed il progresso di ciascuno è accresciuto dal compimento di tutti.
1955 100:0.2 Spiritual growth is mutually stimulated by intimate association with other religionists. Love supplies the soil for religious growth—an objective lure in the place of subjective gratification—yet it yields the supreme subjective satisfaction. And religion ennobles the commonplace drudgery of daily living.
2006 100:0.2 La crescita spirituale è vicendevolmente stimolata dall’associazione intima con altre persone religiose. L’amore fornisce il terreno per la crescita religiosa — un’attrazione oggettiva in luogo di una gratificazione soggettiva — e tuttavia dona la soddisfazione soggettiva suprema. La religione nobilita i lavori ordinari della vita quotidiana.
1. RELIGIOUS GROWTH
1. LA CRESCITA RELIGIOSA
1955 100:1.1 While religion produces growth of meanings and enhancement of values, evil always results when purely personal evaluations are elevated to the levels of absolutes. A child evaluates experience in accordance with the content of pleasure; maturity is proportional to the substitution of higher meanings for personal pleasure, even loyalties to the highest concepts of diversified life situations and cosmic relations.
2006 100:1.1 Mentre la religione produce la crescita dei significati e l’elevazione dei valori, quando delle valutazioni puramente personali sono elevate a livelli assoluti ne risulta sempre un male. Un bambino valuta l’esperienza secondo il piacere che procura; la maturità è proporzionale alla sostituzione di significati superiori al piacere personale, cioè di fedeltà ai concetti più elevati di situazioni di vita e di relazioni cosmiche diversificate.
1955 100:1.2 Some persons are too busy to grow and are therefore in grave danger of spiritual fixation. Provision must be made for growth of meanings at differing ages, in successive cultures, and in the passing stages of advancing civilization. The chief inhibitors of growth are prejudice and ignorance.
2006 100:1.2 Certe persone sono troppo occupate per crescere e sono quindi in serio pericolo d’immobilismo spirituale. Si devono prendere dei provvedimenti per la crescita dei significati alle differenti età, in culture successive e durante i vari stadi di una civiltà in progresso. I principali inibitori della crescita sono il pregiudizio e l’ignoranza.
1955 100:1.3 Give every developing child a chance to grow his own religious experience; do not force a ready-made adult experience upon him. Remember, year-by-year progress through an established educational regime does not necessarily mean intellectual progress, much less spiritual growth. Enlargement of vocabulary does not signify development of character. Growth is not truly indicated by mere products but rather by progress. Real educational growth is indicated by enhancement of ideals, increased appreciation of values, new meanings of values, and augmented loyalty to supreme values.
2006 100:1.3 Date ad ogni bambino in sviluppo un’occasione di fare la propria esperienza religiosa; non imponetegli un’esperienza di adulto già confezionata. Ricordatevi che il progresso anno dopo anno per mezzo di un regime educativo stabilito non significa necessariamente progresso intellettuale, ed ancor meno crescita spirituale. L’ampliamento del vocabolario non significa sviluppo del carattere. La crescita non è in verità indicata dai meri risultati, ma piuttosto dai progressi. Una reale crescita educativa è indicata dall’elevazione degli ideali, dall’accresciuto apprezzamento dei valori, dai nuovi significati attribuiti ai valori e da una maggiore fedeltà ai valori supremi.
1955 100:1.4 Children are permanently impressed only by the loyalties of their adult associates; precept or even example is not lastingly influential. Loyal persons are growing persons, and growth is an impressive and inspiring reality. Live loyally today—grow—and tomorrow will attend to itself. The quickest way for a tadpole to become a frog is to live loyally each moment as a tadpole.
2006 100:1.4 I bambini sono permanentemente influenzati solo dalla lealtà dei loro compagni adulti; il precetto o anche l’esempio non hanno un’influenza duratura. Le persone leali sono persone che stanno crescendo, e la crescita è una realtà che impressiona ed ispira. Vivete lealmente oggi — crescete — ed il domani baderà a se stesso. Il modo più rapido per un girino di diventare una rana è di vivere fedelmente ogni istante come un girino.
1955 100:1.5 The soil essential for religious growth presupposes a progressive life of self-realization, the co-ordination of natural propensities, the exercise of curiosity and the enjoyment of reasonable adventure, the experiencing of feelings of satisfaction, the functioning of the fear stimulus of attention and awareness, the wonder-lure, and a normal consciousness of smallness, humility. Growth is also predicated on the discovery of selfhood accompanied by self-criticism—conscience, for conscience is really the criticism of oneself by one’s own value-habits, personal ideals.
2006 100:1.5 Il terreno essenziale per la crescita religiosa presuppone una vita progressiva di autorealizzazione, la coordinazione delle tendenze naturali, l’esercizio della curiosità ed il godimento di avventure ragionevoli, il provare sentimenti di soddisfazione, il funzionamento della paura come stimolo per l’attenzione e la consapevolezza, l’attrazione del meraviglioso ed una normale coscienza della propria piccolezza, l’umiltà. La crescita è anche basata sulla scoperta di sé accompagnata da autocritica — dalla coscienza, perché la coscienza è realmente la critica di se stessi mediante la propria scala di valori, i propri ideali personali.
1955 100:1.6 Religious experience is markedly influenced by physical health, inherited temperament, and social environment. But these temporal conditions do not inhibit inner spiritual progress by a soul dedicated to the doing of the will of the Father in heaven. There are present in all normal mortals certain innate drives toward growth and self-realization which function if they are not specifically inhibited. The certain technique of fostering this constitutive endowment of the potential of spiritual growth is to maintain an attitude of wholehearted devotion to supreme values.
2006 100:1.6 L’esperienza religiosa è notevolmente influenzata dalla salute fisica, dal temperamento ereditato e dall’ambiente sociale. Ma queste condizioni temporali non impediscono il progresso spirituale interiore di un’anima consacrata a fare la volontà del Padre che è nei cieli. Sono presenti in tutti i mortali normali certe tendenze innate alla crescita e all’autorealizzazione che agiscono se non sono specificamente inibite. La tecnica certa per favorire questa dotazione costitutiva del potenziale di crescita spirituale è di mantenere un atteggiamento di devozione sincera ai valori supremi.
1955 100:1.7 Religion cannot be bestowed, received, loaned, learned, or lost. It is a personal experience which grows proportionally to the growing quest for final values. Cosmic growth thus attends on the accumulation of meanings and the ever-expanding elevation of values. But nobility itself is always an unconscious growth.
2006 100:1.7 La religione non può essere donata, ricevuta, prestata, appresa o perduta. Essa è un’esperienza personale che cresce proporzionalmente alla ricerca crescente di valori finali. La crescita cosmica accompagna dunque l’accumulazione dei significati e l’elevazione sempre maggiore dei valori. Ma la nobiltà in se stessa è sempre una crescita inconscia.
1955 100:1.8 Religious habits of thinking and acting are contributory to the economy of spiritual growth. One can develop religious predispositions toward favorable reaction to spiritual stimuli, a sort of conditioned spiritual reflex. Habits which favor religious growth embrace cultivated sensitivity to divine values, recognition of religious living in others, reflective meditation on cosmic meanings, worshipful problem solving, sharing one’s spiritual life with one’s fellows, avoidance of selfishness, refusal to presume on divine mercy, living as in the presence of God. The factors of religious growth may be intentional, but the growth itself is unvaryingly unconscious.
2006 100:1.8 Le abitudini religiose di pensare e di agire contribuiscono all’economia della crescita spirituale. Si possono sviluppare delle predisposizioni religiose verso una reazione favorevole agli stimoli spirituali, una sorta di riflesso condizionato spirituale. Le abitudini che favoriscono la crescita religiosa comprendono la cultura della sensibilità ai valori divini, il riconoscimento della vita religiosa negli altri, la meditazione riflessiva sui significati cosmici, la soluzione onorevole dei problemi, la condivisione della propria vita spirituale con quella dei propri simili, l’assenza d’egoismo, il rifiuto di affidarsi alla misericordia divina, il vivere come se ci si trovasse alla presenza di Dio. I fattori della crescita religiosa possono essere intenzionali, ma la crescita stessa è invariabilmente inconscia.
1955 100:1.9 The unconscious nature of religious growth does not, however, signify that it is an activity functioning in the supposed subconscious realms of human intellect; rather does it signify creative activities in the superconscious levels of mortal mind. The experience of the realization of the reality of unconscious religious growth is the one positive proof of the functional existence of the superconsciousness.
2006 100:1.9 La natura inconscia della crescita religiosa non significa tuttavia che sia un’attività funzionante nei supposti regni subconsci dell’intelletto umano; essa denota piuttosto delle attività creative nei livelli superconsci della mente mortale. L’esperienza della realizzazione della realtà nella crescita religiosa inconscia è la sola prova positiva dell’esistenza funzionale della supercoscienza.
2. SPIRITUAL GROWTH
2. LA CRESCITA SPIRITUALE
1955 100:2.1 Spiritual development depends, first, on the maintenance of a living spiritual connection with true spiritual forces and, second, on the continuous bearing of spiritual fruit: yielding the ministry to one’s fellows of that which has been received from one’s spiritual benefactors. Spiritual progress is predicated on intellectual recognition of spiritual poverty coupled with the self-consciousness of perfection-hunger, the desire to know God and be like him, the wholehearted purpose to do the will of the Father in heaven.
2006 100:2.1 Lo sviluppo spirituale dipende, in primo luogo dal mantenimento di un legame spirituale vivente con vere forze spirituali ed in secondo luogo dalla produzione continua di frutti spirituali, cioè trasmettendo ai propri simili quello che è stato ricevuto dai propri benefattori spirituali. Il progresso spirituale è basato sul riconoscimento intellettuale della povertà spirituale, unita all’autocoscienza della sete di perfezione, al desiderio di conoscere Dio e di essere simili a lui, all’intenzione sincera di fare la volontà del Padre che è nei cieli.
1955 100:2.2 Spiritual growth is first an awakening to needs, next a discernment of meanings, and then a discovery of values. The evidence of true spiritual development consists in the exhibition of a human personality motivated by love, activated by unselfish ministry, and dominated by the wholehearted worship of the perfection ideals of divinity. And this entire experience constitutes the reality of religion as contrasted with mere theological beliefs.
2006 100:2.2 La crescita spirituale è prima un risveglio ai bisogni, poi un discernimento dei significati ed infine una scoperta dei valori. La prova del vero sviluppo spirituale consiste nella manifestazione di una personalità umana motivata dall’amore, animata da uno spirito di servizio disinteressato e dominata dall’adorazione sincera degli ideali di perfezione della divinità. Tutta questa esperienza costituisce la realtà della religione in contrasto con le semplici credenze teologiche.
1955 100:2.3 Religion can progress to that level of experience whereon it becomes an enlightened and wise technique of spiritual reaction to the universe. Such a glorified religion can function on three levels of human personality: the intellectual, the morontial, and the spiritual; upon the mind, in the evolving soul, and with the indwelling spirit.
2006 100:2.3 La religione può progredire fino a quel livello d’esperienza in cui diventa una tecnica saggia ed illuminata di reazione spirituale all’universo. Una tale religione glorificata può operare su tre livelli della personalità umana: il livello intellettuale, quello morontiale e quello spirituale; sulla mente, nell’anima in evoluzione e con lo spirito interiore.
1955 100:2.4 Spirituality becomes at once the indicator of one’s nearness to God and the measure of one’s usefulness to fellow beings. Spirituality enhances the ability to discover beauty in things, recognize truth in meanings, and discover goodness in values. Spiritual development is determined by capacity therefor and is directly proportional to the elimination of the selfish qualities of love.
2006 100:2.4 La spiritualità diventa subito l’indicatore della propria vicinanza a Dio e la misura dell’utilità per i propri simili. La spiritualità accresce la capacità di scoprire la bellezza nelle cose, di riconoscere la verità nei significati e di trovare la bontà nei valori. Lo sviluppo spirituale è determinato da questa capacità ed è direttamente proporzionale all’eliminazione degli aspetti egoistici dell’amore.
1955 100:2.5 Actual spiritual status is the measure of Deity attainment, Adjuster attunement. The achievement of finality of spirituality is equivalent to the attainment of the maximum of reality, the maximum of Godlikeness. Eternal life is the endless quest for infinite values.
2006 100:2.5 Lo status spirituale effettivo è la misura del raggiungimento della Deità, della sintonia con l’Aggiustatore. Il conseguimento della finalità della spiritualità equivale al raggiungimento del massimo della realtà, del massimo di somiglianza con Dio. La vita eterna è la ricerca perpetua dei valori infiniti.
1955 100:2.6 The goal of human self-realization should be spiritual, not material. The only realities worth striving for are divine, spiritual, and eternal. Mortal man is entitled to the enjoyment of physical pleasures and to the satisfaction of human affections; he is benefited by loyalty to human associations and temporal institutions; but these are not the eternal foundations upon which to build the immortal personality which must transcend space, vanquish time, and achieve the eternal destiny of divine perfection and finaliter service.
2006 100:2.6 Lo scopo dell’autorealizzazione umana dovrebbe essere spirituale, non materiale. Le sole realtà per cui valga la pena di lottare sono divine, spirituali ed eterne. L’uomo mortale ha diritto al godimento dei piaceri fisici e alla soddisfazione degli affetti umani; egli trae beneficio dalla fedeltà alle associazioni umane e alle istituzioni temporali; ma queste non sono le fondamenta eterne sulle quali costruire la personalità immortale che deve trascendere lo spazio, vincere il tempo e compiere il destino eterno di perfezione divina e di servizio finalitario.
1955 100:2.7 Jesus portrayed the profound surety of the God-knowing mortal when he said: “To a God-knowing kingdom believer, what does it matter if all things earthly crash?” Temporal securities are vulnerable, but spiritual sureties are impregnable. When the flood tides of human adversity, selfishness, cruelty, hate, malice, and jealousy beat about the mortal soul, you may rest in the assurance that there is one inner bastion, the citadel of the spirit, which is absolutely unassailable; at least this is true of every human being who has dedicated the keeping of his soul to the indwelling spirit of the eternal God.
2006 100:2.7 Gesù descrisse la certezza profonda del mortale che conosce Dio dicendo: “Per un credente del regno che conosce Dio che cosa importa se tutte le cose terrene vanno in rovina?” Le sicurezze temporali sono vulnerabili, ma le certezze spirituali sono incrollabili[1]. Quando le maree umane dell’avversità, dell’egoismo, della crudeltà, dell’odio, della cattiveria e della gelosia lambiscono l’anima umana, si può star certi che esiste un bastione interiore, la cittadella dello spirito, che è assolutamente inespugnabile; ciò è almeno vero per ogni essere umano che ha affidato la custodia della sua anima allo spirito interiore del Dio eterno.
1955 100:2.8 After such spiritual attainment, whether secured by gradual growth or specific crisis, there occurs a new orientation of personality as well as the development of a new standard of values. Such spirit-born individuals are so remotivated in life that they can calmly stand by while their fondest ambitions perish and their keenest hopes crash; they positively know that such catastrophes are but the redirecting cataclysms which wreck one’s temporal creations preliminary to the rearing of the more noble and enduring realities of a new and more sublime level of universe attainment.
2006 100:2.8 Dopo questo conseguimento spirituale, assicurato da una crescita graduale oppure da una crisi specifica, si produce un nuovo orientamento della personalità così come lo sviluppo di una nuova scala di valori. Tali individui nati dallo spirito sono talmente rimotivati nella vita da poter tranquillamente stare a guardare mentre le loro ambizioni più vive periscono e le loro speranze più ardenti crollano. Essi sanno con certezza che queste catastrofi sono semplicemente i cataclismi rettificatori che distruggono le loro creazioni temporali preliminarmente alla costruzione delle realtà più nobili e durature di un livello nuovo e più sublime di conseguimento universale.
3. CONCEPTS OF SUPREME VALUE
3. I CONCETTI DI VALORE SUPREMO
1955 100:3.1 Religion is not a technique for attaining a static and blissful peace of mind; it is an impulse for organizing the soul for dynamic service. It is the enlistment of the totality of selfhood in the loyal service of loving God and serving man. Religion pays any price essential to the attainment of the supreme goal, the eternal prize. There is a consecrated completeness in religious loyalty which is superbly sublime. And these loyalties are socially effective and spiritually progressive.
2006 100:3.1 La religione non è una tecnica per ottenere una pace mentale appagante e statica; è un impulso destinato ad organizzare l’anima per un servizio dinamico. È l’arruolamento della totalità della personalità nel servizio fedele di amare Dio e di servire gli uomini. La religione paga qualunque prezzo essenziale al raggiungimento della meta suprema, la ricompensa eterna. C’è una pienezza di consacrazione nella fedeltà religiosa che è splendidamente sublime. E queste fedeltà sono socialmente efficaci e spiritualmente progressive.
1955 100:3.2 To the religionist the word God becomes a symbol signifying the approach to supreme reality and the recognition of divine value. Human likes and dislikes do not determine good and evil; moral values do not grow out of wish fulfillment or emotional frustration.
2006 100:3.2 Per una persona religiosa la parola Dio diventa un simbolo indicante l’avvicinamento alla realtà suprema ed il riconoscimento del valore divino. Le preferenze e le avversioni umane non determinano il bene ed il male; i valori morali non derivano dall’esaurimento dei desideri o dalla frustrazione emotiva.
1955 100:3.3 In the contemplation of values you must distinguish between that which is value and that which has value. You must recognize the relation between pleasurable activities and their meaningful integration and enhanced realization on ever progressively higher and higher levels of human experience.
2006 100:3.3 Nella contemplazione dei valori si deve distinguere tra ciò che è un valore e ciò che ha un valore. Si deve riconoscere la relazione tra le attività piacevoli, la loro integrazione significativa e la loro realizzazione accresciuta su livelli progressivamente sempre più elevati di esperienza umana.
1955 100:3.4 Meaning is something which experience adds to value; it is the appreciative consciousness of values. An isolated and purely selfish pleasure may connote a virtual devaluation of meanings, a meaningless enjoyment bordering on relative evil. Values are experiential when realities are meaningful and mentally associated, when such relationships are recognized and appreciated by mind.
2006 100:3.4 Il significato è qualcosa che l’esperienza aggiunge al valore; è l’apprezzamento cosciente dei valori. Un piacere isolato e puramente egoista può connotare una svalutazione virtuale dei significati, un godimento privo di senso che rasenta il male relativo. I valori sono esperienziali quando le realtà sono significative e mentalmente associate, quando tali relazioni sono riconosciute ed apprezzate dalla mente.
1955 100:3.5 Values can never be static; reality signifies change, growth. Change without growth, expansion of meaning and exaltation of value, is valueless—is potential evil. The greater the quality of cosmic adaptation, the more of meaning any experience possesses. Values are not conceptual illusions; they are real, but always they depend on the fact of relationships. Values are always both actual and potential—not what was, but what is and is to be.
2006 100:3.5 I valori non possono mai essere statici; realtà significa cambiamento, crescita. Il cambiamento senza crescita, senza espansione di significati ed esaltazione di valori, è privo di valore — è un male potenziale. Più è grande la sua qualità di adattamento cosmico, più un’esperienza possiede significato. I valori non sono delle illusioni concettuali; sono reali, ma dipendono sempre dall’esistenza delle relazioni. I valori sono sempre attuali e potenziali — non ciò che era, ma ciò che è e che sarà.
1955 100:3.6 The association of actuals and potentials equals growth, the experiential realization of values. But growth is not mere progress. Progress is always meaningful, but it is relatively valueless without growth. The supreme value of human life consists in growth of values, progress in meanings, and realization of the cosmic interrelatedness of both of these experiences. And such an experience is the equivalent of God-consciousness. Such a mortal, while not supernatural, is truly becoming superhuman; an immortal soul is evolving.
2006 100:3.6 L’associazione degli attuali e dei potenziali equivale alla crescita, alla realizzazione esperienziale dei valori. Ma la crescita non è mero progresso. Il progresso è sempre significativo, ma è relativamente privo di valore senza la crescita. Il valore supremo della vita umana consiste nella crescita dei valori, nel progresso dei significati e nella realizzazione dell’interrelazione cosmica tra queste due esperienze. Ed una tale esperienza è l’equivalente di una coscienza di Dio. Un tale mortale, anche se non è soprannaturale, sta divenendo veramente superumano; un’anima immortale si sta evolvendo.
1955 100:3.7 Man cannot cause growth, but he can supply favorable conditions. Growth is always unconscious, be it physical, intellectual, or spiritual. Love thus grows; it cannot be created, manufactured, or purchased; it must grow. Evolution is a cosmic technique of growth. Social growth cannot be secured by legislation, and moral growth is not had by improved administration. Man may manufacture a machine, but its real value must be derived from human culture and personal appreciation. Man’s sole contribution to growth is the mobilization of the total powers of his personality—living faith.
2006 100:3.7 L’uomo non può provocare la crescita, ma può fornire delle condizioni favorevoli. La crescita è sempre inconscia, sia essa fisica, intellettuale o spirituale. L’amore cresce in questo modo; non può essere creato, fabbricato o acquistato; deve crescere. L’evoluzione è una tecnica cosmica di crescita. La crescita sociale non può essere ottenuta dalla legislazione, né la crescita morale da un’amministrazione migliore. L’uomo può costruire una macchina, ma il suo valore reale deve derivare dalla cultura umana e dall’apprezzamento personale. Il solo contributo dell’uomo alla crescita è la mobilitazione di tutti i poteri della sua personalità — la fede vivente.
4. PROBLEMS OF GROWTH
4. I PROBLEMI DELLA CRESCITA
1955 100:4.1 Religious living is devoted living, and devoted living is creative living, original and spontaneous. New religious insights arise out of conflicts which initiate the choosing of new and better reaction habits in the place of older and inferior reaction patterns. New meanings only emerge amid conflict; and conflict persists only in the face of refusal to espouse the higher values connoted in superior meanings.
2006 100:4.1 Una vita religiosa è una vita consacrata, ed una vita consacrata è una vita creativa, originale e spontanea. Nuove visioni religiose sorgono dai conflitti che avviano la scelta di nuove e migliori abitudini di reazione al posto degli antichi modelli inferiori di reazione. Nuovi significati emergono solo in mezzo ai conflitti; ed un conflitto persiste solo di fronte al rifiuto di adottare i valori più elevati racchiusi nei significati superiori.
1955 100:4.2 Religious perplexities are inevitable; there can be no growth without psychic conflict and spiritual agitation. The organization of a philosophic standard of living entails considerable commotion in the philosophic realms of the mind. Loyalties are not exercised in behalf of the great, the good, the true, and the noble without a struggle. Effort is attendant upon clarification of spiritual vision and enhancement of cosmic insight. And the human intellect protests against being weaned from subsisting upon the nonspiritual energies of temporal existence. The slothful animal mind rebels at the effort required to wrestle with cosmic problem solving.
2006 100:4.2 Le perplessità religiose sono inevitabili; non può esserci alcuna crescita senza conflitto fisico e turbamento spirituale. L’organizzazione di un criterio filosofico di vita comporta una perturbazione considerevole nei regni filosofici della mente. Le devozioni non sono esercitate a favore del grande, del buono, del vero e del nobile senza lotta. Lo sforzo accompagna la chiarificazione della visione spirituale e l’accrescimento dell’intuizione cosmica. E l’intelletto umano protesta quando è allontanato dal sostentamento delle energie non spirituali dell’esistenza temporale. La mente animale indolente si ribella allo sforzo richiesto per affrontare i problemi cosmici da risolvere.
1955 100:4.3 But the great problem of religious living consists in the task of unifying the soul powers of the personality by the dominance of love. Health, mental efficiency, and happiness arise from the unification of physical systems, mind systems, and spirit systems. Of health and sanity man understands much, but of happiness he has truly realized very little. The highest happiness is indissolubly linked with spiritual progress. Spiritual growth yields lasting joy, peace which passes all understanding.
2006 100:4.3 Ma il grande problema della vita religiosa consiste nel compito di unificare i poteri dell’anima insiti nella personalità mediante il dominio dell’amore. La salute, l’efficienza mentale e la felicità risultano dall’unificazione dei sistemi fisici, dei sistemi mentali e dei sistemi spirituali. Della salute e della sanità mentale l’uomo comprende molto, ma della felicità ha veramente compreso assai poco. La felicità più grande è indissolubilmente legata al progresso spirituale. La crescita spirituale procura una gioia duratura, una pace che oltrepassa ogni comprensione.
1955 100:4.4 In physical life the senses tell of the existence of things; mind discovers the reality of meanings; but the spiritual experience reveals to the individual the true values of life. These high levels of human living are attained in the supreme love of God and in the unselfish love of man. If you love your fellow men, you must have discovered their values. Jesus loved men so much because he placed such a high value upon them. You can best discover values in your associates by discovering their motivation. If someone irritates you, causes feelings of resentment, you should sympathetically seek to discern his viewpoint, his reasons for such objectionable conduct. If once you understand your neighbor, you will become tolerant, and this tolerance will grow into friendship and ripen into love.
2006 100:4.4 Nella vita fisica i sensi testimoniano l’esistenza delle cose; la mente scopre la realtà dei significati; ma l’esperienza spirituale rivela all’individuo i veri valori della vita. Questi livelli elevati di vita umana si raggiungono nell’amore supremo di Dio e nell’amore disinteressato dell’uomo. Se amate i vostri simili dovete avere scoperto il loro valore. Gesù ha amato così tanto gli uomini perché attribuiva loro un alto valore. Voi potete scoprire meglio il valore nei vostri associati scoprendo la loro motivazione. Se qualcuno vi irrita e suscita in voi dei sentimenti di rancore, dovreste cercare per affinità di discernere il suo punto di vista, le sue ragioni per tale condotta deplorevole. Non appena comprenderete il vostro prossimo, diverrete tolleranti, e questa tolleranza si trasformerà in amicizia e maturerà in amore.
1955 100:4.5 In the mind’s eye conjure up a picture of one of your primitive ancestors of cave-dwelling times—a short, misshapen, filthy, snarling hulk of a man standing, legs spread, club upraised, breathing hate and animosity as he looks fiercely just ahead. Such a picture hardly depicts the divine dignity of man. But allow us to enlarge the picture. In front of this animated human crouches a saber-toothed tiger. Behind him, a woman and two children. Immediately you recognize that such a picture stands for the beginnings of much that is fine and noble in the human race, but the man is the same in both pictures. Only, in the second sketch you are favored with a widened horizon. You therein discern the motivation of this evolving mortal. His attitude becomes praiseworthy because you understand him. If you could only fathom the motives of your associates, how much better you would understand them. If you could only know your fellows, you would eventually fall in love with them.
2006 100:4.5 Rievocate nell’occhio della mente l’immagine di uno dei vostri antenati primitivi dell’epoca degli abitatori di caverne — una piccola, malfatta, sudicia, ringhiosa tozza figura d’uomo, in piedi, con le gambe divaricate, la clava alzata, che respira odio e animosità mentre guarda ferocemente dritto davanti a lui. Una tale immagine difficilmente descrive la dignità divina dell’uomo. Ma permetteteci di allargare il quadro. Di fronte a quest’uomo agitato sta acquattata una tigre dai denti a sciabola. Dietro a lui stanno una donna e due bambini. Voi riconoscete immediatamente che una tale immagine rappresenta gli inizi di molti belli e nobili aspetti della razza umana, ma l’uomo è lo stesso in entrambi i quadri. Soltanto che nella seconda scenetta siete favoriti da un allargamento d’orizzonte. In essa voi discernete la motivazione di questo mortale in evoluzione. Il suo atteggiamento diventa encomiabile perché lo comprendete. Se voi poteste soltanto approfondire i motivi dei vostri compagni, quanto meglio li comprendereste. Se solo poteste conoscere i vostri simili finireste per amarli.
1955 100:4.6 You cannot truly love your fellows by a mere act of the will. Love is only born of thoroughgoing understanding of your neighbor’s motives and sentiments. It is not so important to love all men today as it is that each day you learn to love one more human being. If each day or each week you achieve an understanding of one more of your fellows, and if this is the limit of your ability, then you are certainly socializing and truly spiritualizing your personality. Love is infectious, and when human devotion is intelligent and wise, love is more catching than hate. But only genuine and unselfish love is truly contagious. If each mortal could only become a focus of dynamic affection, this benign virus of love would soon pervade the sentimental emotion-stream of humanity to such an extent that all civilization would be encompassed by love, and that would be the realization of the brotherhood of man.
2006 100:4.6 Voi non potete amare veramente i vostri simili con un semplice atto di volontà. L’amore nasce solo dalla profonda comprensione dei motivi e dei sentimenti del vostro prossimo. Non è così importante amare tutti gli uomini oggi quanto imparare ogni giorno ad amarne uno di più. Se ogni giorno od ogni settimana voi riuscite a comprendere uno in più dei vostri simili, e se questo è il limite della vostra capacità, allora state certamente rendendo sociale e spirituale la vostra personalità. L’amore è contagioso, e quando la devozione umana è intelligente e saggia, l’amore ha più presa dell’odio. Ma solo un amore autentico e disinteressato è veramente contagioso. Se ogni mortale potesse solo diventare un centro di affetto dinamico, questo virus benigno dell’amore pervaderebbe ben presto la corrente emotiva sentimentale dell’umanità al punto che tutta la civiltà sarebbe avviluppata dall’amore, e ciò sarebbe la realizzazione della fratellanza dell’uomo.
5. CONVERSION AND MYSTICISM
5. CONVERSIONE E MISTICISMO
1955 100:5.1 The world is filled with lost souls, not lost in the theologic sense but lost in the directional meaning, wandering about in confusion among the isms and cults of a frustrated philosophic era. Too few have learned how to install a philosophy of living in the place of religious authority. (The symbols of socialized religion are not to be despised as channels of growth, albeit the river bed is not the river.)
2006 100:5.1 Il mondo è pieno di anime perdute, non perdute in senso teologico, ma perdute in senso direzionale, erranti nella confusione tra le dottrine ed i culti di un’era filosofica frustrata. Troppo poche hanno imparato a stabilire una filosofia di vita al posto dell’autorità religiosa. (I simboli della religione socializzata non devono essere disprezzati come canali di crescita, benché il letto del fiume non sia il fiume.)
1955 100:5.2 The progression of religious growth leads from stagnation through conflict to co-ordination, from insecurity to undoubting faith, from confusion of cosmic consciousness to unification of personality, from the temporal objective to the eternal, from the bondage of fear to the liberty of divine sonship.
2006 100:5.2 La progressione della crescita religiosa conduce, attraverso il conflitto, dalla stagnazione alla coordinazione, dall’insicurezza ad una fede incrollabile, dalla confusione della coscienza cosmica all’unificazione della personalità, dall’obiet-tivo temporale a quello eterno, dalla schiavitù della paura alla libertà della filiazione divina.
1955 100:5.3 It should be made clear that professions of loyalty to the supreme ideals—the psychic, emotional, and spiritual awareness of God-consciousness—may be a natural and gradual growth or may sometimes be experienced at certain junctures, as in a crisis. The Apostle Paul experienced just such a sudden and spectacular conversion that eventful day on the Damascus road. Gautama Siddhartha had a similar experience the night he sat alone and sought to penetrate the mystery of final truth. Many others have had like experiences, and many true believers have progressed in the spirit without sudden conversion.
2006 100:5.3 Si deve chiarire che le professioni di fedeltà agli ideali supremi — la consapevolezza psichica, emotiva e spirituale di avere coscienza di Dio — possono essere una crescita naturale e graduale o possono talvolta essere sperimentate, in certe congiunture, come in una crisi. L’apostolo Paolo fece proprio l’esperienza di una tale conversione improvvisa e spettacolare quel giorno memorabile sulla strada di Damasco[2]. Gautama Siddharta ebbe un’esperienza simile la notte in cui sedeva da solo e cercava di penetrare il mistero della verità ultima. Molte altre persone hanno avuto esperienze simili e molti credenti sinceri sono progrediti in spirito senza una conversione improvvisa.
1955 100:5.4 Most of the spectacular phenomena associated with so-called religious conversions are entirely psychologic in nature, but now and then there do occur experiences which are also spiritual in origin. When the mental mobilization is absolutely total on any level of the psychic upreach toward spirit attainment, when there exists perfection of the human motivation of loyalties to the divine idea, then there very often occurs a sudden down-grasp of the indwelling spirit to synchronize with the concentrated and consecrated purpose of the superconscious mind of the believing mortal. And it is such experiences of unified intellectual and spiritual phenomena that constitute the conversion which consists in factors over and above purely psychologic involvement.
2006 100:5.4 La maggior parte degli spettacolari fenomeni associati alle cosiddette conversioni religiose sono interamente di natura psicologica, ma di tanto in tanto avvengono delle esperienze che sono anche di origine spirituale. Quando la mobilitazione mentale è assolutamente totale su un qualunque livello dell’espansione psichica verso la realizzazione spirituale, quando esiste la perfezione della motivazione umana di fedeltà all’idea divina, allora si verifica molto spesso un’improvvisa discesa dello spirito interiore per cogliere il proposito concentrato e consacrato della mente supercosciente del mortale credente e per sincronizzarsi con lui. Sono queste esperienze di unificazione dei fenomeni intellettuali e spirituali che costituiscono la conversione, la quale consiste in fattori che oltrepassano le implicazioni puramente psicologiche.
1955 100:5.5 But emotion alone is a false conversion; one must have faith as well as feeling. To the extent that such psychic mobilization is partial, and in so far as such human-loyalty motivation is incomplete, to that extent will the experience of conversion be a blended intellectual, emotional, and spiritual reality.
2006 100:5.5 Ma l’emozione da sola è una falsa conversione; si deve avere fede come pure sentimento. Nella misura in cui tale mobilitazione psichica è parziale ed in cui la motivazione della fedeltà umana è incompleta, l’esperienza della conversione sarà altrettanto una realtà mista intellettuale, emotiva e spirituale.
1955 100:5.6 If one is disposed to recognize a theoretical subconscious mind as a practical working hypothesis in the otherwise unified intellectual life, then, to be consistent, one should postulate a similar and corresponding realm of ascending intellectual activity as the superconscious level, the zone of immediate contact with the indwelling spirit entity, the Thought Adjuster. The great danger in all these psychic speculations is that visions and other so-called mystic experiences, along with extraordinary dreams, may be regarded as divine communications to the human mind. In times past, divine beings have revealed themselves to certain God-knowing persons, not because of their mystic trances or morbid visions, but in spite of all these phenomena.
2006 100:5.6 Se si è disposti a riconoscere, come ipotesi pratica di lavoro, l’esistenza di una mente teorica subcosciente nella vita intellettuale altrimenti unificata, allora, per essere coerenti, si dovrebbe ipotizzare l’esistenza di un regno simile e corrispondente di attività intellettuale ascendente quale livello supercosciente, la zona di contatto diretto con l’entità spirituale interiore, l’Aggiustatore di Pensiero. Il grande pericolo in tutte queste speculazioni psichiche è che le visioni ed altre cosiddette esperienze mistiche, assieme ai sogni straordinari, possano essere considerate comunicazioni divine alla mente umana. In passato degli esseri divini si sono rivelati a certe persone che conoscevano Dio, non a causa delle loro estasi mistiche o delle loro visioni morbose, ma in assenza di tutti questi fenomeni.
1955 100:5.7 In contrast with conversion-seeking, the better approach to the morontia zones of possible contact with the Thought Adjuster would be through living faith and sincere worship, wholehearted and unselfish prayer. Altogether too much of the uprush of the memories of the unconscious levels of the human mind has been mistaken for divine revelations and spirit leadings.
2006 100:5.7 Contrariamente alla ricerca della conversione, il migliore approccio alle zone morontiali di possibile contatto con l’Aggiustatore di Pensiero sarebbe per mezzo della fede vivente e dell’adorazione sincera, la preghiera fervente e disinteressata. Nel complesso, una parte eccessiva dell’affiorare dei ricordi dai livelli inconsci della mente umana è stata considerata a torto come rivelazione divina e come direttiva spirituale.
1955 100:5.8 There is great danger associated with the habitual practice of religious daydreaming; mysticism may become a technique of reality avoidance, albeit it has sometimes been a means of genuine spiritual communion. Short seasons of retreat from the busy scenes of life may not be seriously dangerous, but prolonged isolation of personality is most undesirable. Under no circumstances should the trancelike state of visionary consciousness be cultivated as a religious experience.
2006 100:5.8 Esiste un grande pericolo associato alla pratica abituale del sognare religioso ad occhi aperti; il misticismo può diventare una tecnica per sfuggire alla realtà, benché talvolta sia stato un mezzo di comunione spirituale autentica. Brevi periodi di ritiro dalla scena attiva della vita possono non presentare seri pericoli, ma l’isolamento prolungato della personalità è molto sconsigliabile. In nessuna circostanza dovrebbe essere coltivato lo stato di coscienza visionaria tipo estasi come esperienza religiosa.
1955 100:5.9 The characteristics of the mystical state are diffusion of consciousness with vivid islands of focal attention operating on a comparatively passive intellect. All of this gravitates consciousness toward the subconscious rather than in the direction of the zone of spiritual contact, the superconscious. Many mystics have carried their mental dissociation to the level of abnormal mental manifestations.
2006 100:5.9 Le caratteristiche dello stato mistico sono una propagazione della coscienza con vivide isole di attenzione focale operante su di un intelletto relativamente passivo. Tutto ciò fa gravitare la coscienza verso il subconscio piuttosto che in direzione della zona di contatto spirituale, il superconscio. Molti mistici hanno spinto la loro dissociazione mentale fino al livello di manifestazioni mentali anormali.
1955 100:5.10 The more healthful attitude of spiritual meditation is to be found in reflective worship and in the prayer of thanksgiving. The direct communion with one’s Thought Adjuster, such as occurred in the later years of Jesus’ life in the flesh, should not be confused with these so-called mystical experiences. The factors which contribute to the initiation of mystic communion are indicative of the danger of such psychic states. The mystic status is favored by such things as: physical fatigue, fasting, psychic dissociation, profound aesthetic experiences, vivid sex impulses, fear, anxiety, rage, and wild dancing. Much of the material arising as a result of such preliminary preparation has its origin in the subconscious mind.
2006 100:5.10 L’atteggiamento più sano della meditazione spirituale si trova nell’adorazione riflessiva e nella preghiera di ringraziamento. La comunione diretta con il proprio Aggiustatore di Pensiero, quale si è prodotta negli ultimi anni della vita incarnata di Gesù, non deve essere confusa con queste cosiddette esperienze mistiche. I fattori che contribuiscono all’inizio della comunione mistica sono indicativi del pericolo di tali stati psichici. Lo stato mistico è favorito da fattori quali: fatica fisica, digiuno, dissociazione psichica, intense esperienze estetiche, vividi impulsi sessuali, paura, ansietà, furore e danze sfrenate. Molti fenomeni risultanti da tale preparazione preliminare hanno la loro origine nella mente subcosciente.
1955 100:5.11 However favorable may have been the conditions for mystic phenomena, it should be clearly understood that Jesus of Nazareth never resorted to such methods for communion with the Paradise Father. Jesus had no subconscious delusions or superconscious illusions.
2006 100:5.11 Per quanto favorevoli possano essere state le condizioni per dei fenomeni mistici, si deve comprendere con chiarezza che Gesù di Nazaret non ricorse mai a tali metodi per comunicare con il Padre del Paradiso. Gesù non aveva né allucinazioni subcoscienti né illusioni supercoscienti.
6. MARKS OF RELIGIOUS LIVING
6. I SEGNI DI UNA VITA RELIGIOSA
1955 100:6.1 Evolutionary religions and revelatory religions may differ markedly in method, but in motive there is great similarity. Religion is not a specific function of life; rather is it a mode of living. True religion is a wholehearted devotion to some reality which the religionist deems to be of supreme value to himself and for all mankind. And the outstanding characteristics of all religions are: unquestioning loyalty and wholehearted devotion to supreme values. This religious devotion to supreme values is shown in the relation of the supposedly irreligious mother to her child and in the fervent loyalty of nonreligionists to an espoused cause.
2006 100:6.1 Le religioni evoluzionarie e le religioni rivelate possono differire notevolmente nei loro metodi, ma nelle loro intenzioni sono molto simili. La religione non è una funzione specifica della vita; è piuttosto un modo di vivere. La vera religione è una sincera devozione ad una realtà che la persona religiosa stima essere di valore supremo per lui e per tutta l’umanità. Le caratteristiche preminenti di tutte le religioni sono: una fedeltà totale ed una devozione sincera ai valori supremi. Questa devozione religiosa ai valori supremi è mostrata nella relazione di una madre apparentemente non religiosa verso suo figlio e nella fervente lealtà di un non religioso verso una causa che ha sposato.
1955 100:6.2 The accepted supreme value of the religionist may be base or even false, but it is nevertheless religious. A religion is genuine to just the extent that the value which is held to be supreme is truly a cosmic reality of genuine spiritual worth.
2006 100:6.2 Il valore supremo accettato delle persone religiose può essere meschino o anche falso, ma è nondimeno religioso. Una religione è autentica nell’esatta misura in cui il valore che essa considera supremo è veramente una realtà cosmica di valore spirituale autentico.
1955 100:6.3 The marks of human response to the religious impulse embrace the qualities of nobility and grandeur. The sincere religionist is conscious of universe citizenship and is aware of making contact with sources of superhuman power. He is thrilled and energized with the assurance of belonging to a superior and ennobled fellowship of the sons of God. The consciousness of self-worth has become augmented by the stimulus of the quest for the highest universe objectives—supreme goals.
2006 100:6.3 I segni della risposta umana all’impulso religioso comprendono le qualità di nobiltà e di grandezza. La persona religiosa sincera è cosciente di essere un cittadino dell’universo e si rende conto di stabilire un contatto con delle fonti di potere superumano. È galvanizzata e stimolata dalla certezza di appartenere ad una fraternità superiore e nobilitata di figli di Dio. La coscienza del proprio valore è stata accresciuta dallo stimolo della ricerca degli obiettivi universali più elevati — degli scopi supremi.
1955 100:6.4 The self has surrendered to the intriguing drive of an all-encompassing motivation which imposes heightened self-discipline, lessens emotional conflict, and makes mortal life truly worth living. The morbid recognition of human limitations is changed to the natural consciousness of mortal shortcomings, associated with moral determination and spiritual aspiration to attain the highest universe and superuniverse goals. And this intense striving for the attainment of supermortal ideals is always characterized by increasing patience, forbearance, fortitude, and tolerance.
2006 100:6.4 L’io si è abbandonato all’impulso affascinante di una motivazione onnicomprensiva che impone un’accresciuta autodisciplina, attenua il conflitto emotivo e rende la vita umana veramente degna di essere vissuta. Il riconoscimento morboso dei limiti umani si trasforma in una coscienza naturale delle imperfezioni umane, associata alla determinazione morale e all’aspirazione spirituale di raggiungere le mete più elevate dell’universo e del superuniverso. Questo sforzo intenso per il raggiungimento d’ideali supermortali è sempre caratterizzato da pazienza, indulgenza, forza d’animo e tolleranza crescenti.
1955 100:6.5 But true religion is a living love, a life of service. The religionist’s detachment from much that is purely temporal and trivial never leads to social isolation, and it should not destroy the sense of humor. Genuine religion takes nothing away from human existence, but it does add new meanings to all of life; it generates new types of enthusiasm, zeal, and courage. It may even engender the spirit of the crusader, which is more than dangerous if not controlled by spiritual insight and loyal devotion to the commonplace social obligations of human loyalties.
2006 100:6.5 Ma la vera religione è un amore vivente, una vita di servizio. Il distacco della persona religiosa da molte cose puramente temporali ed insignificanti non porta mai all’isolamento sociale, e non dovrebbe distruggere il senso dell’umorismo. Una religione autentica non toglie nulla all’esistenza umana, ma aggiunge invece nuovi significati all’insieme della vita; essa genera nuovi tipi d’entusiasmo, di zelo e di coraggio. Può anche ingenerare lo spirito di crociata, che è più che pericoloso se non è controllato dalla chiara visione spirituale e dalla devozione sincera agli obblighi sociali ordinari delle fedeltà umane.
1955 100:6.6 One of the most amazing earmarks of religious living is that dynamic and sublime peace, that peace which passes all human understanding, that cosmic poise which betokens the absence of all doubt and turmoil. Such levels of spiritual stability are immune to disappointment. Such religionists are like the Apostle Paul, who said: “I am persuaded that neither death, nor life, nor angels, nor principalities, nor powers, nor things present, nor things to come, nor height, nor depth, nor anything else shall be able to separate us from the love of God.”
2006 100:6.6 Uno dei segni più rimarchevoli della vita religiosa è quella pace dinamica e sublime, quella pace che supera ogni comprensione umana, quell’equilibrio cosmico che denota l’assenza di ogni dubbio e turbamento[3]. Tali livelli di stabilità spirituale sono immuni da delusioni. Queste persone religiose sono simili all’apostolo Paolo che disse: “Sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né poteri, né cose presenti, né cose future, né altezze, né profondità, né qualunque altra cosa potrà mai separarci dall’amore di Dio[4].”
1955 100:6.7 There is a sense of security, associated with the realization of triumphing glory, resident in the consciousness of the religionist who has grasped the reality of the Supreme, and who pursues the goal of the Ultimate.
2006 100:6.7 C’è un senso di sicurezza associato alla realizzazione di una gloria trionfante, che risiede nella coscienza della persona religiosa che ha colto la realtà del Supremo e che persegue la meta dell’Ultimo.
1955 100:6.8 Even evolutionary religion is all of this in loyalty and grandeur because it is a genuine experience. But revelatory religion is excellent as well as genuine. The new loyalties of enlarged spiritual vision create new levels of love and devotion, of service and fellowship; and all this enhanced social outlook produces an enlarged consciousness of the Fatherhood of God and the brotherhood of man.
2006 100:6.8 Anche la religione evoluzionaria è tutto ciò in fedeltà e grandezza perché è un’esperienza autentica. Ma la religione rivelata è eccellente quanto autentica. Le nuove lealtà dovute ad una visione spirituale ampliata creano nuovi livelli d’amore e di devozione, di servizio e di solidarietà; e questa accresciuta prospettiva sociale produce una coscienza più ampia della Paternità di Dio e della fratellanza dell’uomo.
1955 100:6.9 The characteristic difference between evolved and revealed religion is a new quality of divine wisdom which is added to purely experiential human wisdom. But it is experience in and with the human religions that develops the capacity for subsequent reception of increased bestowals of divine wisdom and cosmic insight.
2006 100:6.9 La differenza caratteristica tra la religione di evoluzione e la religione rivelata è una nuova qualità di saggezza divina che si aggiunge alla saggezza umana puramente esperienziale. Ma è l’esperienza nelle e con le religioni umane che sviluppa la capacità di ricevere successivamente gli elevati doni della saggezza divina e dell’intuizione cosmica.
7. THE ACME OF RELIGIOUS LIVING
7. L’APICE DELLA VITA RELIGIOSA
1955 100:7.1 Although the average mortal of Urantia cannot hope to attain the high perfection of character which Jesus of Nazareth acquired while sojourning in the flesh, it is altogether possible for every mortal believer to develop a strong and unified personality along the perfected lines of the Jesus personality. The unique feature of the Master’s personality was not so much its perfection as its symmetry, its exquisite and balanced unification. The most effective presentation of Jesus consists in following the example of the one who said, as he gestured toward the Master standing before his accusers, “Behold the man!”
2006 100:7.1 Benché un comune mortale di Urantia non possa sperare di raggiungere l’alta perfezione di carattere che Gesù di Nazaret acquisì mentre soggiornava nella carne, è del tutto possibile per ogni credente mortale sviluppare una forte personalità unificata secondo le linee perfezionate della personalità di Gesù. La caratteristica straordinaria della personalità del Maestro non era tanto la sua perfezione quanto la sua simmetria, la sua squisita ed equilibrata unificazione. La presentazione più efficace di Gesù consiste nel seguire l’esempio di colui che disse, indicando il Maestro in piedi davanti ai suoi accusatori: “Ecco l’uomo!”[5]
1955 100:7.2 The unfailing kindness of Jesus touched the hearts of men, but his stalwart strength of character amazed his followers. He was truly sincere; there was nothing of the hypocrite in him. He was free from affectation; he was always so refreshingly genuine. He never stooped to pretense, and he never resorted to shamming. He lived the truth, even as he taught it. He was the truth. He was constrained to proclaim saving truth to his generation, even though such sincerity sometimes caused pain. He was unquestioningly loyal to all truth.
2006 100:7.2 La benevolenza inesauribile di Gesù toccava il cuore degli uomini, ma la sua risoluta forza di carattere stupiva i suoi seguaci. Egli era veramente sincero; non c’era nulla d’ipocrita in lui. Egli era privo di finzione ed ostentazione; era sempre così piacevolmente franco. Non si abbassava mai a pretendere e non faceva mai ricorso alla simulazione. Egli viveva la verità esattamente come l’insegnava. Egli era la verità[6]. Era costretto a proclamare la verità salvifica alla sua generazione, anche se tale sincerità causava talvolta dolore. Egli era indiscutibilmente fedele a tutta la verità.
1955 100:7.3 But the Master was so reasonable, so approachable. He was so practical in all his ministry, while all his plans were characterized by such sanctified common sense. He was so free from all freakish, erratic, and eccentric tendencies. He was never capricious, whimsical, or hysterical. In all his teaching and in everything he did there was always an exquisite discrimination associated with an extraordinary sense of propriety.
2006 100:7.3 Ma il Maestro era così ragionevole, così accessibile. Era così pratico in tutto il suo ministero, mentre tutti i suoi piani erano caratterizzati da un così santificato buon senso. Egli era così scevro da ogni tendenza bizzarra, stramba o eccentrica. Non era mai capriccioso, stravagante o isterico. In tutto il suo insegnamento ed in tutto ciò che faceva c’era sempre una squisita discriminazione associata ad uno straordinario senso di opportunità.
1955 100:7.4 The Son of Man was always a well-poised personality. Even his enemies maintained a wholesome respect for him; they even feared his presence. Jesus was unafraid. He was surcharged with divine enthusiasm, but he never became fanatical. He was emotionally active but never flighty. He was imaginative but always practical. He frankly faced the realities of life, but he was never dull or prosaic. He was courageous but never reckless; prudent but never cowardly. He was sympathetic but not sentimental; unique but not eccentric. He was pious but not sanctimonious. And he was so well-poised because he was so perfectly unified.
2006 100:7.4 Il Figlio dell’Uomo era sempre una personalità ben equilibrata. I suoi stessi nemici gli portavano un totale rispetto; temevano addirittura la sua presenza. Gesù era senza paura. Era pieno d’entusiasmo divino, ma non divenne mai fanatico. Era emotivamente attivo ma mai volubile. Era immaginativo ma sempre pratico. Affrontava apertamente le realtà della vita, ma non era mai monotono o prosaico. Era coraggioso, ma mai temerario; prudente, ma mai codardo. Era compassionevole, ma non sentimentale; eccezionale, ma non eccentrico. Era pio, ma non bigotto. Ed era così equilibrato perché era così perfettamente unificato.
1955 100:7.5 Jesus’ originality was unstifled. He was not bound by tradition or handicapped by enslavement to narrow conventionality. He spoke with undoubted confidence and taught with absolute authority. But his superb originality did not cause him to overlook the gems of truth in the teachings of his predecessors and contemporaries. And the most original of his teachings was the emphasis of love and mercy in the place of fear and sacrifice.
2006 100:7.5 L’originalità di Gesù non era repressa. Egli non era legato dalla tradizione od ostacolato dall’asservimento a grette convenzionalità. Egli parlava con indubbia sicurezza ed insegnava con assoluta autorità. Ma la sua stupenda originalità non gli faceva trascurare le gemme di verità contenute negli insegnamenti dei suoi predecessori e dei suoi contemporanei. Ed il più originale dei suoi insegnamenti era l’esaltazione dell’amore e della misericordia in luogo della paura e del sacrificio.
1955 100:7.7 Of Jesus it was truly said, “He trusted God.” As a man among men he most sublimely trusted the Father in heaven. He trusted his Father as a little child trusts his earthly parent. His faith was perfect but never presumptuous. No matter how cruel nature might appear to be or how indifferent to man’s welfare on earth, Jesus never faltered in his faith. He was immune to disappointment and impervious to persecution. He was untouched by apparent failure.
2006 100:7.7 Fu detto giustamente di Gesù che “Egli aveva fiducia in Dio[8].” Come uomo tra gli uomini egli manifestò la fiducia più sublime nel Padre celeste. Egli aveva fiducia in suo Padre come un bambino ha fiducia nei suoi genitori terreni. La sua fede era perfetta ma mai presuntuosa. Per quanto la natura potesse sembrare crudele o indifferente al benessere degli uomini sulla terra, Gesù non vacillò mai nella sua fede. Egli era immune da delusioni ed insensibile alle persecuzioni. Non era toccato da un apparente fallimento.
1955 100:7.9 Jesus was an unusually cheerful person, but he was not a blind and unreasoning optimist. His constant word of exhortation was, “Be of good cheer.” He could maintain this confident attitude because of his unswerving trust in God and his unshakable confidence in man. He was always touchingly considerate of all men because he loved them and believed in them. Still he was always true to his convictions and magnificently firm in his devotion to the doing of his Father’s will.
2006 100:7.9 Gesù era una persona straordinariamente gaia, ma non era un ottimista cieco ed irragionevole. Le sue costanti parole d’esortazione erano: “Fatevi coraggio[10].” Egli poteva mantenere questo atteggiamento fiducioso a causa della sua salda fede in Dio e della sua fiducia incrollabile nell’uomo. Egli era sempre premuroso in modo toccante verso tutti gli uomini perché li amava e credeva in loro. Tuttavia era sempre fedele alle sue convinzioni e stupendamente fermo nella sua devozione a fare la volontà di suo Padre.
1955 100:7.10 The Master was always generous. He never grew weary of saying, “It is more blessed to give than to receive.” Said he, “Freely you have received, freely give.” And yet, with all of his unbounded generosity, he was never wasteful or extravagant. He taught that you must believe to receive salvation. “For every one who seeks shall receive.”
2006 100:7.10 Il Maestro era sempre generoso. Non si stancava mai di dire che “è più benedetto dare che ricevere[11].” Egli diceva: “Voi avete ricevuto gratuitamente, date gratuitamente”[12]. Eppure, con tutta la sua smisurata generosità, non era mai sprecone o stravagante. Egli insegnava che bisognava credere per ricevere la salvezza. “Perché chiunque cerca riceverà[13].”
1955 100:7.12 Jesus was consistently cheerful, notwithstanding he sometimes drank deeply of the cup of human sorrow. He fearlessly faced the realities of existence, yet was he filled with enthusiasm for the gospel of the kingdom. But he controlled his enthusiasm; it never controlled him. He was unreservedly dedicated to “the Father’s business.” This divine enthusiasm led his unspiritual brethren to think he was beside himself, but the onlooking universe appraised him as the model of sanity and the pattern of supreme mortal devotion to the high standards of spiritual living. And his controlled enthusiasm was contagious; his associates were constrained to share his divine optimism.
2006 100:7.12 Gesù era sempre di buon umore, nonostante che talvolta avesse bevuto abbondantemente dalla coppa del dolore umano. Egli affrontava intrepidamente le realtà dell’esistenza ed era pieno d’entusiasmo per il vangelo del regno[15]. Ma controllava il suo entusiasmo; non si faceva mai trasportare da esso. Egli era consacrato senza riserve “agli affari del Padre”[16]. Questo entusiasmo divino portava i suoi fratelli non spirituali a credere che fosse fuori di sé, ma l’universo che lo osservava lo valutava come il modello della sanità di mente ed il modello della devozione umana suprema ai criteri elevati di vita spirituale. Il suo entusiasmo controllato era contagioso; i suoi compagni erano indotti a condividere il suo ottimismo divino.
1955 100:7.13 This man of Galilee was not a man of sorrows; he was a soul of gladness. Always was he saying, “Rejoice and be exceedingly glad.” But when duty required, he was willing to walk courageously through the “valley of the shadow of death.” He was gladsome but at the same time humble.
2006 100:7.13 Quest’uomo di Galilea non era un uomo di dolore; era un’anima di felicità[17]. Egli diceva sempre: “Rallegratevi e siate estremamente felici[18].” Ma quando il dovere lo richiese, egli accettò di camminare coraggiosamente attraverso la “valle dell’ombra della morte”[19]. Egli era felice ma allo stesso tempo umile.
1955 100:7.14 His courage was equaled only by his patience. When pressed to act prematurely, he would only reply, “My hour has not yet come.” He was never in a hurry; his composure was sublime. But he was often indignant at evil, intolerant of sin. He was often mightily moved to resist that which was inimical to the welfare of his children on earth. But his indignation against sin never led to anger at the sinner.
2006 100:7.14 Il suo coraggio era uguagliato soltanto dalla sua pazienza. Quando era sollecitato ad agire prematuramente, egli si limitava a rispondere: “La mia ora non è ancora giunta[20].” Egli non aveva mai fretta; la sua compostezza era sublime. Ma s’indignava spesso contro il male, non tollerava il peccato. Fu spesso spinto energicamente ad opporsi a ciò che era contrario al benessere dei suoi figli terreni. Ma la sua indignazione contro il peccato non lo portò mai ad adirarsi contro il peccatore.
1955 100:7.15 His courage was magnificent, but he was never foolhardy. His watchword was, “Fear not.” His bravery was lofty and his courage often heroic. But his courage was linked with discretion and controlled by reason. It was courage born of faith, not the recklessness of blind presumption. He was truly brave but never audacious.
2006 100:7.15 Il suo coraggio era splendido, ma egli non fu mai temerario. Il suo motto era “non temete[21].” La sua audacia era sublime ed il suo coraggio spesso eroico. Ma il suo coraggio era unito al discernimento e controllato dalla ragione. Era un coraggio nato dalla fede, non l’avventatezza di una cieca presunzione. Egli era veramente coraggioso, ma mai temerario.
1955 100:7.16 The Master was a pattern of reverence. The prayer of even his youth began, “Our Father who is in heaven, hallowed be your name.” He was even respectful of the faulty worship of his fellows. But this did not deter him from making attacks on religious traditions or assaulting errors of human belief. He was reverential of true holiness, and yet he could justly appeal to his fellows, saying, “Who among you convicts me of sin?”
2006 100:7.16 Il Maestro era un modello di riverenza. La preghiera della sua giovinezza cominciava con “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome[22].” Egli era anche rispettoso dell’errato culto dei suoi simili. Ma questo non gli impediva di attaccare le tradizioni religiose o di combattere gli errori della credenza umana. Egli riveriva la vera santità, ma poteva giustamente rivolgersi ai suoi simili dicendo “Chi tra di voi mi convincerà di peccare?”[23]
1955 100:7.17 Jesus was great because he was good, and yet he fraternized with the little children. He was gentle and unassuming in his personal life, and yet he was the perfected man of a universe. His associates called him Master unbidden.
2006 100:7.17 Gesù era grande perché era buono e fraternizzava anche con i bambini. Era garbato e modesto nella sua vita personale, pur essendo l’uomo divenuto perfetto di un universo. I suoi compagni lo chiamavano spontaneamente Maestro.
1955 100:7.18 Jesus was the perfectly unified human personality. And today, as in Galilee, he continues to unify mortal experience and to co-ordinate human endeavors. He unifies life, ennobles character, and simplifies experience. He enters the human mind to elevate, transform, and transfigure it. It is literally true: “If any man has Christ Jesus within him, he is a new creature; old things are passing away; behold, all things are becoming new.”
2006 100:7.18 Gesù era la personalità umana perfettamente unificata. Ed oggi, come allora in Galilea, egli continua ad unificare l’esperienza mortale e a coordinare gli sforzi umani. Egli unifica la vita, nobilita il carattere e semplifica l’esperienza. Egli penetra la mente umana per elevarla, trasformarla e trasfigurarla. È letteralmente vero che: “Se un uomo ha Cristo Gesù in lui, è una nuova creatura; le vecchie cose stanno scomparendo; ecco, tutte le cose divengono nuove[24].”
1955 100:7.19 [Presented by a Melchizedek of Nebadon.]
2006 100:7.19 [Presentato da un Melchizedek di Nebadon.]
Fascicolo 99. I problemi sociali della religione |
Indice
Versione singola |
Fascicolo 101. La natura reale della religione |