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Traduzioni: © 2006 Urantia Foundation
Fascicolo 100. La religione nell’esperienza umana |
Indice
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Fascicolo 102. I fondamenti della fede religiosa |
THE REAL NATURE OF RELIGION
LA NATURA REALE DELLA RELIGIONE
1955 101:0.1 RELIGION, as a human experience, ranges from the primitive fear slavery of the evolving savage up to the sublime and magnificent faith liberty of those civilized mortals who are superbly conscious of sonship with the eternal God.
2006 101:0.1 LA RELIGIONE, in quanto esperienza umana, si estende dalla schiavitù primitiva della paura del selvaggio in evoluzione fino alla sublime e magnifica libertà della fede di quei mortali civilizzati che sono stupendamente coscienti della filiazione con il Dio eterno.
1955 101:0.2 Religion is the ancestor of the advanced ethics and morals of progressive social evolution. But religion, as such, is not merely a moral movement, albeit the outward and social manifestations of religion are mightily influenced by the ethical and moral momentum of human society. Always is religion the inspiration of man’s evolving nature, but it is not the secret of that evolution.
2006 101:0.2 La religione è l’antenata dell’etica e della morale superiori dell’evoluzione sociale progressiva. Ma la religione, come tale, non è un semplice movimento morale, benché le manifestazioni esteriori e sociali della religione siano fortemente influenzate dall’impulso etico e morale della società umana. La religione è sempre l’ispiratrice della natura umana in evoluzione, ma non è il segreto di questa evoluzione.
1955 101:0.3 Religion, the conviction-faith of the personality, can always triumph over the superficially contradictory logic of despair born in the unbelieving material mind. There really is a true and genuine inner voice, that “true light which lights every man who comes into the world.” And this spirit leading is distinct from the ethical prompting of human conscience. The feeling of religious assurance is more than an emotional feeling. The assurance of religion transcends the reason of the mind, even the logic of philosophy. Religion is faith, trust, and assurance.
2006 101:0.3 La religione, la fede-convinzione della personalità, può sempre trionfare sulla logica superficiale e contraddittoria della disperazione nata nella mente materiale non credente. C’è realmente una vera ed autentica voce interiore, quella “vera luce che illumina ogni uomo che viene al mondo”[1]. E questa guida spirituale è distinta dal suggerimento etico della coscienza umana. Il sentimento della certezza religiosa è più che un sentimento emotivo. La certezza della religione trascende la ragione della mente ed anche la logica della filosofia. La religione è fede, fiducia e certezza.
1. TRUE RELIGION
1. LA VERA RELIGIONE
1955 101:1.1 True religion is not a system of philosophic belief which can be reasoned out and substantiated by natural proofs, neither is it a fantastic and mystic experience of indescribable feelings of ecstasy which can be enjoyed only by the romantic devotees of mysticism. Religion is not the product of reason, but viewed from within, it is altogether reasonable. Religion is not derived from the logic of human philosophy, but as a mortal experience it is altogether logical. Religion is the experiencing of divinity in the consciousness of a moral being of evolutionary origin; it represents true experience with eternal realities in time, the realization of spiritual satisfactions while yet in the flesh.
2006 101:1.1 La vera religione non è un sistema di credenze filosofiche che possa essere discusso a fondo e convalidato da prove naturali, né è un’esperienza fantastica e mistica di sentimenti ed estasi non descrivibili di cui possano gioire solo i romantici fedeli del misticismo. La religione non è il prodotto della ragione, ma vista dall’interno è del tutto conforme alla ragione. La religione non deriva dalla logica della filosofia umana, ma come esperienza mortale è interamente logica. La religione è fare esperienza della divinità nella coscienza di un essere morale di origine evoluzionaria; essa rappresenta una vera esperienza con le realtà eterne nel tempo, la realizzazione di soddisfazioni spirituali mentre si è ancora nella carne.
1955 101:1.2 The Thought Adjuster has no special mechanism through which to gain self-expression; there is no mystic religious faculty for the reception or expression of religious emotions. These experiences are made available through the naturally ordained mechanism of mortal mind. And therein lies one explanation of the Adjuster’s difficulty in engaging in direct communication with the material mind of its constant indwelling.
2006 101:1.2 L’Aggiustatore di Pensiero non ha un meccanismo speciale con il quale potersi autoesprimere; non c’è alcuna facoltà religiosa mistica per ricevere od esprimere delle emozioni religiose. Queste esperienze sono rese possibili grazie all’appropriato meccanismo naturale della mente mortale. Ed in ciò sta la spiegazione della difficoltà dell’Aggiustatore di entrare in comunicazione diretta con la mente materiale dove risiede costantemente.
1955 101:1.3 The divine spirit makes contact with mortal man, not by feelings or emotions, but in the realm of the highest and most spiritualized thinking. It is your thoughts, not your feelings, that lead you Godward. The divine nature may be perceived only with the eyes of the mind. But the mind that really discerns God, hears the indwelling Adjuster, is the pure mind. “Without holiness no man may see the Lord.” All such inner and spiritual communion is termed spiritual insight. Such religious experiences result from the impress made upon the mind of man by the combined operations of the Adjuster and the Spirit of Truth as they function amid and upon the ideas, ideals, insights, and spirit strivings of the evolving sons of God.
2006 101:1.3 Lo spirito divino stabilisce il contatto con l’uomo mortale non tramite sentimenti od emozioni, ma nel regno del pensiero più elevato e più spiritualizzato. Sono i vostri pensieri, non i vostri sentimenti, che vi conducono verso Dio. La natura divina può essere percepita solo con gli occhi della mente. Ma la mente che discerne realmente Dio, che ode l’Aggiustatore interiore, è la mente pura. “Senza santità nessuno può vedere il Signore[2].” Ogni comunione interiore e spirituale di questo tipo è denominata intuizione spirituale. Tali esperienze religiose risultano dall’impronta lasciata sulla mente umana dalle operazioni congiunte dell’Aggiustatore e dello Spirito della Verità mentre agiscono in mezzo e sulle idee, sugli ideali, sulle intuizioni e sugli sforzi spirituali dei figli di Dio in evoluzione.
1955 101:1.4 Religion lives and prospers, then, not by sight and feeling, but rather by faith and insight. It consists not in the discovery of new facts or in the finding of a unique experience, but rather in the discovery of new and spiritual meanings in facts already well known to mankind. The highest religious experience is not dependent on prior acts of belief, tradition, and authority; neither is religion the offspring of sublime feelings and purely mystical emotions. It is, rather, a profoundly deep and actual experience of spiritual communion with the spirit influences resident within the human mind, and as far as such an experience is definable in terms of psychology, it is simply the experience of experiencing the reality of believing in God as the reality of such a purely personal experience.
2006 101:1.4 Quindi la religione vive e prospera non per mezzo della vista e dei sentimenti, ma piuttosto per mezzo della fede e dell’intuizione. Essa non consiste nella scoperta di fatti nuovi o nel risultato di un’esperienza straordinaria, ma piuttosto nella scoperta di nuovi significati spirituali in fatti già ben conosciuti dall’umanità. L’esperienza religiosa più elevata non deriva da precedenti atti di credenza, di tradizione e d’autorità; né la religione è il prodotto di sentimenti sublimi e di emozioni puramente mistiche. Essa è piuttosto un’esperienza profondamente intensa e reale di comunione dello spirito con le influenze spirituali residenti nella mente umana. E nella misura in cui si può definire questa esperienza in termini di psicologia, essa è semplicemente l’esperienza di sperimentare la realtà di credere in Dio come la realtà di tale esperienza puramente personale.
1955 101:1.5 While religion is not the product of the rationalistic speculations of a material cosmology, it is, nonetheless, the creation of a wholly rational insight which originates in man’s mind-experience. Religion is born neither of mystic meditations nor of isolated contemplations, albeit it is ever more or less mysterious and always indefinable and inexplicable in terms of purely intellectual reason and philosophic logic. The germs of true religion originate in the domain of man’s moral consciousness, and they are revealed in the growth of man’s spiritual insight, that faculty of human personality which accrues as a consequence of the presence of the God-revealing Thought Adjuster in the God-hungry mortal mind.
2006 101:1.5 Sebbene la religione non sia il prodotto delle speculazioni razionalistiche di una cosmologia materiale, essa è nondimeno la creazione di un discernimento totalmente razionale originato dall’esperienza mentale dell’uomo. La religione non nasce né da meditazioni mistiche né da contemplazioni solitarie, benché sia sempre più o meno misteriosa e sempre indefinibile ed inesplicabile in termini di ragione puramente intellettuale e di logica filosofica. I germi della vera religione hanno origine nel dominio della coscienza morale dell’uomo e sono rivelati dalla crescita dell’intuizione spirituale dell’uomo, quella facoltà della personalità umana che cresce come conseguenza della presenza dell’Aggiustatore di Pensiero rivelatore di Dio nella mente mortale assetata di Dio.
1955 101:1.6 Faith unites moral insight with conscientious discriminations of values, and the pre-existent evolutionary sense of duty completes the ancestry of true religion. The experience of religion eventually results in the certain consciousness of God and in the undoubted assurance of the survival of the believing personality.
2006 101:1.6 La fede unisce il discernimento morale alla discriminazione coscienziosa dei valori, ed il senso evoluzionario preesistente del dovere completa il lignaggio della vera religione. L’esperienza della religione si traduce alla fine nella consapevolezza certa di Dio e nella certezza indubitabile della sopravvivenza della personalità credente.
1955 101:1.7 Thus it may be seen that religious longings and spiritual urges are not of such a nature as would merely lead men to want to believe in God, but rather are they of such nature and power that men are profoundly impressed with the conviction that they ought to believe in God. The sense of evolutionary duty and the obligations consequent upon the illumination of revelation make such a profound impression upon man’s moral nature that he finally reaches that position of mind and that attitude of soul where he concludes that he has no right not to believe in God. The higher and superphilosophic wisdom of such enlightened and disciplined individuals ultimately instructs them that to doubt God or distrust his goodness would be to prove untrue to the realest and deepest thing within the human mind and soul—the divine Adjuster.
2006 101:1.7 Si può vedere così che le aspirazioni religiose e gli impulsi spirituali non sono di natura tale da portare semplicemente gli uomini a desiderare di credere in Dio, ma piuttosto di natura e di potenza tali da imprimere profondamente negli uomini la convinzione che dovrebbero credere in Dio. Il senso del dovere evoluzionario e gli obblighi conseguenti all’illuminazione della rivelazione s’imprimono così profondamente sulla natura morale dell’uomo che egli finisce per raggiungere quella condizione della mente e quell’atteggiamento dell’anima in cui conclude che non ha alcun diritto di non credere in Dio. La saggezza superiore e superfilosofica di questi individui illuminati e disciplinati insegna loro alla fine che dubitare di Dio o non aver fiducia nella sua bontà sarebbe dimostrarsi sleali verso la cosa più reale e più profonda che è nella mente e nell’anima umana — l’Aggiustatore divino.
2. THE FACT OF RELIGION
2. IL FATTO DELLA RELIGIONE
1955 101:2.1 The fact of religion consists wholly in the religious experience of rational and average human beings. And this is the only sense in which religion can ever be regarded as scientific or even psychological. The proof that revelation is revelation is this same fact of human experience: the fact that revelation does synthesize the apparently divergent sciences of nature and the theology of religion into a consistent and logical universe philosophy, a co-ordinated and unbroken explanation of both science and religion, thus creating a harmony of mind and satisfaction of spirit which answers in human experience those questionings of the mortal mind which craves to know how the Infinite works out his will and plans in matter, with minds, and on spirit.
2006 101:2.1 Il fatto della religione consiste interamente nell’esperienza religiosa di esseri umani razionali e ordinari. Questo è il solo senso in cui la religione può mai essere considerata come scientifica od anche psicologica. La prova che la rivelazione è una rivelazione è questo stesso fatto dell’esperienza umana: il fatto che la rivelazione sintetizza le scienze della natura e la teologia della religione apparentemente divergenti in una filosofia dell’universo coerente e logica, in una spiegazione coordinata ed ininterrotta della scienza e della religione, producendo in tal modo un’armonia della mente ed una soddisfazione dello spirito che rispondono nell’esperienza umana a quegli interrogativi della mente mortale che anela a sapere come l’Infinito compie la sua volontà e fa i suoi piani nella materia, con la mente e sullo spirito.
1955 101:2.2 Reason is the method of science; faith is the method of religion; logic is the attempted technique of philosophy. Revelation compensates for the absence of the morontia viewpoint by providing a technique for achieving unity in the comprehension of the reality and relationships of matter and spirit by the mediation of mind. And true revelation never renders science unnatural, religion unreasonable, or philosophy illogical.
2006 101:2.2 La ragione è il metodo della scienza; la fede è il metodo della religione; la logica è la tentata tecnica della filosofia. La rivelazione compensa l’assenza della visione morontiale fornendo una tecnica per conseguire l’unità nella comprensione della realtà e nelle relazioni tra materia e spirito attraverso la mediazione della mente. La vera rivelazione non rende mai la scienza innaturale, la religione irragionevole o la filosofia illogica.
1955 101:2.3 Reason, through the study of science, may lead back through nature to a First Cause, but it requires religious faith to transform the First Cause of science into a God of salvation; and revelation is further required for the validation of such a faith, such spiritual insight.
2006 101:2.3 La ragione, con lo studio della scienza, può ricondurre tramite la natura ad una Causa Prima, ma ci vuole una fede religiosa per trasformare la Causa Prima della scienza in un Dio di salvezza; e la rivelazione è inoltre necessaria per convalidare tale fede, tale intuizione spirituale.
1955 101:2.4 There are two basic reasons for believing in a God who fosters human survival:
2006 101:2.4 Ci sono due ragioni fondamentali per credere in un Dio che favorisce la sopravvivenza umana:
1955 101:2.5 1. Human experience, personal assurance, the somehow registered hope and trust initiated by the indwelling Thought Adjuster.
2006 101:2.5 1. L’esperienza umana, la certezza personale, e registrate in un modo o in un altro, la speranza e la fiducia suscitate dall’Aggiustatore di Pensiero interiore.
1955 101:2.6 2. The revelation of truth, whether by direct personal ministry of the Spirit of Truth, by the world bestowal of divine Sons, or through the revelations of the written word.
2006 101:2.6 2. La rivelazione della verità, sia per mezzo del ministero personale diretto dello Spirito della Verità, sia mediante il conferimento di Figli divini al mondo, sia attraverso le rivelazioni della parola scritta.
1955 101:2.7 Science ends its reason-search in the hypothesis of a First Cause. Religion does not stop in its flight of faith until it is sure of a God of salvation. The discriminating study of science logically suggests the reality and existence of an Absolute. Religion believes unreservedly in the existence and reality of a God who fosters personality survival. What metaphysics fails utterly in doing, and what even philosophy fails partially in doing, revelation does; that is, affirms that this First Cause of science and religion’s God of salvation are one and the same Deity.
2006 101:2.7 La scienza conclude la sua ricerca mediante la ragione nell’ipotesi di una Causa Prima. La religione non interrompe il suo volo di fede sino a quando non è sicura di un Dio di salvezza. Gli studi approfonditi della scienza suggeriscono logicamente la realtà e l’esistenza di un Assoluto. La religione crede senza riserve nell’esistenza e nella realtà di un Dio che favorisce la sopravvivenza della personalità. Quello che la metafisica non riesce assolutamente a fare, e quello che la filosofia stessa non riesce in parte a fare, lo fa la rivelazione; cioè, essa afferma che la Causa Prima della scienza e il Dio di salvezza della religione sono una sola e stessa Deità.
1955 101:2.8 Reason is the proof of science, faith the proof of religion, logic the proof of philosophy, but revelation is validated only by human experience. Science yields knowledge; religion yields happiness; philosophy yields unity; revelation confirms the experiential harmony of this triune approach to universal reality.
2006 101:2.8 La ragione è la prova della scienza, la fede è la prova della religione, la logica è la prova della filosofia, ma la rivelazione è convalidata soltanto dall’esperienza umana. La scienza porta conoscenza; la religione porta felicità; la filosofia porta unità; la rivelazione conferma l’armonia esperienziale di questo approccio trino alla realtà universale.
1955 101:2.9 The contemplation of nature can only reveal a God of nature, a God of motion. Nature exhibits only matter, motion, and animation—life. Matter plus energy, under certain conditions, is manifested in living forms, but while natural life is thus relatively continuous as a phenomenon, it is wholly transient as to individualities. Nature does not afford ground for logical belief in human-personality survival. The religious man who finds God in nature has already and first found this same personal God in his own soul.
2006 101:2.9 La contemplazione della natura può solo rivelare un Dio della natura, un Dio di movimento. La natura mostra soltanto la materia, il movimento e l’animazione — la vita. In certe condizioni la materia con l’aggiunta di energia si manifesta in forme viventi, ma mentre la vita naturale è perciò relativamente continua come fenomeno, è del tutto transitoria per gli individui. La natura non offre la base per una credenza logica nella sopravvivenza della personalità umana. L’uomo religioso che trova Dio nella natura ha già trovato prima questo stesso Dio personale nella propria anima.
1955 101:2.10 Faith reveals God in the soul. Revelation, the substitute for morontia insight on an evolutionary world, enables man to see the same God in nature that faith exhibits in his soul. Thus does revelation successfully bridge the gulf between the material and the spiritual, even between the creature and the Creator, between man and God.
2006 101:2.10 La fede rivela Dio nell’anima. La rivelazione, il sostituto della visione morontiale su un mondo evoluzionario, permette all’uomo di vedere nella natura lo stesso Dio che la fede rivela nella sua anima. In tal modo la rivelazione riesce a gettare un ponte sull’abisso tra il materiale e lo spirituale, tra la creatura ed il Creatore, tra l’uomo e Dio.
1955 101:2.11 The contemplation of nature does logically point in the direction of intelligent guidance, even living supervision, but it does not in any satisfactory manner reveal a personal God. On the other hand, nature discloses nothing which would preclude the universe from being looked upon as the handiwork of the God of religion. God cannot be found through nature alone, but man having otherwise found him, the study of nature becomes wholly consistent with a higher and more spiritual interpretation of the universe.
2006 101:2.11 La contemplazione della natura conduce logicamente verso l’esistenza di una guida intelligente, cioè di una supervisione vivente, ma non rivela in alcun modo soddisfacente un Dio personale. D’altra parte la natura non rivela nulla che impedisca di considerare l’universo come opera del Dio della religione[3]. Non si può trovare Dio tramite la sola natura, ma una volta che l’uomo l’ha trovato in altro modo, lo studio della natura diventa del tutto compatibile con un’interpretazione più elevata e più spirituale dell’universo.
1955 101:2.12 Revelation as an epochal phenomenon is periodic; as a personal human experience it is continuous. Divinity functions in mortal personality as the Adjuster gift of the Father, as the Spirit of Truth of the Son, and as the Holy Spirit of the Universe Spirit, while these three supermortal endowments are unified in human experiential evolution as the ministry of the Supreme.
2006 101:2.12 La rivelazione, in quanto fenomeno epocale è periodica; in quanto esperienza umana personale è continua. La divinità funziona nella personalità umana come il dono dell’Aggiustatore del Padre, come lo Spirito della Verità del Figlio e come lo Spirito Santo dello Spirito d’Universo, e queste tre dotazioni supermortali sono unificate nell’evoluzione esperienziale umana come ministero del Supremo.
1955 101:2.13 True religion is an insight into reality, the faith-child of the moral consciousness, and not a mere intellectual assent to any body of dogmatic doctrines. True religion consists in the experience that “the Spirit itself bears witness with our spirit that we are the children of God.” Religion consists not in theologic propositions but in spiritual insight and the sublimity of the soul’s trust.
2006 101:2.13 La vera religione è una penetrazione nella realtà, la figlia per fede della coscienza morale, e non un semplice assenso intellettuale ad un corpo di dottrine dogmatiche. La vera religione consiste nell’esperienza che “lo Spirito stesso rende testimonianza al nostro spirito che noi siamo i figli di Dio”[4]. La religione non consiste in proposizioni teologiche, bensì nell’intuizione spirituale e nella sublimità della fiducia dell’anima.
1955 101:2.14 Your deepest nature—the divine Adjuster—creates within you a hunger and thirst for righteousness, a certain craving for divine perfection. Religion is the faith act of the recognition of this inner urge to divine attainment; and thus is brought about that soul trust and assurance of which you become conscious as the way of salvation, the technique of the survival of personality and all those values which you have come to look upon as being true and good.
2006 101:2.14 La vostra natura più profonda — l’Aggiustatore divino — crea in voi fame e sete di rettitudine, il desiderio intenso di perfezione divina. La religione è l’atto di fede mediante il quale si riconosce questo impulso interiore al compimento divino; e così nascono quella fiducia e quella certezza dell’anima di cui prendete coscienza come la via della salvezza, la tecnica della sopravvivenza della personalità e tutti quei valori che siete giunti a considerare come veri e buoni.
1955 101:2.15 The realization of religion never has been, and never will be, dependent on great learning or clever logic. It is spiritual insight, and that is just the reason why some of the world’s greatest religious teachers, even the prophets, have sometimes possessed so little of the wisdom of the world. Religious faith is available alike to the learned and the unlearned.
2006 101:2.15 La comprensione della religione non è mai dipesa e non dipenderà mai da una grande erudizione o da un’abile logica. Essa è intuizione spirituale, ed è proprio questa la ragione per cui alcuni dei più grandi maestri religiosi del mondo, e gli stessi profeti, hanno talvolta posseduto così poco della sapienza del mondo. La fede religiosa è accessibile sia all’istruito che all’ignorante.
1955 101:2.16 Religion must ever be its own critic and judge; it can never be observed, much less understood, from the outside. Your only assurance of a personal God consists in your own insight as to your belief in, and experience with, things spiritual. To all of your fellows who have had a similar experience, no argument about the personality or reality of God is necessary, while to all other men who are not thus sure of God no possible argument could ever be truly convincing.
2006 101:2.16 La religione deve sempre essere la sua stessa critica ed il suo stesso giudice; essa non può mai essere valutata ed ancor meno compresa dall’esterno. La vostra sola assicurazione di un Dio personale consiste nel vostro stesso discernimento circa la vostra credenza nelle cose spirituali e la vostra esperienza di esse. Per tutti i vostri simili che hanno avuto una tale esperienza non è necessario alcun argomento sulla personalità o sulla realtà di Dio, mentre per tutti gli altri uomini che non sono così certi di Dio nessun argomento possibile potrebbe mai essere veramente convincente.
1955 101:2.17 Psychology may indeed attempt to study the phenomena of religious reactions to the social environment, but never can it hope to penetrate to the real and inner motives and workings of religion. Only theology, the province of faith and the technique of revelation, can afford any sort of intelligent account of the nature and content of religious experience.
2006 101:2.17 La psicologia può certamente tentare di studiare il fenomeno delle reazioni religiose all’ambiente sociale, ma non può mai sperare di penetrare i motivi reali ed interiori ed il lavorio della religione. Solo la teologia, il campo della fede e la tecnica della rivelazione, può offrire una qualche argomentazione intelligente sulla natura e sul contenuto dell’esperienza religiosa.
3. THE CHARACTERISTICS OF RELIGION
3. LE CARATTERISTICHE DELLA RELIGIONE
1955 101:3.1 Religion is so vital that it persists in the absence of learning. It lives in spite of its contamination with erroneous cosmologies and false philosophies; it survives even the confusion of metaphysics. In and through all the historic vicissitudes of religion there ever persists that which is indispensable to human progress and survival: the ethical conscience and the moral consciousness.
2006 101:3.1 La religione è talmente vitale che persiste in assenza di cultura. Essa vive nonostante la sua contaminazione con cosmologie erronee e con false filosofie; sopravvive anche alla confusione della metafisica. In tutte le vicissitudini storiche della religione, ed attraverso esse, persiste sempre ciò che è indispensabile al progresso e alla sopravvivenza dell’uomo: la coscienza etica e la coscienza morale.
1955 101:3.2 Faith-insight, or spiritual intuition, is the endowment of the cosmic mind in association with the Thought Adjuster, which is the Father’s gift to man. Spiritual reason, soul intelligence, is the endowment of the Holy Spirit, the Creative Spirit’s gift to man. Spiritual philosophy, the wisdom of spirit realities, is the endowment of the Spirit of Truth, the combined gift of the bestowal Sons to the children of men. And the co-ordination and interassociation of these spirit endowments constitute man a spirit personality in potential destiny.
2006 101:3.2 La percezione della fede, o intuizione spirituale, è la dotazione della mente cosmica in associazione con l’Aggiustatore di Pensiero, che è il dono del Padre all’uomo. La ragione spirituale, l’intelligenza dell’anima, è la dotazione dello Spirito Santo, il dono dello Spirito Creativo all’uomo. La filosofia spirituale, la saggezza delle realtà spirituali, è la dotazione dello Spirito della Verità, il dono congiunto dei Figli di conferimento ai figli degli uomini. E la coordinazione e l’interassociazione di queste dotazioni spirituali fanno dell’uomo una personalità spirituale con un destino potenziale.
1955 101:3.3 It is this same spirit personality, in primitive and embryonic form, the Adjuster possession of which survives the natural death in the flesh. This composite entity of spirit origin in association with human experience is enabled, by means of the living way provided by the divine Sons, to survive (in Adjuster custody) the dissolution of the material self of mind and matter when such a transient partnership of the material and the spiritual is divorced by the cessation of vital motion.
2006 101:3.3 È questa stessa personalità spirituale, in forma primitiva ed embrionale, che in possesso dell’Aggiustatore sopravvive alla morte naturale nella carne. Questa entità composita di origine spirituale associata all’esperienza umana è resa capace, per mezzo della via vivente fornita dai Figli divini, di sopravvivere (in custodia dell’Aggiustatore) alla dissoluzione dell’io mentale e materiale, quando questa associazione temporanea del materiale e dello spirituale viene disgiunta dalla cessazione del movimento vitale.
1955 101:3.4 Through religious faith the soul of man reveals itself and demonstrates the potential divinity of its emerging nature by the characteristic manner in which it induces the mortal personality to react to certain trying intellectual and testing social situations. Genuine spiritual faith (true moral consciousness) is revealed in that it:
2006 101:3.4 Mediante la fede religiosa l’anima dell’uomo si rivela e dimostra la potenziale divinità della sua natura emergente con il modo caratteristico con cui induce la personalità mortale a reagire a certe situazioni intellettualmente difficili e socialmente probanti. La fede spirituale autentica (la vera coscienza morale) è rivelata dal fatto che essa:
1955 101:3.5 1. Causes ethics and morals to progress despite inherent and adverse animalistic tendencies.
2006 101:3.5 1. Fa progredire l’etica e la morale nonostante le tendenze animalistiche innate e contrarie.
1955 101:3.6 2. Produces a sublime trust in the goodness of God even in the face of bitter disappointment and crushing defeat.
2006 101:3.6 2. Produce una sublime fiducia nella bontà di Dio anche di fronte ad amare delusioni ed a schiaccianti insuccessi.
1955 101:3.7 3. Generates profound courage and confidence despite natural adversity and physical calamity.
2006 101:3.7 3. Genera coraggio e fiducia profondi nonostante le avversità naturali e le calamità fisiche.
1955 101:3.8 4. Exhibits inexplicable poise and sustaining tranquillity notwithstanding baffling diseases and even acute physical suffering.
2006 101:3.8 4. Mostra un equilibrio inspiegabile ed una tranquillità confortante nonostante malattie frustranti e sofferenze fisiche acute.
1955 101:3.9 5. Maintains a mysterious poise and composure of personality in the face of maltreatment and the rankest injustice.
2006 101:3.9 5. Conserva un misterioso equilibrio ed una compostezza della personalità a fronte di maltrattamenti e delle più flagranti ingiustizie.
1955 101:3.10 6. Maintains a divine trust in ultimate victory in spite of the cruelties of seemingly blind fate and the apparent utter indifference of natural forces to human welfare.
2006 101:3.10 6. Mantiene una fiducia divina nella vittoria finale nonostante le crudeltà di un destino apparentemente cieco e l’apparente totale indifferenza delle forze naturali verso il benessere umano.
1955 101:3.11 7. Persists in the unswerving belief in God despite all contrary demonstrations of logic and successfully withstands all other intellectual sophistries.
2006 101:3.11 7. Persiste nella ferma credenza in Dio nonostante tutte le dimostrazioni contrarie della logica e resiste con successo a tutte le altre sofisticherie intellettuali.
1955 101:3.12 8. Continues to exhibit undaunted faith in the soul’s survival regardless of the deceptive teachings of false science and the persuasive delusions of unsound philosophy.
2006 101:3.12 8. Continua a mostrare una fede indomabile nella sopravvivenza dell’anima a dispetto degli insegnamenti ingannevoli di una falsa scienza e delle persuasive illusioni di una filosofia erronea.
1955 101:3.13 9. Lives and triumphs irrespective of the crushing overload of the complex and partial civilizations of modern times.
2006 101:3.13 9. Vive e trionfa a prescindere dal fardello opprimente delle civiltà complesse ed incomplete dei tempi moderni.
1955 101:3.14 10. Contributes to the continued survival of altruism in spite of human selfishness, social antagonisms, industrial greeds, and political maladjustments.
2006 101:3.14 10. Contribuisce alla continuità della sopravvivenza dell’altruismo a dispetto dell’egoismo umano, degli antagonismi sociali, dell’avidità industriale e dei disaccordi politici.
1955 101:3.15 11. Steadfastly adheres to a sublime belief in universe unity and divine guidance regardless of the perplexing presence of evil and sin.
2006 101:3.15 11. Aderisce saldamente ad una credenza sublime nell’unità dell’universo e nella guida divina senza curarsi della presenza perturbatrice del male e del peccato.
1955 101:3.17 We know, then, by three phenomena, that man has a divine spirit or spirits dwelling within him: first, by personal experience—religious faith; second, by revelation—personal and racial; and third, by the amazing exhibition of such extraordinary and unnatural reactions to his material environment as are illustrated by the foregoing recital of twelve spiritlike performances in the presence of the actual and trying situations of real human existence. And there are still others.
2006 101:3.17 Noi sappiamo dunque, per mezzo di tre fenomeni, che l’uomo ha uno spirito o degli spiriti divini che dimorano in lui: primo, per esperienza personale — per fede religiosa; secondo, per rivelazione — personale e razziale; e terzo, mediante la stupefacente manifestazione di quelle straordinarie ed innaturali reazioni al suo ambiente fisico che sono illustrate nella precedente elencazione di dodici compimenti di carattere spirituale in presenza di situazioni effettive e probanti dell’esistenza umana reale. E ve ne sono altre ancora.
1955 101:3.18 And it is just such a vital and vigorous performance of faith in the domain of religion that entitles mortal man to affirm the personal possession and spiritual reality of that crowning endowment of human nature, religious experience.
2006 101:3.18 È proprio una tale dimostrazione vitale e vigorosa di fede nel campo della religione che dà diritto ai mortali di affermare il possesso personale e la realtà spirituale di quella dotazione suprema della natura umana, l’esperienza religiosa.
4. THE LIMITATIONS OF REVELATION
4. I LIMITI DELLA RIVELAZIONE
1955 101:4.1 Because your world is generally ignorant of origins, even of physical origins, it has appeared to be wise from time to time to provide instruction in cosmology. And always has this made trouble for the future. The laws of revelation hamper us greatly by their proscription of the impartation of unearned or premature knowledge. Any cosmology presented as a part of revealed religion is destined to be outgrown in a very short time. Accordingly, future students of such a revelation are tempted to discard any element of genuine religious truth it may contain because they discover errors on the face of the associated cosmologies therein presented.
2006 101:4.1 Poiché il vostro mondo ignora generalmente le origini, anche le origini fisiche, è parso saggio fornirgli di tanto in tanto delle nozioni di cosmologia. E ciò ha sempre causato dei problemi per il futuro. Le leggi che regolano la rivelazione ci ostacolano grandemente con la loro proibizione d’impartire conoscenze immeritate o premature. Ogni cosmologia presentata come parte di una religione rivelata è destinata ad essere superata in un tempo molto breve. Di conseguenza, i successivi studenti di una tale rivelazione sono tentati di scartare ogni elemento di verità religiosa autentica che essa può contenere perché scoprono degli errori nelle cosmologie associate in essa presentate.
1955 101:4.2 Mankind should understand that we who participate in the revelation of truth are very rigorously limited by the instructions of our superiors. We are not at liberty to anticipate the scientific discoveries of a thousand years. Revelators must act in accordance with the instructions which form a part of the revelation mandate. We see no way of overcoming this difficulty, either now or at any future time. We full well know that, while the historic facts and religious truths of this series of revelatory presentations will stand on the records of the ages to come, within a few short years many of our statements regarding the physical sciences will stand in need of revision in consequence of additional scientific developments and new discoveries. These new developments we even now foresee, but we are forbidden to include such humanly undiscovered facts in the revelatory records. Let it be made clear that revelations are not necessarily inspired. The cosmology of these revelations is not inspired. It is limited by our permission for the co-ordination and sorting of present-day knowledge. While divine or spiritual insight is a gift, human wisdom must evolve.
2006 101:4.2 L’umanità dovrebbe comprendere che noi che partecipiamo alla rivelazione della verità siamo limitati molto rigorosamente dalle disposizioni dei nostri superiori. Noi non siamo liberi di anticipare le scoperte scientifiche di un millennio. I rivelatori devono agire in conformità alle istruzioni che fanno parte del mandato della rivelazione. Non vediamo alcun modo di superare questa difficoltà, né ora né in futuro. Noi sappiamo benissimo che, mentre i fatti storici e le verità religiose di questa serie di esposizioni rivelatorie sussisteranno negli archivi delle ere future, nel giro di pochi anni molte delle nostre affermazioni riguardanti le scienze fisiche avranno bisogno di una revisione in conseguenza di ulteriori sviluppi scientifici e di nuove scoperte. Questi nuovi sviluppi noi li prevediamo già adesso, ma ci è proibito includere tali fatti non ancora scoperti dagli uomini nelle esposizioni della rivelazione. Sia chiaro che le rivelazioni non sono necessariamente ispirate. La cosmologia di queste rivelazioni non è ispirata. Essa è limitata dalla nostra autorizzazione a coordinare e selezionare le conoscenze attuali. Mentre l’intuizione divina o spirituale è un dono, la saggezza umana deve evolversi.
1955 101:4.3 Truth is always a revelation: autorevelation when it emerges as a result of the work of the indwelling Adjuster; epochal revelation when it is presented by the function of some other celestial agency, group, or personality.
2006 101:4.3 La verità è sempre una rivelazione: un’autorivelazione quando emerge come risultato del lavoro dell’Aggiustatore interiore, una rivelazione epocale quando è presentata mediante la funzione di qualche altra agenzia, gruppo o personalità celeste.
1955 101:4.4 In the last analysis, religion is to be judged by its fruits, according to the manner and the extent to which it exhibits its own inherent and divine excellence.
2006 101:4.4 In ultima analisi, la religione deve essere giudicata dai suoi frutti, secondo la maniera e l’estensione con cui dimostra la sua stessa intrinseca e divina eccellenza.
1955 101:4.5 Truth may be but relatively inspired, even though revelation is invariably a spiritual phenomenon. While statements with reference to cosmology are never inspired, such revelations are of immense value in that they at least transiently clarify knowledge by:
2006 101:4.5 La verità può essere solo relativamente ispirata, anche se la rivelazione è invariabilmente un fenomeno spirituale. Anche se le affermazioni che si riferiscono alla cosmologia non sono mai ispirate, tali rivelazioni hanno un valore immenso, nel senso che chiariscono almeno provvisoriamente la conoscenza mediante:
1955 101:4.6 1. The reduction of confusion by the authoritative elimination of error.
2006 101:4.6 1. La riduzione della confusione eliminando d’autorità gli errori.
1955 101:4.7 2. The co-ordination of known or about-to-be-known facts and observations.
2006 101:4.7 2. La coordinazione dei fatti e delle osservazioni conosciute o che stanno per esserlo.
1955 101:4.8 3. The restoration of important bits of lost knowledge concerning epochal transactions in the distant past.
2006 101:4.8 3. Il recupero di parti importanti di conoscenze perdute concernenti avvenimenti epocali del lontano passato.
1955 101:4.9 4. The supplying of information which will fill in vital missing gaps in otherwise earned knowledge.
2006 101:4.9 4. La divulgazione d’informazioni che colmano le lacune fondamentali nelle conoscenze acquisite in altro modo.
1955 101:4.10 5. Presenting cosmic data in such a manner as to illuminate the spiritual teachings contained in the accompanying revelation.
2006 101:4.10 5. La presentazione di dati cosmici in modo da illuminare gli insegnamenti spirituali contenuti nella rivelazione che li accompagna.
5. RELIGION EXPANDED BY REVELATION
5. L’ESPANSIONE DELLA RELIGIONE MEDIANTE LA RIVELAZIONE
1955 101:5.1 Revelation is a technique whereby ages upon ages of time are saved in the necessary work of sorting and sifting the errors of evolution from the truths of spirit acquirement.
2006 101:5.1 La rivelazione è una tecnica che permette di economizzare ere ed ere di tempo nel lavoro indispensabile di cernere e di vagliare gli errori dell’evoluzione rispetto alle verità di acquisizione spirituale.
1955 101:5.2 Science deals with facts; religion is concerned only with values. Through enlightened philosophy the mind endeavors to unite the meanings of both facts and values, thereby arriving at a concept of complete reality. Remember that science is the domain of knowledge, philosophy the realm of wisdom, and religion the sphere of the faith experience. But religion, nonetheless, presents two phases of manifestation:
2006 101:5.2 La scienza si occupa dei fatti; la religione s’interessa solo dei valori. Mediante una filosofia illuminata la mente si sforza di unire i significati dei fatti e dei valori, pervenendo in tal modo ad un concetto di realtà completa. Ricordatevi che la scienza è il dominio della conoscenza, la filosofia il regno della saggezza e la religione la sfera dell’esperienza della fede. Ma la religione, tuttavia, presenta due fasi di manifestazione:
1955 101:5.3 1. Evolutionary religion. The experience of primitive worship, the religion which is a mind derivative.
2006 101:5.3 1. La religione evoluzionaria. L’esperienza dei culti primitivi, la religione che deriva dalla mente.
1955 101:5.4 2. Revealed religion. The universe attitude which is a spirit derivative; the assurance of, and belief in, the conservation of eternal realities, the survival of personality, and the eventual attainment of the cosmic Deity, whose purpose has made all this possible. It is a part of the plan of the universe that, sooner or later, evolutionary religion is destined to receive the spiritual expansion of revelation.
2006 101:5.4 2. La religione rivelata. L’atteggiamento universale che deriva dallo spirito; la certezza della conservazione delle realtà eterne, della sopravvivenza della personalità e del raggiungimento finale della Deità cosmica, il cui disegno ha reso possibile tutto ciò, e la credenza in questi compimenti. Fa parte del piano universale che presto o tardi la religione evoluzionaria sia destinata a ricevere l’espansione spirituale della rivelazione.
1955 101:5.5 Both science and religion start out with the assumption of certain generally accepted bases for logical deductions. So, also, must philosophy start its career upon the assumption of the reality of three things:
2006 101:5.5 Sia la scienza che la religione cominciano col supporre certe basi generalmente accettate per trarne delle deduzioni logiche. Allo stesso modo anche la filosofia deve iniziare il suo corso supponendo la realtà di tre cose:
1955 101:5.7 2. The supermaterial phase of the human being, the soul or even the indwelling spirit.
2006 101:5.7 2. La fase supermateriale dell’essere umano, l’anima oppure lo spirito interiore.
1955 101:5.8 3. The human mind, the mechanism for intercommunication and interassociation between spirit and matter, between the material and the spiritual.
2006 101:5.8 3. La mente umana, il meccanismo per l’intercomunicazione e l’interassociazione tra lo spirito e la materia, tra il materiale e lo spirituale.
1955 101:5.9 Scientists assemble facts, philosophers co-ordinate ideas, while prophets exalt ideals. Feeling and emotion are invariable concomitants of religion, but they are not religion. Religion may be the feeling of experience, but it is hardly the experience of feeling. Neither logic (rationalization) nor emotion (feeling) is essentially a part of religious experience, although both may variously be associated with the exercise of faith in the furtherance of spiritual insight into reality, all according to the status and temperamental tendency of the individual mind.
2006 101:5.9 Gli scienziati assemblano i fatti, i filosofi coordinano le idee, mentre i profeti esaltano gli ideali. Il sentimento e l’emozione sono elementi concomitanti immancabili della religione, ma non sono la religione. La religione può essere il sentimento dell’esperienza, ma non è l’esperienza del sentimento. Né la logica (la razionalizzazione) né l’emozione (il sentimento) sono parti essenziali dell’esperienza religiosa, sebbene entrambe possano essere variamente associate all’esercizio della fede nel progresso dell’intuizione spirituale della realtà, il tutto secondo lo status e la tendenza connaturata della singola mente.
1955 101:5.10 Evolutionary religion is the outworking of the endowment of the local universe mind adjutant charged with the creation and fostering of the worship trait in evolving man. Such primitive religions are directly concerned with ethics and morals, the sense of human duty. Such religions are predicated on the assurance of conscience and result in the stabilization of relatively ethical civilizations.
2006 101:5.10 La religione evoluzionaria è la manifestazione del dono dell’aiutante della mente dell’universo locale incaricato di creare e di favorire la peculiarità dell’adorazione nell’uomo in evoluzione. Queste religioni primitive s’interessano direttamente dell’etica e della morale, del senso del dovere umano. Tali religioni sono fondate sull’assicurazione della coscienza e portano alla stabilizzazione di civiltà relativamente etiche.
1955 101:5.11 Personally revealed religions are sponsored by the bestowal spirits representing the three persons of the Paradise Trinity and are especially concerned with the expansion of truth. Evolutionary religion drives home to the individual the idea of personal duty; revealed religion lays increasing emphasis on loving, the golden rule.
2006 101:5.11 Le religioni rivelate personalmente sono patrocinate dagli spiriti di conferimento rappresentanti le tre persone della Trinità del Paradiso e si occupano in special modo dell’espansione della verità. La religione evoluzionaria fa apprezzare all’individuo l’importanza del dovere personale; la religione rivelata pone sempre più l’accento sull’amore, sulla regola d’oro.
1955 101:5.12 Evolved religion rests wholly on faith. Revelation has the additional assurance of its expanded presentation of the truths of divinity and reality and the still more valuable testimony of the actual experience which accumulates in consequence of the practical working union of the faith of evolution and the truth of revelation. Such a working union of human faith and divine truth constitutes the possession of a character well on the road to the actual acquirement of a morontial personality.
2006 101:5.12 La religione evoluta si appoggia interamente sulla fede. La rivelazione possiede la certezza addizionale della sua presentazione ampliata delle verità concernenti la divinità e la realtà, e la testimonianza ancor più preziosa dell’esperienza effettiva che si accumula in conseguenza della pratica unione operativa della fede dell’evoluzione e della verità della rivelazione. Tale unione operativa della fede umana e della verità divina costituisce il possesso di un carattere bene avviato all’effettiva acquisizione di una personalità morontiale.
1955 101:5.13 Evolutionary religion provides only the assurance of faith and the confirmation of conscience; revelatory religion provides the assurance of faith plus the truth of a living experience in the realities of revelation. The third step in religion, or the third phase of the experience of religion, has to do with the morontia state, the firmer grasp of mota. Increasingly in the morontia progression the truths of revealed religion are expanded; more and more you will know the truth of supreme values, divine goodnesses, universal relationships, eternal realities, and ultimate destinies.
2006 101:5.13 La religione evoluzionaria fornisce soltanto l’assicurazione della fede e la conferma della coscienza; la religione rivelatoria fornisce l’assicurazione della fede più la verità di un’esperienza vivente delle realtà della rivelazione. Il terzo gradino della religione, o terza fase dell’esperienza religiosa, concerne lo stato morontiale, la presa più salda della mota. Nel corso della progressione morontiale le verità della religione rivelata vengono ampliate; voi conoscerete sempre di più la verità dei valori supremi, delle bontà divine, delle relazioni universali, delle realtà eterne e dei destini ultimi.
1955 101:5.14 Increasingly throughout the morontia progression the assurance of truth replaces the assurance of faith. When you are finally mustered into the actual spirit world, then will the assurances of pure spirit insight operate in the place of faith and truth or, rather, in conjunction with, and superimposed upon, these former techniques of personality assurance.
2006 101:5.14 Durante l’intera progressione morontiale l’assicurazione della verità sostituisce sempre più l’assicurazione della fede. Quando alla fine sarete arruolati nel mondo spirituale reale, allora le assicurazioni della pura intuizione spirituale opereranno al posto della fede e della verità, o piuttosto in congiunzione con queste tecniche precedenti di assicurazione della personalità, e sovrapposte ad esse.
6. PROGRESSIVE RELIGIOUS EXPERIENCE
6. L’ESPERIENZA RELIGIOSA PROGRESSIVA
1955 101:6.1 The morontia phase of revealed religion has to do with the experience of survival, and its great urge is the attainment of spirit perfection. There also is present the higher urge of worship, associated with an impelling call to increased ethical service. Morontia insight entails an ever-expanding consciousness of the Sevenfold, the Supreme, and even the Ultimate.
2006 101:6.1 La fase morontiale della religione rivelata concerne l’esperienza della sopravvivenza, ed il suo grande stimolo è il raggiungimento della perfezione spirituale. È anche presente la spinta superiore all’adorazione, associata ad un richiamo che incita ad un servizio etico accresciuto. La visione morontiale implica una coscienza in crescente espansione del Settuplo, del Supremo ed anche dell’Ultimo.
1955 101:6.2 Throughout all religious experience, from its earliest inception on the material level up to the time of the attainment of full spirit status, the Adjuster is the secret of the personal realization of the reality of the existence of the Supreme; and this same Adjuster also holds the secrets of your faith in the transcendental attainment of the Ultimate. The experiential personality of evolving man, united to the Adjuster essence of the existential God, constitutes the potential completion of supreme existence and is inherently the basis for the superfinite eventuation of transcendental personality.
2006 101:6.2 Nel corso di ogni esperienza religiosa, dai suoi primi inizi sul livello materiale fino all’ottenimento del pieno status spirituale, l’Aggiustatore è il segreto che permette la realizzazione personale della realtà dell’esistenza del Supremo; e questo stesso Aggiustatore detiene anche i segreti della vostra fede nel raggiungimento trascendentale dell’Ultimo. La personalità esperienziale dell’uomo in evoluzione, unita all’essenza dell’Aggiustatore del Dio esistenziale, costituisce il raggiungimento potenziale dell’esistenza suprema ed è per natura la base per l’eventuarsi superfinito della personalità trascendentale.
1955 101:6.3 Moral will embraces decisions based on reasoned knowledge, augmented by wisdom, and sanctioned by religious faith. Such choices are acts of moral nature and evidence the existence of moral personality, the forerunner of morontia personality and eventually of true spirit status.
2006 101:6.3 La volontà morale comprende decisioni basate su una conoscenza ragionata, accresciute dalla saggezza e sanzionate da una fede religiosa. Tali scelte sono degli atti di natura morale e provano l’esistenza di una personalità morale, che prelude alla personalità morontiale ed infine al vero status spirituale.
1955 101:6.4 The evolutionary type of knowledge is but the accumulation of protoplasmic memory material; this is the most primitive form of creature consciousness. Wisdom embraces the ideas formulated from protoplasmic memory in process of association and recombination, and such phenomena differentiate human mind from mere animal mind. Animals have knowledge, but only man possesses wisdom capacity. Truth is made accessible to the wisdom-endowed individual by the bestowal on such a mind of the spirits of the Father and the Sons, the Thought Adjuster and the Spirit of Truth.
2006 101:6.4 Il tipo evoluzionario di conoscenza è solo l’accumulazione del materiale protoplasmico della memoria; questa è la forma più primitiva di coscienza della creatura. La saggezza ingloba le idee formulate dalla memoria protoplasmica in un processo di associazione e di ricombinazione, e questo fenomeno differenzia la mente umana dalla semplice mente animale. Gli animali hanno delle conoscenze, ma solo l’uomo possiede la capacità della saggezza. La verità è resa accessibile all’individuo dotato di saggezza dal conferimento ad una tale mente degli spiriti del Padre e del Figlio, l’Aggiustatore di Pensiero e lo Spirito della Verità.
1955 101:6.5 Christ Michael, when bestowed on Urantia, lived under the reign of evolutionary religion up to the time of his baptism. From that moment up to and including the event of his crucifixion he carried forward his work by the combined guidance of evolutionary and revealed religion. From the morning of his resurrection until his ascension he traversed the manifold phases of the morontia life of mortal transition from the world of matter to that of spirit. After his ascension Michael became master of the experience of Supremacy, the realization of the Supreme; and being the one person in Nebadon possessed of unlimited capacity to experience the reality of the Supreme, he forthwith attained to the status of the sovereignty of supremacy in and to his local universe.
2006 101:6.5 Cristo Micael, quando si conferì ad Urantia, visse sotto il regno della religione evoluzionaria fino al tempo del suo battesimo. Da quel momento in poi, fino all’evento della sua crocifissione incluso, egli proseguì la sua opera sotto la guida congiunta della religione evoluzionaria e di quella rivelata. Dal mattino della sua risurrezione fino alla sua ascensione egli attraversò le molteplici fasi della vita morontiale di transizione umana dal mondo della materia a quello dello spirito. Dopo la sua ascensione Micael divenne padrone dell’esperienza della Supremazia, la realizzazione del Supremo; ed essendo la sola persona di Nebadon a possedere la capacità illimitata di sperimentare la realtà del Supremo, egli raggiunse istantaneamente lo status della sovranità di supremazia nel suo universo locale e su di esso.
1955 101:6.6 With man, the eventual fusion and resultant oneness with the indwelling Adjuster—the personality synthesis of man and the essence of God—constitute him, in potential, a living part of the Supreme and insure for such a onetime mortal being the eternal birthright of the endless pursuit of finality of universe service for and with the Supreme.
2006 101:6.6 Nell’uomo la fusione finale e l’unità risultante con l’Aggiustatore interiore — la sintesi in una sola personalità dell’uomo e dell’essenza di Dio — fanno di lui, in potenziale, una parte vivente del Supremo ed assicurano ad un tale essere, un tempo mortale, il diritto di nascita eterno a proseguire infinitamente la finalità del servizio universale per e con il Supremo.
1955 101:6.7 Revelation teaches mortal man that, to start such a magnificent and intriguing adventure through space by means of the progression of time, he should begin by the organization of knowledge into idea-decisions; next, mandate wisdom to labor unremittingly at its noble task of transforming self-possessed ideas into increasingly practical but nonetheless supernal ideals, even those concepts which are so reasonable as ideas and so logical as ideals that the Adjuster dares so to combine and spiritize them as to render them available for such association in the finite mind as will constitute them the actual human complement thus made ready for the action of the Truth Spirit of the Sons, the time-space manifestations of Paradise truth—universal truth. The co-ordination of idea-decisions, logical ideals, and divine truth constitutes the possession of a righteous character, the prerequisite for mortal admission to the ever-expanding and increasingly spiritual realities of the morontia worlds.
2006 101:6.7 La rivelazione insegna all’uomo mortale che, per iniziare questa avventura magnifica ed affascinante attraverso lo spazio per mezzo della progressione del tempo, dovrebbe cominciare con l’organizzare la sua conoscenza in idee-decisioni. Poi dovrebbe ordinare alla saggezza di lavorare incessantemente al suo nobile compito di trasformare le idee basate sull’autoconvinzione in ideali sempre più pratici, ma tuttavia superni, cioè in quei concetti che sono così ragionevoli come idee e così logici come ideali che l’Aggiustatore osa perciò congiungerli e spiritualizzarli, in modo da renderli disponibili per questa associazione nella mente finita che ne farà il complemento umano effettivo, preparato in tal modo per l’azione dello Spirito della Verità dei Figli, le manifestazioni nel tempo-spazio della verità del Paradiso — la verità universale. La coordinazione di idee-decisioni, d’ideali logici e della verità divina rappresenta il possesso di un carattere retto, requisito preliminare per l’ammissione di un mortale alle realtà in continua espansione e sempre più spirituali dei mondi morontiali.
1955 101:6.8 The teachings of Jesus constituted the first Urantian religion which so fully embraced a harmonious co-ordination of knowledge, wisdom, faith, truth, and love as completely and simultaneously to provide temporal tranquillity, intellectual certainty, moral enlightenment, philosophic stability, ethical sensitivity, God-consciousness, and the positive assurance of personal survival. The faith of Jesus pointed the way to finality of human salvation, to the ultimate of mortal universe attainment, since it provided for:
2006 101:6.8 Gli insegnamenti di Gesù costituirono la prima religione di Urantia che inglobava così pienamente una coordinazione armoniosa della conoscenza, della saggezza, della fede, della verità e dell’amore per fornire completamente e simultaneamente la tranquillità temporale, la certezza intellettuale, l’illuminazione morale, la stabilità filosofica, la sensibilità etica, la coscienza di Dio e l’assicurazione formale della sopravvivenza personale. La fede di Gesù indicò la via verso la finalità della salvezza umana, verso l’ultimità del compimento universale dei mortali, poiché procurava:
1955 101:6.11 3. Salvation from spiritual blindness, the human realization of the fraternity of mortal beings and the morontian awareness of the brotherhood of all universe creatures; the service-discovery of spiritual reality and the ministry-revelation of the goodness of spirit values.
2006 101:6.11 3. La salvezza dalla cecità spirituale, la realizzazione umana della fratellanza degli esseri mortali e la coscienza morontiale della fratellanza di tutte le creature dell’universo; la scoperta della realtà spirituale mediante il servizio e la rivelazione della bontà dei valori spirituali per mezzo del ministero[8][9].
1955 101:6.12 4. Salvation from incompleteness of self through the attainment of the spirit levels of the universe and through the eventual realization of the harmony of Havona and the perfection of Paradise.
2006 101:6.12 4. La salvezza dall’incompletezza dell’io mediante il raggiungimento dei livelli spirituali dell’universo e con la realizzazione finale dell’armonia di Havona e della perfezione del Paradiso.
1955 101:6.13 5. Salvation from self, deliverance from the limitations of self-consciousness through the attainment of the cosmic levels of the Supreme Mind and by co-ordination with the attainments of all other self-conscious beings.
2006 101:6.13 5. La salvezza dall’io, la liberazione dai limiti dell’autocoscienza grazie al raggiungimento dei livelli cosmici della mente Suprema e mediante la coordinazione con i compimenti di tutti gli altri esseri autocoscienti.
1955 101:6.15 7. Salvation from the finite, the perfected oneness with Deity in and through the Supreme by which the creature attempts the transcendental discovery of the Ultimate on the postfinaliter levels of the absonite.
2006 101:6.15 7. La salvezza dal finito, l’unione perfezionata con la Deità nel Supremo, e per suo tramite, mediante la quale la creatura tenta la scoperta trascendentale dell’Ultimo sui livelli postfinalitari dell’absonito.
1955 101:6.16 Such a sevenfold salvation is the equivalent of the completeness and perfection of the realization of the ultimate experience of the Universal Father. And all this, in potential, is contained within the reality of the faith of the human experience of religion. And it can be so contained since the faith of Jesus was nourished by, and was revelatory of, even realities beyond the ultimate; the faith of Jesus approached the status of a universe absolute in so far as such is possible of manifestation in the evolving cosmos of time and space.
2006 101:6.16 Questa settupla salvezza equivale alla realizzazione completa e perfetta della definitiva esperienza del Padre Universale. E tutto ciò, in potenziale, è contenuto nella realtà della fede dell’esperienza religiosa umana, e può esservi effettivamente contenuto perché la fede di Gesù era nutrita anche dalle realtà al di là dell’ultimo, e le rivelava. La fede di Gesù si avvicinava allo status di un assoluto universale nella misura in cui tale manifestazione è possibile nel cosmo in evoluzione del tempo e dello spazio[11].
1955 101:6.17 Through the appropriation of the faith of Jesus, mortal man can foretaste in time the realities of eternity. Jesus made the discovery, in human experience, of the Final Father, and his brothers in the flesh of mortal life can follow him along this same experience of Father discovery. They can even attain, as they are, the same satisfaction in this experience with the Father as did Jesus as he was. New potentials were actualized in the universe of Nebadon consequent upon the terminal bestowal of Michael, and one of these was the new illumination of the path of eternity that leads to the Father of all, and which can be traversed even by the mortals of material flesh and blood in the initial life on the planets of space. Jesus was and is the new and living way whereby man can come into the divine inheritance which the Father has decreed shall be his for but the asking. In Jesus there is abundantly demonstrated both the beginnings and endings of the faith experience of humanity, even of divine humanity.
2006 101:6.17 Con l’appropriazione della fede di Gesù l’uomo mortale può pregustare nel tempo le realtà dell’eternità. Gesù, nel corso della sua esperienza umana, fece la scoperta del Padre Finale, ed i suoi fratelli nella carne della vita mortale possono seguirlo in questa stessa esperienza di scoperta del Padre. Anch’essi, così come sono, possono raggiungere in questa esperienza con il Padre la stessa soddisfazione di Gesù così com’egli era. Nuovi potenziali divennero attuali nell’universo di Nebadon a seguito del conferimento terminale di Micael, ed uno di questi fu la nuova illuminazione del sentiero dell’eternità che conduce al Padre di tutti e che può essere percorso anche dai mortali di carne e di sangue materiali nel corso della loro vita iniziale sui pianeti dello spazio[12]. Gesù era ed è la nuova via vivente grazie alla quale l’uomo può ottenere l’eredità divina che il Padre ha decretato sarà sua purché la chieda[13]. In Gesù sono abbondantemente dimostrati l’inizio e la fine dell’esperienza di fede dell’umanità, anche dell’umanità divina.
7. A PERSONAL PHILOSOPHY OF RELIGION
7. UNA FILOSOFIA PERSONALE DELLA RELIGIONE
1955 101:7.1 An idea is only a theoretical plan for action, while a positive decision is a validated plan of action. A stereotype is a plan of action accepted without validation. The materials out of which to build a personal philosophy of religion are derived from both the inner and the environmental experience of the individual. The social status, economic conditions, educational opportunities, moral trends, institutional influences, political developments, racial tendencies, and the religious teachings of one’s time and place all become factors in the formulation of a personal philosophy of religion. Even the inherent temperament and intellectual bent markedly determine the pattern of religious philosophy. Vocation, marriage, and kindred all influence the evolution of one’s personal standards of life.
2006 101:7.1 Un’idea è soltanto un piano d’azione teorico, mentre una decisione precisa è un piano d’azione convalidato. Uno stereotipo è un piano d’azione accettato senza convalida. I materiali con cui costruire una filosofia personale della religione sono derivati sia dall’esperienza interiore che dall’esperienza dell’individuo con il suo ambiente. Lo status sociale, le condizioni economiche, la possibilità d’istruirsi, gli orientamenti morali, le influenze delle istituzioni, gli sviluppi politici, le tendenze razziali e gli insegnamenti religiosi del proprio tempo e del proprio luogo diventano tutti dei fattori nella formulazione di una filosofia personale della religione. Anche il temperamento innato e l’inclinazione intellettuale determinano marcatamente il modello della filosofia religiosa. L’occupazione, il matrimonio e la parentela influenzano tutti l’evoluzione dei propri livelli personali di vita.
1955 101:7.2 A philosophy of religion evolves out of a basic growth of ideas plus experimental living as both are modified by the tendency to imitate associates. The soundness of philosophic conclusions depends on keen, honest, and discriminating thinking in connection with sensitivity to meanings and accuracy of evaluation. Moral cowards never achieve high planes of philosophic thinking; it requires courage to invade new levels of experience and to attempt the exploration of unknown realms of intellectual living.
2006 101:7.2 Una filosofia della religione si evolve da una crescita basilare delle idee, accresciuta dalla vita sperimentale, entrambe modificate dalla tendenza ad imitare i propri associati. L’efficacia delle conclusioni filosofiche dipende dall’acuto, onesto e discriminante modo di pensare in connessione con la sensibilità ai significati e l’esattezza della valutazione. I codardi morali non raggiungono mai piani elevati di pensiero filosofico; ci vuole coraggio per penetrare nuovi livelli dell’esperienza e per tentare l’esplorazione dei regni sconosciuti della vita intellettuale.
1955 101:7.3 Presently new systems of values come into existence; new formulations of principles and standards are achieved; habits and ideals are reshaped; some idea of a personal God is attained, followed by enlarging concepts of relationship thereto.
2006 101:7.3 Attualmente hanno origine nuovi sistemi di valori; vengono fatte nuove formulazioni dei principi e dei criteri; vengono rinnovati abitudini ed ideali; si è raggiunta una certa idea di un Dio personale, seguita da concetti ampliati della relazione con lui.
1955 101:7.4 The great difference between a religious and a nonreligious philosophy of living consists in the nature and level of recognized values and in the object of loyalties. There are four phases in the evolution of religious philosophy: Such an experience may become merely conformative, resigned to submission to tradition and authority. Or it may be satisfied with slight attainments, just enough to stabilize the daily living, and therefore becomes early arrested on such an adventitious level. Such mortals believe in letting well enough alone. A third group progress to the level of logical intellectuality but there stagnate in consequence of cultural slavery. It is indeed pitiful to behold giant intellects held so securely within the cruel grasp of cultural bondage. It is equally pathetic to observe those who trade their cultural bondage for the materialistic fetters of a science, falsely so called. The fourth level of philosophy attains freedom from all conventional and traditional handicaps and dares to think, act, and live honestly, loyally, fearlessly, and truthfully.
2006 101:7.4 La grande differenza tra una filosofia di vita religiosa ed una non religiosa risiede nella natura e nel livello dei valori riconosciuti e nell’oggetto delle devozioni. Ci sono quattro fasi nell’evoluzione della filosofia religiosa. Una tale esperienza può divenire semplicemente conformista, rassegnata alla sottomissione alla tradizione e all’autorità. Oppure può essere soddisfatta con dei compimenti modesti, giusto abbastanza per stabilizzare la vita quotidiana, e perciò viene presto arrestata su questo livello provvisorio. Questi mortali credono sia meglio lasciare le cose come sono. Un terzo gruppo progredisce fino al livello dell’intellettualità logica, ma vi ristagna in conseguenza della schiavitù culturale. È davvero penoso vedere intelletti giganteschi mantenuti così saldamente nella presa crudele della schiavitù culturale. È altrettanto patetico osservare coloro che barattano la loro servitù culturale con i vincoli materialistici di una scienza falsamente definita tale. Il quarto livello della filosofia raggiunge l’affrancamento da tutti gli ostacoli convenzionali e tradizionali ed osa pensare, agire e vivere onestamente, lealmente, intrepidamente e sinceramente.
1955 101:7.5 The acid test for any religious philosophy consists in whether or not it distinguishes between the realities of the material and the spiritual worlds while at the same moment recognizing their unification in intellectual striving and in social serving. A sound religious philosophy does not confound the things of God with the things of Caesar. Neither does it recognize the aesthetic cult of pure wonder as a substitute for religion.
2006 101:7.5 La prova del fuoco per ogni filosofia religiosa consiste nel fatto che essa distingua o meno tra la realtà del mondo materiale e quella del mondo spirituale, riconoscendo allo stesso tempo la loro unificazione nello sforzo intellettuale e nel servizio sociale. Una sana filosofia religiosa non confonde le cose di Dio con le cose di Cesare[14]. Né riconosce il culto estetico di pura ammirazione come sostituto della religione.
1955 101:7.6 Philosophy transforms that primitive religion which was largely a fairy tale of conscience into a living experience in the ascending values of cosmic reality.
2006 101:7.6 La filosofia trasforma la religione primitiva, che era in larga misura una fiaba della coscienza, in un’esperienza vivente nei valori ascendenti della realtà cosmica.
8. FAITH AND BELIEF
8. FEDE E CREDENZA
1955 101:8.1 Belief has attained the level of faith when it motivates life and shapes the mode of living. The acceptance of a teaching as true is not faith; that is mere belief. Neither is certainty nor conviction faith. A state of mind attains to faith levels only when it actually dominates the mode of living. Faith is a living attribute of genuine personal religious experience. One believes truth, admires beauty, and reverences goodness, but does not worship them; such an attitude of saving faith is centered on God alone, who is all of these personified and infinitely more.
2006 101:8.1 La credenza ha raggiunto il livello della fede quando motiva la vita e foggia il modo di vivere. L’accettazione di un insegnamento come vero non è fede, è semplice credenza. Né sono fede la certezza e la convinzione. Uno stato mentale raggiunge i livelli della fede solo quando domina effettivamente il modo di vivere. La fede è un attributo vivente dell’esperienza religiosa personale autentica. Si crede la verità, si ammira la bellezza e si onora la bontà, ma non le si adora; un tale atteggiamento di fede salvifica è incentrato solo su Dio, il quale è tutto ciò personificato ed infinitamente di più.
1955 101:8.2 Belief is always limiting and binding; faith is expanding and releasing. Belief fixates, faith liberates. But living religious faith is more than the association of noble beliefs; it is more than an exalted system of philosophy; it is a living experience concerned with spiritual meanings, divine ideals, and supreme values; it is God-knowing and man-serving. Beliefs may become group possessions, but faith must be personal. Theologic beliefs can be suggested to a group, but faith can rise up only in the heart of the individual religionist.
2006 101:8.2 La credenza limita e vincola sempre; la fede amplia e svincola. La credenza fissa, la fede libera. Ma la fede religiosa vivente è più che un’associazione di nobili credenze, è più che un sistema elevato di filosofia; è un’esperienza vivente che concerne i significati spirituali, gli ideali divini ed i valori supremi; essa conosce Dio e serve l’uomo. Le credenze possono divenire proprietà di un gruppo, ma la fede deve essere personale. Le credenze teologiche possono essere suggerite ad un gruppo, ma la fede può sorgere soltanto nel cuore della singola persona religiosa.
1955 101:8.3 Faith has falsified its trust when it presumes to deny realities and to confer upon its devotees assumed knowledge. Faith is a traitor when it fosters betrayal of intellectual integrity and belittles loyalty to supreme values and divine ideals. Faith never shuns the problem-solving duty of mortal living. Living faith does not foster bigotry, persecution, or intolerance.
2006 101:8.3 La fede falsa la sua missione di fiducia quando pretende di negare le realtà e di conferire ai suoi adepti una conoscenza presunta. La fede è traditrice quando induce a tradire l’integrità intellettuale e sminuisce la fedeltà ai valori supremi e agli ideali divini. La fede non si sottrae mai al dovere di risolvere i problemi del vivere dei mortali. La fede vivente non favorisce la bigotteria, la persecuzione o l’intolleranza.
1955 101:8.4 Faith does not shackle the creative imagination, neither does it maintain an unreasoning prejudice toward the discoveries of scientific investigation. Faith vitalizes religion and constrains the religionist heroically to live the golden rule. The zeal of faith is according to knowledge, and its strivings are the preludes to sublime peace.
2006 101:8.4 La fede non incatena l’immaginazione creativa, né mantiene un pregiudizio irragionevole verso le scoperte della ricerca scientifica. La fede vivifica la religione e costringe la persona religiosa a vivere eroicamente la regola d’oro. Lo zelo della fede è proporzionato alla conoscenza ed i suoi sforzi sono il preludio di una pace sublime.
9. RELIGION AND MORALITY
9. RELIGIONE E MORALITÀ
1955 101:9.1 No professed revelation of religion could be regarded as authentic if it failed to recognize the duty demands of ethical obligation which had been created and fostered by preceding evolutionary religion. Revelation unfailingly enlarges the ethical horizon of evolved religion while it simultaneously and unfailingly expands the moral obligations of all prior revelations.
2006 101:9.1 Nessuna pretesa rivelazione della religione può essere considerata come autentica se non riconosce le sollecitazioni del dovere derivate dagli obblighi etici che erano stati creati e mantenuti dalla religione evoluzionaria precedente. La rivelazione allarga infallibilmente l’orizzonte etico della religione evoluta, mentre espande simultaneamente ed infallibilmente gli obblighi morali di tutte le precedenti rivelazioni.
1955 101:9.2 When you presume to sit in critical judgment on the primitive religion of man (or on the religion of primitive man), you should remember to judge such savages and to evaluate their religious experience in accordance with their enlightenment and status of conscience. Do not make the mistake of judging another’s religion by your own standards of knowledge and truth.
2006 101:9.2 Quando pretendete di dare un giudizio critico sulla religione primitiva dell’uomo (o sulla religione dell’uomo primitivo), dovreste ricordarvi di giudicare tali selvaggi e di valutare la loro esperienza religiosa secondo la loro illuminazione ed il loro stato di coscienza. Non commettete l’errore di giudicare un’altra religione secondo i vostri criteri di conoscenza e di verità.
1955 101:9.3 True religion is that sublime and profound conviction within the soul which compellingly admonishes man that it would be wrong for him not to believe in those morontial realities which constitute his highest ethical and moral concepts, his highest interpretation of life’s greatest values and the universe’s deepest realities. And such a religion is simply the experience of yielding intellectual loyalty to the highest dictates of spiritual consciousness.
2006 101:9.3 La vera religione è quella convinzione sublime e profonda dell’anima che ammonisce obbligatoriamente l’uomo che sarebbe male per lui non credere in quelle realtà morontiali che costituiscono i suoi concetti etici e morali più elevati, la sua più alta interpretazione dei più grandi valori della vita e delle più profonde realtà dell’universo. Ed una tale religione è semplicemente l’esperienza di dare l’assenso intellettuale ai dettati più elevati della coscienza spirituale.
1955 101:9.4 The search for beauty is a part of religion only in so far as it is ethical and to the extent that it enriches the concept of the moral. Art is only religious when it becomes diffused with purpose which has been derived from high spiritual motivation.
2006 101:9.4 La ricerca della bellezza fa parte della religione solo per quanto è etica e nella misura in cui arricchisce il concetto della morale. L’arte è religiosa solo se è diffusa con un proposito derivato da un’elevata motivazione spirituale.
1955 101:9.5 The enlightened spiritual consciousness of civilized man is not concerned so much with some specific intellectual belief or with any one particular mode of living as with discovering the truth of living, the good and right technique of reacting to the ever-recurring situations of mortal existence. Moral consciousness is just a name applied to the human recognition and awareness of those ethical and emerging morontial values which duty demands that man shall abide by in the day-by-day control and guidance of conduct.
2006 101:9.5 La coscienza spirituale illuminata dell’uomo civilizzato non s’interessa tanto di una credenza intellettuale specifica o di un modo di vivere particolare quanto di scoprire la verità della vita, la buona e giusta tecnica per reagire alle situazioni sempre ricorrenti dell’esistenza mortale. La coscienza morale è semplicemente un nome applicato al riconoscimento e alla coscienza umani di quei valori morontiali etici emergenti ai quali il dovere esige che l’uomo si attenga nel controllo e nella guida quotidiani della sua condotta.
1955 101:9.6 Though recognizing that religion is imperfect, there are at least two practical manifestations of its nature and function:
2006 101:9.6 Pur riconoscendo che la religione è imperfetta, ci sono almeno due manifestazioni pratiche della sua natura e funzione:
1955 101:9.7 1. The spiritual urge and philosophic pressure of religion tend to cause man to project his estimation of moral values directly outward into the affairs of his fellows—the ethical reaction of religion.
2006 101:9.7 1. Lo stimolo spirituale e la pressione filosofica della religione tendono a indurre l’uomo a proiettare la sua valutazione dei valori morali direttamente all’esterno negli affari dei suoi simili — la reazione etica della religione.
1955 101:9.8 2. Religion creates for the human mind a spiritualized consciousness of divine reality based on, and by faith derived from, antecedent concepts of moral values and co-ordinated with superimposed concepts of spiritual values. Religion thereby becomes a censor of mortal affairs, a form of glorified moral trust and confidence in reality, the enhanced realities of time and the more enduring realities of eternity.
2006 101:9.8 2. La religione crea per la mente umana una coscienza spiritualizzata della realtà divina basata su concetti antecedenti di valori morali e derivata da essi per fede, e coordinata con concetti sovrapposti di valori spirituali. La religione diviene così un censore degli affari dei mortali, una forma di dovere morale glorificato e di fiducia nella realtà, le realtà elevate del tempo e le realtà più durature dell’eternità.
1955 101:9.9 Faith becomes the connection between moral consciousness and the spiritual concept of enduring reality. Religion becomes the avenue of man’s escape from the material limitations of the temporal and natural world to the supernal realities of the eternal and spiritual world by and through the technique of salvation, the progressive morontia transformation.
2006 101:9.9 La fede diventa la connessione tra la coscienza morale ed il concetto spirituale della realtà duratura. La religione diventa la via attraverso la quale l’uomo sfugge ai limiti materiali del mondo temporale e naturale verso le realtà superne del mondo eterno e spirituale, utilizzando la tecnica della salvezza, la trasformazione morontiale progressiva.
10. RELIGION AS MAN’S LIBERATOR
10. LA RELIGIONE QUALE LIBERATRICE DELL’UOMO
1955 101:10.1 Intelligent man knows that he is a child of nature, a part of the material universe; he likewise discerns no survival of individual personality in the motions and tensions of the mathematical level of the energy universe. Nor can man ever discern spiritual reality through the examination of physical causes and effects.
2006 101:10.1 L’uomo intelligente sa che è un figlio della natura, una parte dell’universo materiale. Similmente egli non discerne alcuna sopravvivenza della personalità individuale nei movimenti e nelle tensioni del livello matematico dell’universo di energia. Né l’uomo potrà mai discernere la realtà spirituale mediante l’esame della cause e degli effetti fisici.
1955 101:10.2 A human being is also aware that he is a part of the ideational cosmos, but though concept may endure beyond a mortal life span, there is nothing inherent in concept which indicates the personal survival of the conceiving personality. Nor will the exhaustion of the possibilities of logic and reason ever reveal to the logician or to the reasoner the eternal truth of the survival of personality.
2006 101:10.2 Un essere umano è anche consapevole di essere una parte del cosmo ideazionale ma, benché un concetto possa persistere oltre il periodo di vita di un mortale, non c’è niente d’insito nel concetto che indica la sopravvivenza personale della personalità che lo concepisce. Né l’esaurimento delle possibilità della logica e della ragione rivelerà mai al logico o al ragionatore la verità eterna della sopravvivenza della personalità.
1955 101:10.3 The material level of law provides for causality continuity, the unending response of effect to antecedent action; the mind level suggests the perpetuation of ideational continuity, the unceasing flow of conceptual potentiality from pre-existent conceptions. But neither of these levels of the universe discloses to the inquiring mortal an avenue of escape from partiality of status and from the intolerable suspense of being a transient reality in the universe, a temporal personality doomed to be extinguished upon the exhaustion of the limited life energies.
2006 101:10.3 Il livello materiale della legge assicura la continuità della causalità, l’eterna risposta dell’effetto ad un’azione antecedente; il livello mentale suggerisce la perpetuazione della continuità ideazionale, il flusso incessante della potenzialità concettuale derivante da concezioni preesistenti. Ma nessuno di questi livelli dell’universo rivela al cercatore mortale una via per uscire dalla parzialità del suo status e dall’intollerabile incertezza di essere una realtà transitoria nell’universo, una personalità temporale condannata ad estinguersi con l’esaurimento delle sue limitate energie vitali.
1955 101:10.4 It is only through the morontial avenue leading to spiritual insight that man can ever break the fetters inherent in his mortal status in the universe. Energy and mind do lead back to Paradise and Deity, but neither the energy endowment nor the mind endowment of man proceeds directly from such Paradise Deity. Only in the spiritual sense is man a child of God. And this is true because it is only in the spiritual sense that man is at present endowed and indwelt by the Paradise Father. Mankind can never discover divinity except through the avenue of religious experience and by the exercise of true faith. The faith acceptance of the truth of God enables man to escape from the circumscribed confines of material limitations and affords him a rational hope of achieving safe conduct from the material realm, whereon is death, to the spiritual realm, wherein is life eternal.
2006 101:10.4 È solo attraverso la via morontiale che conduce all’intuizione spirituale che l’uomo può spezzare le catene inerenti al suo status mortale nell’universo. L’energia e la mente riconducono al Paradiso e alla Deità, ma né la dotazione di energia né la dotazione mentale dell’uomo provengono direttamente dalla Deità del Paradiso. Soltanto in senso spirituale l’uomo è un figlio di Dio. E questo è vero perché è solo in senso spirituale che l’uomo è attualmente dotato ed abitato dal Padre del Paradiso. L’umanità non può mai scoprire la divinità se non attraverso la via dell’esperienza religiosa e l’esercizio di una fede autentica. L’accettazione per fede della verità di Dio consente all’uomo di sfuggire ai confini circoscritti delle limitazioni materiali e gli fornisce una speranza razionale di ottenere un salvacondotto dal regno materiale, dove c’è morte, al regno spirituale, dove c’è vita eterna.
1955 101:10.5 The purpose of religion is not to satisfy curiosity about God but rather to afford intellectual constancy and philosophic security, to stabilize and enrich human living by blending the mortal with the divine, the partial with the perfect, man and God. It is through religious experience that man’s concepts of ideality are endowed with reality.
2006 101:10.5 Il proposito della religione non è di soddisfare la curiosità riguardo a Dio, ma piuttosto di offrire la costanza intellettuale e la sicurezza filosofica, di stabilizzare ed arricchire la vita umana mediante la fusione del mortale con il divino, del parziale con il perfetto, dell’uomo con Dio. È per mezzo dell’esperienza religiosa che i concetti umani dell’idealità sono dotati di realtà.
1955 101:10.6 Never can there be either scientific or logical proofs of divinity. Reason alone can never validate the values and goodnesses of religious experience. But it will always remain true: Whosoever wills to do the will of God shall comprehend the validity of spiritual values. This is the nearest approach that can be made on the mortal level to offering proofs of the reality of religious experience. Such faith affords the only escape from the mechanical clutch of the material world and from the error distortion of the incompleteness of the intellectual world; it is the only discovered solution to the impasse in mortal thinking regarding the continuing survival of the individual personality. It is the only passport to completion of reality and to eternity of life in a universal creation of love, law, unity, and progressive Deity attainment.
2006 101:10.6 Non potranno mai esserci prove scientifiche o logiche della divinità. La ragione da sola non potrà mai convalidare i valori ed i benefici dell’esperienza religiosa. Ma resterà sempre vero che chiunque vuole fare la volontà di Dio comprenderà la validità dei valori spirituali. Questo è l’approccio più prossimo che si possa fare sul livello mortale alle prove presentate della realtà dell’esperienza religiosa. Tale fede fornisce il solo modo per sfuggire alla stretta meccanica del mondo materiale e alla distorsione erronea dell’incompletezza del mondo intellettuale; questa è l’unica soluzione che si sia scoperta per uscire dall’impasse in cui si trova la mente dei mortali riguardo alla sopravvivenza successiva della personalità individuale. Questo è il solo passaporto al completamento della realtà e all’eternità della vita in una creazione universale d’amore, di legge, di unità e di raggiungimento progressivo della Deità.
1955 101:10.7 Religion effectually cures man’s sense of idealistic isolation or spiritual loneliness; it enfranchises the believer as a son of God, a citizen of a new and meaningful universe. Religion assures man that, in following the gleam of righteousness discernible in his soul, he is thereby identifying himself with the plan of the Infinite and the purpose of the Eternal. Such a liberated soul immediately begins to feel at home in this new universe, his universe.
2006 101:10.7 La religione pone rimedio efficacemente al senso d’isolamento idealistico o di solitudine spirituale dell’uomo; essa affranca il credente come figlio di Dio, come cittadino di un universo nuovo e significativo. La religione assicura l’uomo che, se segue il bagliore della rettitudine discernibile nella sua anima, con ciò identifica se stesso con il piano dell’Infinito ed il proposito dell’Eterno. Una tale anima liberata comincia immediatamente a sentirsi a casa propria in questo nuovo universo, il suo universo.
1955 101:10.8 When you experience such a transformation of faith, you are no longer a slavish part of the mathematical cosmos but rather a liberated volitional son of the Universal Father. No longer is such a liberated son fighting alone against the inexorable doom of the termination of temporal existence; no longer does he combat all nature, with the odds hopelessly against him; no longer is he staggered by the paralyzing fear that, perchance, he has put his trust in a hopeless phantasm or pinned his faith to a fanciful error.
2006 101:10.8 Quando sperimentate questa trasformazione per mezzo della fede, voi non siete più una parte servile del cosmo matematico, ma piuttosto un figlio dotato di volontà ed affrancato del Padre Universale. Questo figlio liberato non lotterà più da solo contro il destino inesorabile della fine dell’esistenza temporale, non combatterà più tutta la natura con prospettive a lui irrimediabilmente avverse, non vacillerà più sotto la paura paralizzante di avere forse riposto la sua fiducia in una chimera senza speranza o di avere vincolato la sua fede ad un errore dell’immaginazione.
1955 101:10.9 Now, rather, are the sons of God enlisted together in fighting the battle of reality’s triumph over the partial shadows of existence. At last all creatures become conscious of the fact that God and all the divine hosts of a well-nigh limitless universe are on their side in the supernal struggle to attain eternity of life and divinity of status. Such faith-liberated sons have certainly enlisted in the struggles of time on the side of the supreme forces and divine personalities of eternity; even the stars in their courses are now doing battle for them; at last they gaze upon the universe from within, from God’s viewpoint, and all is transformed from the uncertainties of material isolation to the sureties of eternal spiritual progression. Even time itself becomes but the shadow of eternity cast by Paradise realities upon the moving panoply of space.
2006 101:10.9 Ora, piuttosto, i figli di Dio sono arruolati insieme per combattere la battaglia del trionfo della realtà sulle ombre parziali dell’esistenza. Finalmente tutte le creature divengono coscienti del fatto che Dio e tutte le schiere divine di un universo quasi infinito sono al loro fianco nella lotta superna per raggiungere l’eternità della vita e la divinità di status. Questi figli liberati dalla fede si sono certamente impegnati nelle lotte del tempo a fianco delle forze supreme e delle personalità divine dell’eternità; anche le stelle nel loro corso combattono ora per loro. Finalmente essi contemplano l’universo dall’interno, dal punto di vista di Dio, e tutto è trasformato dalle incertezze dell’isolamento materiale nelle certezze della progressione spirituale eterna. Il tempo stesso non diviene che l’ombra dell’eternità proiettata dalle realtà del Paradiso sulla panoplia in movimento dello spazio.
1955 101:10.10 [Presented by a Melchizedek of Nebadon.]
2006 101:10.10 [Presentato da un Melchizedek di Nebadon.]
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