Il Libro di Urantia in inglese è di pubblico dominio in tutto il mondo dal 2006.
Traduzioni: © 2006 Urantia Foundation
THE TRANSITION YEARS
GLI ANNI DI TRANSIZIONE
1955 134:0.1 DURING the Mediterranean journey Jesus had carefully studied the people he met and the countries through which he passed, and at about this time he reached his final decision as to the remainder of his life on earth. He had fully considered and now finally approved the plan which provided that he be born of Jewish parents in Palestine, and he therefore deliberately returned to Galilee to await the beginning of his lifework as a public teacher of truth; he began to lay plans for a public career in the land of his father Joseph’s people, and he did this of his own free will.
2006 134:0.1 DURANTE il suo viaggio attorno al Mediterraneo, Gesù aveva studiato attentamente la gente incontrata ed i paesi attraversati, ed in quest’epoca giunse alla sua decisione finale concernente il resto della sua vita sulla terra. Egli aveva pienamente considerato ed oramai definitivamente approvato il piano che prevedeva la sua nascita da genitori ebrei in Palestina, e tornò dunque deliberatamente in Galilea per aspettare l’inizio della sua opera come insegnante pubblico della verità. Egli si mise a fare dei piani per una carriera pubblica nella terra del popolo di suo padre Giuseppe, e fece questo di sua libera volontà.
1955 134:0.2 Jesus had found out through personal and human experience that Palestine was the best place in all the Roman world wherein to set forth the closing chapters, and to enact the final scenes, of his life on earth. For the first time he became fully satisfied with the program of openly manifesting his true nature and of revealing his divine identity among the Jews and gentiles of his native Palestine. He definitely decided to finish his life on earth and to complete his career of mortal existence in the same land in which he entered the human experience as a helpless babe. His Urantia career began among the Jews in Palestine, and he chose to terminate his life in Palestine and among the Jews.
2006 134:0.2 Gesù aveva costatato per esperienza personale ed umana che in tutto il mondo romano la Palestina era il luogo migliore per sviluppare gli ultimi capitoli, e per svolgere le scene finali, della sua vita terrena. Per la prima volta egli fu pienamente soddisfatto del programma di manifestare apertamente la sua vera natura e di rivelare la sua divina identità tra gli Ebrei ed i Gentili della sua Palestina natale. Egli decise definitivamente di terminare la sua vita sulla terra e di completare la sua carriera d’esistenza mortale nello stesso paese in cui aveva iniziato l’esperienza umana come un bambino inerme. La sua carriera su Urantia era cominciata tra gli Ebrei in Palestina ed egli scelse di terminare la sua vita in Palestina e tra gli Ebrei.
1. THE THIRTIETH YEAR (A.D. 24)
1. IL TRENTESIMO ANNO (24 D.C.)
1955 134:1.1 After taking leave of Gonod and Ganid at Charax (in December of A.D. 23), Jesus returned by way of Ur to Babylon, where he joined a desert caravan that was on its way to Damascus. From Damascus he went to Nazareth, stopping only a few hours at Capernaum, where he paused to call on Zebedee’s family. There he met his brother James, who had sometime previously come over to work in his place in Zebedee’s boatshop. After talking with James and Jude (who also chanced to be in Capernaum) and after turning over to his brother James the little house which John Zebedee had managed to buy, Jesus went on to Nazareth.
2006 134:1.1 Dopo essersi congedato da Gonod e Ganid a Charax (nel dicembre dell’anno 23 d.C.), Gesù ritornò per la via di Ur in Babilonia, dove si unì ad una carovana del deserto che stava andando a Damasco. Da Damasco egli andò a Nazaret, fermandosi solo alcune ore a Cafarnao, dove sostò per far visita alla famiglia di Zebedeo. Qui incontrò suo fratello Giacomo, che era venuto qualche tempo prima a lavorare al suo posto nel cantiere navale di Zebedeo. Dopo aver parlato con Giacomo e Giuda (che pure si trovava casualmente a Cafarnao) e dopo aver trasferito a suo fratello Giacomo la piccola casa che Giovanni Zebedeo era riuscito ad acquistare, Gesù andò a Nazaret.
1955 134:1.2 At the end of his Mediterranean journey Jesus had received sufficient money to meet his living expenses almost up to the time of the beginning of his public ministry. But aside from Zebedee of Capernaum and the people whom he met on this extraordinary trip, the world never knew that he made this journey. His family always believed that he spent this time in study at Alexandria. Jesus never confirmed these beliefs, neither did he make open denial of such misunderstandings.
2006 134:1.2 Alla fine del suo viaggio nel Mediterraneo, Gesù aveva ricevuto denaro sufficiente per far fronte al suo mantenimento quasi fino all’inizio del suo ministero pubblico. Ma all’infuori di Zebedeo a Cafarnao e delle persone che incontrò nel corso di questo giro straordinario, nessuno seppe mai che egli aveva fatto questo viaggio. La sua famiglia credette sempre che egli avesse trascorso questo tempo a studiare ad Alessandria. Gesù non confermò mai queste credenze né smentì mai apertamente questo equivoco.
1955 134:1.3 During his stay of a few weeks at Nazareth, Jesus visited with his family and friends, spent some time at the repair shop with his brother Joseph, but devoted most of his attention to Mary and Ruth. Ruth was then nearly fifteen years old, and this was Jesus’ first opportunity to have long talks with her since she had become a young woman.
2006 134:1.3 Durante il suo soggiorno di alcune settimane a Nazaret, Gesù fece visita alla sua famiglia ed ai suoi amici, passò qualche tempo al laboratorio di riparazioni con suo fratello Giuseppe, ma dedicò la maggior parte della sua attenzione a Maria e a Rut. Rut aveva allora quasi quindici anni e questa era la prima opportunità per Gesù di parlare a lungo con lei da quando era divenuta giovane donna.
1955 134:1.4 Both Simon and Jude had for some time wanted to get married, but they had disliked to do this without Jesus’ consent; accordingly they had postponed these events, hoping for their eldest brother’s return. Though they all regarded James as the head of the family in most matters, when it came to getting married, they wanted the blessing of Jesus. So Simon and Jude were married at a double wedding in early March of this year, A.D. 24. All the older children were now married; only Ruth, the youngest, remained at home with Mary.
2006 134:1.4 Da qualche tempo Simone e Giuda desideravano sposarsi, ma sarebbe loro dispiaciuto farlo senza il consenso di Gesù; di conseguenza avevano ritardato questo avvenimento sperando nel ritorno del loro fratello maggiore. Sebbene tutti loro considerassero Giacomo come il capo della famiglia per la maggior parte delle questioni, quando decisero di sposarsi volevano la benedizione di Gesù. Così Simone e Giuda si sposarono con un duplice matrimonio all’inizio di marzo di quest’anno, 24 d.C. Tutti i figli adulti erano ora sposati; solo Rut, la più giovane, rimaneva in casa con Maria.
1955 134:1.5 Jesus visited with the individual members of his family quite normally and naturally, but when they were all together, he had so little to say that they remarked about it among themselves. Mary especially was disconcerted by this unusually peculiar behavior of her first-born son.
2006 134:1.5 Gesù s’incontrò con i singoli membri della sua famiglia in modo del tutto normale e naturale, ma quando furono tutti riuniti egli ebbe così poco da dire che lo rimarcarono tra di loro. In special modo Maria era sconcertata da questa insolita particolare condotta del suo figlio primogenito.
1955 134:1.6 About the time Jesus was preparing to leave Nazareth, the conductor of a large caravan which was passing through the city was taken violently ill, and Jesus, being a linguist, volunteered to take his place. Since this trip would necessitate his absence for a year, and inasmuch as all his brothers were married and his mother was living at home with Ruth, Jesus called a family conference at which he proposed that his mother and Ruth go to Capernaum to live in the home which he had so recently given to James. Accordingly, a few days after Jesus left with the caravan, Mary and Ruth moved to Capernaum, where they lived for the rest of Mary’s life in the home that Jesus had provided. Joseph and his family moved into the old Nazareth home.
2006 134:1.6 Nel momento in cui Gesù si stava preparando a lasciare Nazaret, il conducente di una grossa carovana che era di passaggio per la città si ammalò gravemente, e Gesù, essendo un poliglotta, si offrì di rimpiazzarlo. Poiché questo viaggio comportava la sua assenza per un anno e giacché tutti i suoi fratelli erano sposati e sua madre viveva sola in casa con Rut, Gesù fece una riunione di famiglia nella quale propose che sua madre e Rut andassero a vivere a Cafarnao nella casa che aveva recentemente ceduto a Giacomo. Di conseguenza, pochi giorni dopo che Gesù fu partito con la carovana, Maria e Rut andarono ad abitare a Cafarnao, dove vissero per il resto della vita di Maria nella casa fornita da Gesù. Giuseppe e la sua famiglia andarono ad abitare nella vecchia casa di Nazaret.
1955 134:1.7 This was one of the more unusual years in the inner experience of the Son of Man; great progress was made in effecting working harmony between his human mind and the indwelling Adjuster. The Adjuster had been actively engaged in reorganizing the thinking and in rehearsing the mind for the great events which were in the not then distant future. The personality of Jesus was preparing for his great change in attitude toward the world. These were the in-between times, the transition stage of that being who began life as God appearing as man, and who was now making ready to complete his earth career as man appearing as God.
2006 134:1.7 Questo fu uno degli anni più straordinari nell’esperienza interiore del Figlio dell’Uomo; egli fece grandi progressi nella realizzazione di un’armonia funzionale tra la sua mente umana ed il suo Aggiustatore interiore. L’Aggiustatore era stato attivamente impegnato a riorganizzare i pensieri di Gesù ed a preparare la sua mente in vista dei grandi avvenimenti che si sarebbero prodotti nell’allora non lontano futuro. La personalità di Gesù si stava preparando ad un grande cambiamento di atteggiamento nei riguardi del mondo. Questo fu il periodo intermedio, lo stadio di transizione di quell’essere che cominciò la vita come Dio apparendo come uomo, e che si stava preparando ora a completare la sua carriera terrena come uomo che appariva come Dio.
2. THE CARAVAN TRIP TO THE CASPIAN
2. IL VIAGGIO DELLA CAROVANA VERSO IL CASPIO
1955 134:2.1 It was the first of April, A.D. 24, when Jesus left Nazareth on the caravan trip to the Caspian Sea region. The caravan which Jesus joined as its conductor was going from Jerusalem by way of Damascus and Lake Urmia through Assyria, Media, and Parthia to the southeastern Caspian Sea region. It was a full year before he returned from this journey.
2006 134:2.1 Era il primo aprile dell’anno 24 d.C. quando Gesù lasciò Nazaret per il viaggio con la carovana verso la regione del Mar Caspio. La carovana alla quale Gesù si era unito come conduttore stava andando da Gerusalemme, per la via di Damasco ed il Lago di Urmia, attraverso l’Assiria, la Media e la Partia, fino alla regione sudorientale del Mar Caspio. Passò un anno intero prima che egli tornasse da questo viaggio.
1955 134:2.2 For Jesus this caravan trip was another adventure of exploration and personal ministry. He had an interesting experience with his caravan family—passengers, guards, and camel drivers. Scores of men, women, and children residing along the route followed by the caravan lived richer lives as a result of their contact with Jesus, to them, the extraordinary conductor of a commonplace caravan. Not all who enjoyed these occasions of his personal ministry profited thereby, but the vast majority of those who met and talked with him were made better for the remainder of their natural lives.
2006 134:2.2 Per Gesù questo viaggio con la carovana fu un’altra avventura di esplorazione e di ministero personale. Egli ebbe un’esperienza interessante con i membri della sua carovana — passeggeri, custodi e conducenti di cammelli. Decine di uomini, di donne e di bambini, residenti lungo la via seguita dalla carovana, vissero una vita più ricca a seguito del loro contatto con Gesù, per loro lo straordinario conduttore di una normale carovana. Non tutti quelli che beneficiarono in queste occasioni del suo ministero personale ne trassero profitto, ma la grande maggioranza di coloro che lo incontrarono e che parlarono con lui furono resi migliori per il resto della loro vita terrena.
1955 134:2.3 Of all his world travels this Caspian Sea trip carried Jesus nearest to the Orient and enabled him to gain a better understanding of the Far-Eastern peoples. He made intimate and personal contact with every one of the surviving races of Urantia excepting the red. He equally enjoyed his personal ministry to each of these varied races and blended peoples, and all of them were receptive to the living truth which he brought them. The Europeans from the Far West and the Asiatics from the Far East alike gave attention to his words of hope and eternal life and were equally influenced by the life of loving service and spiritual ministry which he so graciously lived among them.
2006 134:2.3 Tra tutti i suoi viaggi nel mondo, questo del Mar Caspio fu quello che condusse Gesù più vicino all’Oriente e gli permise di acquisire una comprensione migliore dei popoli dell’Estremo Oriente. Egli stabilì contatti diretti e personali con ciascuna delle razze sopravviventi di Urantia, salvo quella rossa. Trasse uguale piacere dal suo ministero personale verso ciascuna di queste differenti razze e di questi popoli misti, e tutti furono ricettivi alla verità vivente che portava loro. Sia gli Europei dell’Estremo Occidente che gli Asiatici dell’Estremo Oriente prestarono attenzione alle sue parole di speranza e di vita eterna, e furono influenzati in uguale misura dalla vita di servizio amorevole e di ministero spirituale che egli visse tra di loro con tanta grazia.
1955 134:2.4 The caravan trip was successful in every way. This was a most interesting episode in the human life of Jesus, for he functioned during this year in an executive capacity, being responsible for the material intrusted to his charge and for the safe conduct of the travelers making up the caravan party. And he most faithfully, efficiently, and wisely discharged his multiple duties.
2006 134:2.4 Il viaggio della carovana riuscì sotto tutti i punti di vista. Questo fu uno degli episodi più interessanti nella vita umana di Gesù, perché egli operò durante quest’anno con funzioni esecutive, essendo responsabile dei beni materiali affidatigli e della salvaguardia dei viaggiatori che facevano parte della carovana. Ed egli adempì i suoi molteplici doveri con fedeltà, efficienza e saggezza estreme.
1955 134:2.5 On the return from the Caspian region, Jesus gave up the direction of the caravan at Lake Urmia, where he tarried for slightly over two weeks. He returned as a passenger with a later caravan to Damascus, where the owners of the camels besought him to remain in their service. Declining this offer, he journeyed on with the caravan train to Capernaum, arriving the first of April, A.D. 25. No longer did he regard Nazareth as his home. Capernaum had become the home of Jesus, James, Mary, and Ruth. But Jesus never again lived with his family; when in Capernaum he made his home with the Zebedees.
2006 134:2.5 Al ritorno dalla regione del Caspio, Gesù lasciò la direzione della carovana al Lago di Urmia, dove si fermò per poco più di due settimane. Egli ritornò come passeggero con un’altra carovana a Damasco, dove i proprietari dei cammelli gli chiesero di restare al loro servizio. Declinando questa offerta, egli proseguì il suo viaggio con il convoglio della carovana fino a Cafarnao, dove arrivò il primo aprile dell’anno 25 d.C. Egli non considerava più Nazaret come sua residenza. Cafarnao era divenuta la residenza di Gesù, di Giacomo, di Maria e di Rut. Ma Gesù non visse mai più con la sua famiglia; quando si trovava a Cafarnao abitava presso gli Zebedei.
3. THE URMIA LECTURES
3. LE CONFERENZE DI URMIA
1955 134:3.1 On the way to the Caspian Sea, Jesus had stopped several days for rest and recuperation at the old Persian city of Urmia on the western shores of Lake Urmia. On the largest of a group of islands situated a short distance offshore near Urmia was located a large building—a lecture amphitheater—dedicated to the “spirit of religion.” This structure was really a temple of the philosophy of religions.
2006 134:3.1 Sul cammino verso il Mar Caspio, Gesù si era fermato per alcuni giorni di riposo e di ricupero nell’antica città persiana di Urmia, sulla riva occidentale del Lago di Urmia. Sulla maggiore di un gruppo di isole situato a poca distanza dalla riva, in prossimità di Urmia, si trovava una grande costruzione — un anfiteatro per conferenze — dedicato allo “spirito della religione”. Questa struttura era veramente un tempio della filosofia delle religioni.
1955 134:3.2 This temple of religion had been built by a wealthy merchant citizen of Urmia and his three sons. This man was Cymboyton, and he numbered among his ancestors many diverse peoples.
2006 134:3.2 Questo tempio della religione era stato costruito da un ricco mercante cittadino di Urmia e dai suoi tre figli. Quest’uomo era Cymboyton e contava fra i suoi antenati persone di provenienza molto diversa.
1955 134:3.3 The lectures and discussions in this school of religion began at ten o’clock every morning in the week. The afternoon sessions started at three o’clock, and the evening debates opened at eight o’clock. Cymboyton or one of his three sons always presided at these sessions of teaching, discussion, and debate. The founder of this unique school of religions lived and died without ever revealing his personal religious beliefs.
2006 134:3.3 Le conferenze e le discussioni in questa scuola di religione iniziavano alle 10, ogni mattino della settimana. Le sessioni del pomeriggio iniziavano alle 15 ed i dibattiti della sera si aprivano alle 20. Cymboyton o uno dei suoi tre figli presiedevano sempre queste sessioni d’insegnamento, di discussione e di dibattito. Il fondatore di questa scuola straordinaria di religione visse e morì senza avere mai rivelato le sue credenze religiose personali.
1955 134:3.4 On several occasions Jesus participated in these discussions, and before he left Urmia, Cymboyton arranged with Jesus to sojourn with them for two weeks on his return trip and give twenty-four lectures on “The Brotherhood of Men,” and to conduct twelve evening sessions of questions, discussions, and debates on his lectures in particular and on the brotherhood of men in general.
2006 134:3.4 In più occasioni Gesù partecipò a queste discussioni, e prima che partisse da Urmia, Cymboyton convenne con Gesù che si sarebbe fermato con loro per due settimane nel suo viaggio di ritorno e avrebbe tenuto ventiquattro conferenze su “La fratellanza degli uomini”, e avrebbe condotto dodici sessioni serali di domande, discussioni e dibattiti sulle sue conferenze in particolare e sulla fratellanza degli uomini in generale.
1955 134:3.5 In accordance with this arrangement, Jesus stopped off on the return trip and delivered these lectures. This was the most systematic and formal of all the Master’s teaching on Urantia. Never before or after did he say so much on one subject as was contained in these lectures and discussions on the brotherhood of men. In reality these lectures were on the “Kingdom of God” and the “Kingdoms of Men.”
2006 134:3.5 In conformità a questo accordo, Gesù si fermò nel suo viaggio di ritorno e tenne queste conferenze. Questo fu il più sistematico e formale di tutti gli insegnamenti del Maestro su Urantia. Mai prima o dopo egli disse così tanto su un argomento di quanto contenuto in queste conferenze e discussioni sulla fratellanza degli uomini. In realtà queste conferenze erano sul “Regno di Dio” ed i “Regni degli uomini”.
1955 134:3.6 More than thirty religions and religious cults were represented on the faculty of this temple of religious philosophy. These teachers were chosen, supported, and fully accredited by their respective religious groups. At this time there were about seventy-five teachers on the faculty, and they lived in cottages each accommodating about a dozen persons. Every new moon these groups were changed by the casting of lots. Intolerance, a contentious spirit, or any other disposition to interfere with the smooth running of the community would bring about the prompt and summary dismissal of the offending teacher. He would be unceremoniously dismissed, and his alternate in waiting would be immediately installed in his place.
2006 134:3.6 Nella facoltà di questo tempio di filosofia religiosa erano rappresentati più di trenta religioni e culti religiosi. Questi insegnanti erano scelti, mantenuti e pienamente accreditati dai loro rispettivi gruppi religiosi. In quel momento c’erano circa settantacinque insegnanti nella facoltà, e vivevano in casette che ospitavano ciascuna una dozzina di persone. Ad ogni nuova luna questi gruppi erano cambiati per sorteggio. L’intolleranza, lo spirito polemico od ogni altra tendenza ad interferire nel buon andamento della comunità provocavano il pronto e sbrigativo allontanamento dell’insegnante colpevole. Egli sarebbe stato mandato via senza tante cerimonie ed il suo sostituto in attesa sarebbe stato immediatamente messo al suo posto.
1955 134:3.7 These teachers of the various religions made a great effort to show how similar their religions were in regard to the fundamental things of this life and the next. There was but one doctrine which had to be accepted in order to gain a seat on this faculty—every teacher must represent a religion which recognized God—some sort of supreme Deity. There were five independent teachers on the faculty who did not represent any organized religion, and it was as such an independent teacher that Jesus appeared before them.
2006 134:3.7 Questi insegnanti delle varie religioni facevano un grande sforzo per dimostrare quanto fossero simili le loro religioni in ciò che concerneva gli elementi fondamentali di questa vita e di quella futura. C’era tuttavia una regola che si doveva accettare per ottenere un posto in questa facoltà — ogni insegnante doveva rappresentare una religione che riconosceva Dio — un qualche tipo di Deità suprema. C’erano cinque insegnanti indipendenti nella facoltà che non rappresentavano alcuna religione organizzata, e fu come insegnante indipendente che Gesù apparve innanzi a loro.
1955 134:3.8 [When we, the midwayers, first prepared the summary of Jesus’ teachings at Urmia, there arose a disagreement between the seraphim of the churches and the seraphim of progress as to the wisdom of including these teachings in the Urantia Revelation. Conditions of the twentieth century, prevailing in both religion and human governments, are so different from those prevailing in Jesus’ day that it was indeed difficult to adapt the Master’s teachings at Urmia to the problems of the kingdom of God and the kingdoms of men as these world functions are existent in the twentieth century. We were never able to formulate a statement of the Master’s teachings which was acceptable to both groups of these seraphim of planetary government. Finally, the Melchizedek chairman of the revelatory commission appointed a commission of three of our number to prepare our view of the Master’s Urmia teachings as adapted to twentieth-century religious and political conditions on Urantia. Accordingly, we three secondary midwayers completed such an adaptation of Jesus’ teachings, restating his pronouncements as we would apply them to present-day world conditions, and we now present these statements as they stand after having been edited by the Melchizedek chairman of the revelatory commission.]
2006 134:3.8 [Allorché noi, gli intermedi, preparammo per la prima volta il sommario degli insegnamenti di Gesù ad Urmia, sorse una disputa tra il serafino delle chiese ed il serafino del progresso sull’opportunità d’includere questi insegnamenti nella Rivelazione di Urantia. Le condizioni nel ventesimo secolo che prevalgono, sia nelle religioni che nei governi umani, sono così differenti da quelle prevalenti al tempo di Gesù che era veramente difficile adattare gli insegnamenti del Maestro ad Urmia ai problemi del regno di Dio e dei regni degli uomini quali queste funzioni del mondo esistono nel ventesimo secolo. Noi non fummo mai capaci di formulare un’esposizione degli insegnamenti del Maestro che fosse accettabile da entrambi i gruppi di questi serafini del governo planetario. Alla fine il Melchizedek presidente della commissione di rivelazione nominò una commissione di tre intermedi del nostro ordine per presentare il nostro punto di vista sugli insegnamenti del Maestro ad Urmia adattati alle condizioni religiose e politiche del ventesimo secolo su Urantia. Di conseguenza, noi tre intermedi secondari effettuammo questo adattamento degli insegnamenti di Gesù, riesponendo le sue dichiarazioni nel modo in cui le applicheremmo alle condizioni attuali del mondo; e presentiamo ora queste esposizioni quali sono dopo essere state rivedute dal Melchizedek presidente della commissione di rivelazione.]
4. SOVEREIGNTY—DIVINE AND HUMAN
4. LA SOVRANITÀ — DIVINA ED UMANA
1955 134:4.1 The brotherhood of men is founded on the fatherhood of God. The family of God is derived from the love of God—God is love. God the Father divinely loves his children, all of them.
1955 134:4.2 The kingdom of heaven, the divine government, is founded on the fact of divine sovereignty—God is spirit. Since God is spirit, this kingdom is spiritual. The kingdom of heaven is neither material nor merely intellectual; it is a spiritual relationship between God and man.
1955 134:4.3 If different religions recognize the spirit sovereignty of God the Father, then will all such religions remain at peace. Only when one religion assumes that it is in some way superior to all others, and that it possesses exclusive authority over other religions, will such a religion presume to be intolerant of other religions or dare to persecute other religious believers.
2006 134:4.3 Se religioni differenti riconoscono la sovranità spirituale di Dio il Padre, allora tutte queste religioni staranno in pace. Solo quando una religione pretende di essere in qualche modo superiore a tutte le altre e di possedere un’autorità esclusiva sulle altre religioni, tale religione avrà l’ardire di essere intollerante verso le altre religioni od oserà perseguitare i credenti delle altre religioni.
1955 134:4.4 Religious peace—brotherhood—can never exist unless all religions are willing to completely divest themselves of all ecclesiastical authority and fully surrender all concept of spiritual sovereignty. God alone is spirit sovereign.
2006 134:4.4 La pace religiosa — la fratellanza — non potrà mai esistere senza che tutte le religioni siano disposte a spogliarsi completamente di ogni autorità ecclesiastica e ad abbandonare totalmente ogni concetto di sovranità spirituale. Dio solo è spirito sovrano.
1955 134:4.5 You cannot have equality among religions (religious liberty) without having religious wars unless all religions consent to the transfer of all religious sovereignty to some superhuman level, to God himself.
2006 134:4.5 Non ci può essere uguaglianza tra le religioni (libertà religiosa) senza guerre di religione fino a che tutte le religioni non consentono di trasferire la sovranità religiosa ad un livello superumano, a Dio stesso.
1955 134:4.6 The kingdom of heaven in the hearts of men will create religious unity (not necessarily uniformity) because any and all religious groups composed of such religious believers will be free from all notions of ecclesiastical authority—religious sovereignty.
1955 134:4.7 God is spirit, and God gives a fragment of his spirit self to dwell in the heart of man. Spiritually, all men are equal. The kingdom of heaven is free from castes, classes, social levels, and economic groups. You are all brethren.
1955 134:4.8 But the moment you lose sight of the spirit sovereignty of God the Father, some one religion will begin to assert its superiority over other religions; and then, instead of peace on earth and good will among men, there will start dissensions, recriminations, even religious wars, at least wars among religionists.
2006 134:4.8 Ma quando si perde di vista la sovranità spirituale di Dio il Padre, qualche religione comincerà ad affermare la sua superiorità sulle altre religioni; ed allora, invece di pace sulla terra e buona volontà tra gli uomini, cominceranno i dissensi, le recriminazioni e persino le guerre di religione, o almeno le guerre tra persone religiose.
1955 134:4.9 Freewill beings who regard themselves as equals, unless they mutually acknowledge themselves as subject to some supersovereignty, some authority over and above themselves, sooner or later are tempted to try out their ability to gain power and authority over other persons and groups. The concept of equality never brings peace except in the mutual recognition of some overcontrolling influence of supersovereignty.
2006 134:4.9 Gli esseri dotati di libero arbitrio che si considerano uguali, a meno di non riconoscersi mutualmente sottomessi ad una qualche supersovranità, ad una qualche autorità superiore a loro, presto o tardi saranno tentati di mettere alla prova la loro abilità di acquisire potere ed autorità sulle altre persone e sugli altri gruppi. Il concetto di uguaglianza porta la pace solo se è riconosciuta reciprocamente l’influenza del supercontrollo di una supersovranità.
1955 134:4.10 The Urmia religionists lived together in comparative peace and tranquillity because they had fully surrendered all their notions of religious sovereignty. Spiritually, they all believed in a sovereign God; socially, full and unchallengeable authority rested in their presiding head—Cymboyton. They well knew what would happen to any teacher who assumed to lord it over his fellow teachers. There can be no lasting religious peace on Urantia until all religious groups freely surrender all their notions of divine favor, chosen people, and religious sovereignty. Only when God the Father becomes supreme will men become religious brothers and live together in religious peace on earth.
2006 134:4.10 Gli uomini religiosi di Urmia vivevano insieme in relativa pace e tranquillità perché avevano totalmente rinunciato a tutte le loro nozioni di sovranità religiosa. Spiritualmente essi credevano tutti in un Dio sovrano; socialmente, la totale ed incontestabile autorità risiedeva nel capo che li presiedeva — Cymboyton. Essi sapevano bene che cosa sarebbe accaduto ad un insegnante che avesse preteso di spadroneggiare sui suoi colleghi. Non ci può essere pace religiosa durevole su Urantia fino a che tutti i gruppi religiosi non rinunciano spontaneamente ai loro concetti di favore divino, di popolo eletto e di sovranità religiosa. Solo quando Dio il Padre diviene supremo gli uomini diverranno fratelli nella religione e vivranno insieme in pace religiosa sulla terra.
5. POLITICAL SOVEREIGNTY
5. LA SOVRANITÀ POLITICA
1955 134:5.1 [While the Master’s teaching concerning the sovereignty of God is a truth—only complicated by the subsequent appearance of the religion about him among the world’s religions—his presentations concerning political sovereignty are vastly complicated by the political evolution of nation life during the last nineteen hundred years and more. In the times of Jesus there were only two great world powers—the Roman Empire in the West and the Han Empire in the East—and these were widely separated by the Parthian kingdom and other intervening lands of the Caspian and Turkestan regions. We have, therefore, in the following presentation departed more widely from the substance of the Master’s teachings at Urmia concerning political sovereignty, at the same time attempting to depict the import of such teachings as they are applicable to the peculiarly critical stage of the evolution of political sovereignty in the twentieth century after Christ.]
2006 134:5.1 [Anche se l’insegnamento del Maestro concernente la sovranità di Dio è una verità — complicata soltanto dall’apparizione successiva della religione su di lui tra le religioni del mondo — le sue esposizioni concernenti la sovranità politica sono immensamente complicate dall’evoluzione politica della vita delle nazioni durante gli ultimi millenovecento anni e più. All’epoca di Gesù c’erano soltanto due grandi potenze mondiali — l’Impero Romano in Occidente e l’Impero di Han in Oriente — e questi erano largamente separati dal regno dei Parti e da altri paesi intermedi delle regioni del Caspio e del Turkestan. Nella presentazione che segue ci siamo perciò scostati molto di più dalla sostanza degli insegnamenti del Maestro ad Urmia concernenti la sovranità politica, tentando nello stesso tempo di descrivere l’importanza di questi insegnamenti quali sono applicabili allo stadio particolarmente critico dell’evoluzione della sovranità politica nel ventesimo secolo dopo Cristo.]
1955 134:5.2 War on Urantia will never end so long as nations cling to the illusive notions of unlimited national sovereignty. There are only two levels of relative sovereignty on an inhabited world: the spiritual free will of the individual mortal and the collective sovereignty of mankind as a whole. Between the level of the individual human being and the level of the total of mankind, all groupings and associations are relative, transitory, and of value only in so far as they enhance the welfare, well-being, and progress of the individual and the planetary grand total—man and mankind.
2006 134:5.2 La guerra su Urantia non avrà mai fine fintantoché le nazioni resteranno attaccate alle nozioni illusorie di una sovranità nazionale illimitata. Vi sono soltanto due livelli di sovranità relativa su un mondo abitato: il libero arbitrio spirituale del singolo mortale e la sovranità collettiva dell’umanità come insieme. Tra il livello del singolo essere umano ed il livello dell’umanità come insieme, tutti i gruppi e tutte le associazioni sono relativi, transitori ed hanno valore solo nella misura in cui accrescono la felicità, il benessere ed il progresso degli individui e del grande insieme planetario — dell’uomo e dell’umanità.
1955 134:5.3 Religious teachers must always remember that the spiritual sovereignty of God overrides all intervening and intermediate spiritual loyalties. Someday civil rulers will learn that the Most Highs rule in the kingdoms of men.
1955 134:5.4 This rule of the Most Highs in the kingdoms of men is not for the especial benefit of any especially favored group of mortals. There is no such thing as a “chosen people.” The rule of the Most Highs, the overcontrollers of political evolution, is a rule designed to foster the greatest good to the greatest number of all men and for the greatest length of time.
2006 134:5.4 Questo governo degli Altissimi nei regni degli uomini non è a speciale beneficio di un gruppo particolarmente favorito di mortali. Non esiste nessun “popolo eletto”. Il governo degli Altissimi, supercontrollori dell’evoluzione politica, è un governo destinato a promuovere il bene più grande per il maggior numero di tutti gli uomini e per la durata più lunga di tempo.
1955 134:5.5 Sovereignty is power and it grows by organization. This growth of the organization of political power is good and proper, for it tends to encompass ever-widening segments of the total of mankind. But this same growth of political organizations creates a problem at every intervening stage between the initial and natural organization of political power—the family—and the final consummation of political growth—the government of all mankind, by all mankind, and for all mankind.
2006 134:5.5 La sovranità è potere e cresce per mezzo dell’organizzazione. Questa crescita dell’organizzazione del potere politico è buona ed auspicabile, perché tende ad includere settori sempre più vasti dell’intera umanità. Ma questa stessa crescita delle organizzazioni politiche crea un problema ad ogni stadio intermedio tra l’organizzazione iniziale e naturale del potere politico — la famiglia — ed il coronamento finale della crescita politica — il governo di tutta l’umanità, per mezzo di tutta l’umanità e per tutta l’umanità.
1955 134:5.6 Starting out with parental power in the family group, political sovereignty evolves by organization as families overlap into consanguineous clans which become united, for various reasons, into tribal units—superconsanguineous political groupings. And then, by trade, commerce, and conquest, tribes become unified as a nation, while nations themselves sometimes become unified by empire.
2006 134:5.6 Partendo dal potere dei genitori nel gruppo familiare, la sovranità politica si evolve per organizzazione a mano a mano che le famiglie si estendono in clan consanguinei, che si uniscono per diverse ragioni in unità tribali — in raggruppamenti politici superconsanguinei. In seguito, grazie agli scambi, al commercio e alla conquista, le tribù si unificano in una nazione e le nazioni stesse si unificano talvolta in un impero.
1955 134:5.7 As sovereignty passes from smaller groups to larger groups, wars are lessened. That is, minor wars between smaller nations are lessened, but the potential for greater wars is increased as the nations wielding sovereignty become larger and larger. Presently, when all the world has been explored and occupied, when nations are few, strong, and powerful, when these great and supposedly sovereign nations come to touch borders, when only oceans separate them, then will the stage be set for major wars, world-wide conflicts. So-called sovereign nations cannot rub elbows without generating conflicts and eventuating wars.
2006 134:5.7 A mano a mano che la sovranità passa da piccoli gruppi a gruppi più grandi, le guerre si fanno più rare. Cioè le guerre minori tra piccole nazioni diminuiscono, ma il potenziale per le grandi guerre si accresce via via che le nazioni che esercitano la sovranità divengono sempre più grandi. Ben presto, quando il mondo intero sarà stato esplorato ed occupato, quando le nazioni saranno poche, forti e potenti, quando queste grandi e presunte nazioni sovrane confineranno tra di loro, quando soltanto gli oceani le separeranno, allora sarà pronto il quadro per guerre più grandi, per conflitti mondiali. Le cosiddette nazioni sovrane non possono stare a contatto senza generare conflitti e provocare guerre.
1955 134:5.8 The difficulty in the evolution of political sovereignty from the family to all mankind, lies in the inertia-resistance exhibited on all intervening levels. Families have, on occasion, defied their clan, while clans and tribes have often been subversive of the sovereignty of the territorial state. Each new and forward evolution of political sovereignty is (and has always been) embarrassed and hampered by the “scaffolding stages” of the previous developments in political organization. And this is true because human loyalties, once mobilized, are hard to change. The same loyalty which makes possible the evolution of the tribe, makes difficult the evolution of the supertribe—the territorial state. And the same loyalty (patriotism) which makes possible the evolution of the territorial state, vastly complicates the evolutionary development of the government of all mankind.
2006 134:5.8 La difficoltà nell’evoluzione della sovranità politica, dalla famiglia fino all’umanità intera, risiede nell’inerzia-resistenza incontrata su tutti i livelli intermedi. All’occasione le famiglie hanno sfidato il clan, e dal canto loro i clan e le tribù hanno spesso rifiutato di sottomettersi alla sovranità dello Stato territoriale. Ogni nuova e progredita evoluzione della sovranità politica è (ed è sempre stata) intralciata ed impedita dagli “stadi d’incastellatura” degli sviluppi anteriori dell’organizzazione politica. E questo è vero perché le fedeltà umane, una volta mobilitate, sono difficili da modificare. La stessa fedeltà che rende possibile l’evoluzione della tribù, rende difficile l’evoluzione della supertribù — lo Stato territoriale. E la stessa fedeltà (il patriottismo) che rende possibile l’evoluzione dello Stato territoriale, complica immensamente lo sviluppo evoluzionario del governo di tutta l’umanità.
1955 134:5.9 Political sovereignty is created out of the surrender of self-determinism, first by the individual within the family and then by the families and clans in relation to the tribe and larger groupings. This progressive transfer of self-determination from the smaller to ever larger political organizations has generally proceeded unabated in the East since the establishment of the Ming and the Mogul dynasties. In the West it obtained for more than a thousand years right on down to the end of the World War, when an unfortunate retrograde movement temporarily reversed this normal trend by re-establishing the submerged political sovereignty of numerous small groups in Europe.
2006 134:5.9 La sovranità politica è creata grazie all’abbandono dell’autodeterminismo, prima da parte dell’individuo all’interno della famiglia e poi da parte delle famiglie e dei clan nei confronti della tribù e dei gruppi più grandi. Questo trasferimento progressivo dell’autodeterminazione dalle organizzazioni politiche più piccole a quelle sempre più grandi è generalmente proseguito senza tregua in Oriente dall’instaurazione delle dinastie Ming e Mogul. In Occidente esso è prevalso per più di mille anni sino alla fine della Guerra Mondiale, quando un malaugurato movimento retrogrado invertì temporaneamente questa normale tendenza ristabilendo la sovranità politica abbattuta di numerosi piccoli gruppi in Europa.
1955 134:5.10 Urantia will not enjoy lasting peace until the so-called sovereign nations intelligently and fully surrender their sovereign powers into the hands of the brotherhood of men—mankind government. Internationalism—Leagues of Nations—can never bring permanent peace to mankind. World-wide confederations of nations will effectively prevent minor wars and acceptably control the smaller nations, but they will not prevent world wars nor control the three, four, or five most powerful governments. In the face of real conflicts, one of these world powers will withdraw from the League and declare war. You cannot prevent nations going to war as long as they remain infected with the delusional virus of national sovereignty. Internationalism is a step in the right direction. An international police force will prevent many minor wars, but it will not be effective in preventing major wars, conflicts between the great military governments of earth.
2006 134:5.10 Urantia non godrà di una pace durevole fino a che le cosiddette nazioni sovrane non rimetteranno intelligentemente e pienamente i loro poteri sovrani nelle mani della fraternità degli uomini — il governo dell’umanità. L’internazionalismo — le Leghe delle Nazioni — non può mai portare una pace permanente all’umanità. Le confederazioni mondiali di nazioni impediranno efficacemente le guerre minori e controlleranno in modo accettabile le nazioni più piccole, ma non riusciranno ad impedire le guerre mondiali né a controllare i tre, quattro o cinque governi più potenti. Di fronte a conflitti reali, una di queste potenze mondiali si ritirerà dalla Lega e dichiarerà guerra. Non si può impedire alle nazioni di fare guerra finché restano contaminate dal virus illusorio della sovranità nazionale. L’internazionalismo è un passo nella direzione giusta. Una forza di polizia internazionale impedirà molte guerre minori, ma non sarà efficace per impedire le guerre maggiori, i conflitti tra i grandi governi militari della terra.
1955 134:5.11 As the number of truly sovereign nations (great powers) decreases, so do both opportunity and need for mankind government increase. When there are only a few really sovereign (great) powers, either they must embark on the life and death struggle for national (imperial) supremacy, or else, by voluntary surrender of certain prerogatives of sovereignty, they must create the essential nucleus of supernational power which will serve as the beginning of the real sovereignty of all mankind.
2006 134:5.11 A mano a mano che il numero delle nazioni veramente sovrane (delle grandi potenze) decresce, l’opportunità ed il bisogno di un governo dell’umanità aumentano. Quando vi sono soltanto poche potenze realmente sovrane (grandi), esse devono impegnarsi in una lotta mortale per la supremazia nazionale (imperiale), oppure, abbandonando volontariamente certe prerogative di sovranità, devono creare il nucleo essenziale di un potere supernazionale che servirà come inizio della reale sovranità di tutta l’umanità.
1955 134:5.12 Peace will not come to Urantia until every so-called sovereign nation surrenders its power to make war into the hands of a representative government of all mankind. Political sovereignty is innate with the peoples of the world. When all the peoples of Urantia create a world government, they have the right and the power to make such a government SOVEREIGN; and when such a representative or democratic world power controls the world’s land, air, and naval forces, peace on earth and good will among men can prevail—but not until then.
2006 134:5.12 Non vi sarà pace su Urantia fino a che ogni nazione cosiddetta sovrana non abbandonerà il suo potere di fare la guerra nelle mani di un governo rappresentativo di tutta l’umanità. La sovranità politica è innata nei popoli del mondo. Quando tutti i popoli di Urantia creeranno un governo mondiale, avranno il diritto e il potere di rendere questo governo SOVRANO. E quando una tale potenza mondiale rappresentativa o democratica controllerà le forze terrestri, aeree e navali del mondo, la pace sulla terra e la buona volontà tra gli uomini potranno prevalere — ma non prima di allora.
1955 134:5.13 To use an important nineteenth- and twentieth-century illustration: The forty-eight states of the American Federal Union have long enjoyed peace. They have no more wars among themselves. They have surrendered their sovereignty to the federal government, and through the arbitrament of war, they have abandoned all claims to the delusions of self-determination. While each state regulates its internal affairs, it is not concerned with foreign relations, tariffs, immigration, military affairs, or interstate commerce. Neither do the individual states concern themselves with matters of citizenship. The forty-eight states suffer the ravages of war only when the federal government’s sovereignty is in some way jeopardized.
2006 134:5.13 Citiamo un esempio significativo del diciannovesimo e del ventesimo secolo: i quarantotto Stati dell’Unione Federale Americana hanno goduto a lungo della pace. Non hanno più guerre tra di loro. Essi hanno ceduto la loro sovranità al governo federale, e attraverso l’arbitrato della guerra hanno rinunciato ad ogni rivendicazione dell’inganno dell’autodeterminazione. Sebbene ogni Stato regoli i propri affari interni, non si occupa di affari esteri, di tariffe, d’immigrazione, di questioni militari, del commercio tra Stati. Né i singoli Stati si occupano di questioni di cittadinanza. I quarantotto Stati soffrono per le rovine della guerra solo quando la sovranità del governo federale è in qualche modo messa in pericolo.
1955 134:5.14 These forty-eight states, having abandoned the twin sophistries of sovereignty and self-determination, enjoy interstate peace and tranquillity. So will the nations of Urantia begin to enjoy peace when they freely surrender their respective sovereignties into the hands of a global government—the sovereignty of the brotherhood of men. In this world state the small nations will be as powerful as the great, even as the small state of Rhode Island has its two senators in the American Congress just the same as the populous state of New York or the large state of Texas.
2006 134:5.14 Questi quarantotto Stati, avendo abbandonato le sofisticherie gemelle della sovranità e dell’autodeterminazione, godono di pace e di tranquillità tra di loro. Allo stesso modo le nazioni di Urantia cominceranno a godere della pace quando abbandoneranno spontaneamente le loro rispettive sovranità nelle mani di un governo globale — la sovranità della fratellanza degli uomini. In queste condizioni mondiali le piccole nazioni saranno potenti quanto le grandi, allo stesso modo che il piccolo Stato del Rhode Island ha i suoi due senatori nel Congresso Americano esattamente come il popoloso Stato di New York o il vasto Stato del Texas.
1955 134:5.15 The limited (state) sovereignty of these forty-eight states was created by men and for men. The superstate (national) sovereignty of the American Federal Union was created by the original thirteen of these states for their own benefit and for the benefit of men. Sometime the supernational sovereignty of the planetary government of mankind will be similarly created by nations for their own benefit and for the benefit of all men.
2006 134:5.15 La sovranità limitata (di Stato) di questi quarantotto Stati fu creata dagli uomini e per gli uomini. La sovranità superstatale (nazionale) dell’Unione Federale Americana fu creata dai primi tredici di questi Stati a loro stesso beneficio ed a beneficio degli uomini. Un giorno la sovranità supernazionale del governo planetario dell’umanità sarà creata in modo simile dalle nazioni a loro proprio beneficio ed a beneficio di tutti gli uomini.
1955 134:5.16 Citizens are not born for the benefit of governments; governments are organizations created and devised for the benefit of men. There can be no end to the evolution of political sovereignty short of the appearance of the government of the sovereignty of all men. All other sovereignties are relative in value, intermediate in meaning, and subordinate in status.
2006 134:5.16 I cittadini non nascono per il beneficio dei governi; i governi sono organizzazioni create e stabilite a beneficio degli uomini. L’evoluzione della sovranità politica avrà fine solo con l’apparizione del governo della sovranità di tutti gli uomini. Tutte le altre sovranità hanno valori relativi, significato intermedio e status subordinato.
1955 134:5.17 With scientific progress, wars are going to become more and more devastating until they become almost racially suicidal. How many world wars must be fought and how many leagues of nations must fail before men will be willing to establish the government of mankind and begin to enjoy the blessings of permanent peace and thrive on the tranquillity of good will—world-wide good will—among men?
2006 134:5.17 Con il progresso scientifico le guerre diverranno sempre più devastanti, fino a divenire quasi un suicidio razziale. Quante guerre mondiali bisognerà combattere e quante leghe di nazioni dovranno fallire prima che gli uomini siano disposti ad istituire il governo dell’umanità e a cominciare a godere delle benedizioni di una pace permanente ed a prosperare nella tranquillità della buona volontà — la buona volontà mondiale — tra gli uomini?
6. LAW, LIBERTY, AND SOVEREIGNTY
6. LA LEGGE, LA LIBERTÀ E LA SOVRANITÀ
1955 134:6.1 If one man craves freedom—liberty—he must remember that all other men long for the same freedom. Groups of such liberty-loving mortals cannot live together in peace without becoming subservient to such laws, rules, and regulations as will grant each person the same degree of freedom while at the same time safeguarding an equal degree of freedom for all of his fellow mortals. If one man is to be absolutely free, then another must become an absolute slave. And the relative nature of freedom is true socially, economically, and politically. Freedom is the gift of civilization made possible by the enforcement of LAW.
2006 134:6.1 Se un uomo aspira alla libertà — alla vera libertà — deve ricordarsi che tutti gli altri uomini anelano alla stessa libertà. Dei gruppi di tali mortali che amano la vera libertà non possono vivere insieme in pace senza sottomettersi a leggi, regole e regolamenti che garantiscano ad ogni persona lo stesso grado di libertà, salvaguardando allo stesso tempo un uguale grado di libertà per tutti i loro simili mortali. Se un uomo vuole essere assolutamente libero, allora un altro deve diventare uno schiavo assoluto. E la natura relativa della libertà è vera nel campo sociale, economico e politico. La libertà è il dono della civiltà reso possibile dall’applicazione della LEGGE.
1955 134:6.2 Religion makes it spiritually possible to realize the brotherhood of men, but it will require mankind government to regulate the social, economic, and political problems associated with such a goal of human happiness and efficiency.
2006 134:6.2 La religione rende spiritualmente possibile realizzare la fratellanza degli uomini, ma è necessario un governo dell’umanità per regolare i problemi sociali, economici e politici associati a questa meta di felicità e di efficienza umane.
1955 134:6.3 There shall be wars and rumors of wars—nation will rise against nation—just as long as the world’s political sovereignty is divided up and unjustly held by a group of nation-states. England, Scotland, and Wales were always fighting each other until they gave up their respective sovereignties, reposing them in the United Kingdom.
2006 134:6.3 Ci saranno guerre e rumori di guerra — una nazione insorgerà contro un’altra nazione — fintantoché la sovranità politica del mondo sarà divisa ed ingiustamente detenuta da un gruppo di Stati nazionali[8]. L’Inghilterra, la Scozia ed il Galles furono sempre in lotta l’uno contro l’altro fino a quando non abbandonarono le loro rispettive sovranità, affidandole al Regno Unito.
1955 134:6.4 Another world war will teach the so-called sovereign nations to form some sort of federation, thus creating the machinery for preventing small wars, wars between the lesser nations. But global wars will go on until the government of mankind is created. Global sovereignty will prevent global wars—nothing else can.
2006 134:6.4 Un’altra guerra mondiale insegnerà alle cosiddette nazioni sovrane a formare una sorta di federazione, creando così il meccanismo per prevenire le piccole guerre, le guerre tra le nazioni minori. Ma le guerre mondiali continueranno fino alla creazione del governo dell’umanità. La sovranità globale impedirà le guerre globali — nient’altro può farlo.
1955 134:6.5 The forty-eight American free states live together in peace. There are among the citizens of these forty-eight states all of the various nationalities and races that live in the ever-warring nations of Europe. These Americans represent almost all the religions and religious sects and cults of the whole wide world, and yet here in North America they live together in peace. And all this is made possible because these forty-eight states have surrendered their sovereignty and have abandoned all notions of the supposed rights of self-determination.
2006 134:6.5 I quarantotto Stati americani liberi vivono insieme in pace. Ci sono tra i cittadini di questi quarantotto Stati i rappresentanti delle varie nazionalità e razze che vivono nelle nazioni sempre in guerra dell’Europa. Questi Americani rappresentano quasi tutte le religioni e le sette religiose ed i culti dell’intero vasto mondo, e tuttavia qui nell’America del Nord essi vivono insieme in pace. E tutto ciò è reso possibile perché questi quarantotto Stati hanno rinunciato alla loro sovranità ed hanno abbandonato ogni nozione dei pretesi diritti all’autodeterminazione.
1955 134:6.6 It is not a question of armaments or disarmament. Neither does the question of conscription or voluntary military service enter into these problems of maintaining world-wide peace. If you take every form of modern mechanical armaments and all types of explosives away from strong nations, they will fight with fists, stones, and clubs as long as they cling to their delusions of the divine right of national sovereignty.
2006 134:6.6 Non è una questione di armamento o di disarmo. Nemmeno la questione di coscrizione o di servizio militare volontario c’entra in questi problemi di mantenimento della pace mondiale. Se si togliessero alle nazioni potenti tutte le forme di armamento meccanico moderno e tutti i tipi di esplosivi, esse si batterebbero con pugni, pietre e bastoni fintantoché rimanessero attaccate alle loro illusioni sul diritto divino alla sovranità nazionale.
1955 134:6.7 War is not man’s great and terrible disease; war is a symptom, a result. The real disease is the virus of national sovereignty.
2006 134:6.7 La guerra non è una grande e terribile malattia dell’uomo; la guerra è un sintomo, un risultato. La vera malattia è il virus della sovranità nazionale.
1955 134:6.8 Urantia nations have not possessed real sovereignty; they never have had a sovereignty which could protect them from the ravages and devastations of world wars. In the creation of the global government of mankind, the nations are not giving up sovereignty so much as they are actually creating a real, bona fide, and lasting world sovereignty which will henceforth be fully able to protect them from all war. Local affairs will be handled by local governments; national affairs, by national governments; international affairs will be administered by global government.
2006 134:6.8 Le nazioni di Urantia non hanno posseduto una sovranità reale; esse non hanno mai avuto una sovranità che le proteggesse dalle rovine e dalle devastazioni delle guerre mondiali. Nella creazione del governo globale dell’umanità le nazioni non dovranno abbandonare la loro sovranità, ma creare effettivamente una sovranità mondiale, reale, sincera e duratura che sarà da allora pienamente capace di proteggerle da tutte le guerre. Gli affari locali saranno trattati dai governi locali, gli affari nazionali dai governi nazionali, gli affari internazionali saranno amministrati dal governo globale.
1955 134:6.9 World peace cannot be maintained by treaties, diplomacy, foreign policies, alliances, balances of power, or any other type of makeshift juggling with the sovereignties of nationalism. World law must come into being and must be enforced by world government—the sovereignty of all mankind.
2006 134:6.9 La pace mondiale non può essere mantenuta da trattati, dalla diplomazia, da politiche estere, da alleanze, da equilibri di potere, né da ogni altro tipo di espediente che faccia dei giochi di prestigio con le sovranità del nazionalismo. La legge mondiale deve venire all’esistenza e deve essere applicata da un governo mondiale — la sovranità di tutta l’umanità.
1955 134:6.10 The individual will enjoy far more liberty under world government. Today, the citizens of the great powers are taxed, regulated, and controlled almost oppressively, and much of this present interference with individual liberties will vanish when the national governments are willing to trustee their sovereignty as regards international affairs into the hands of global government.
2006 134:6.10 L’individuo godrà di molta più libertà sotto un governo mondiale. Oggi i cittadini delle grandi potenze sono tassati, regolamentati e controllati in maniera quasi oppressiva, e gran parte di queste interferenze attuali nelle libertà individuali scomparirà quando i governi nazionali saranno disposti ad affidare la loro sovranità in materia di affari internazionali alle mani di un governo globale.
1955 134:6.11 Under global government the national groups will be afforded a real opportunity to realize and enjoy the personal liberties of genuine democracy. The fallacy of self-determination will be ended. With global regulation of money and trade will come the new era of world-wide peace. Soon may a global language evolve, and there will be at least some hope of sometime having a global religion—or religions with a global viewpoint.
2006 134:6.11 Sotto un governo globale i gruppi nazionali avranno realmente occasione di realizzare e di godere le libertà personali di una democrazia autentica. L’inganno dell’autodeterminazione avrà termine. Con una regolamentazione globale delle monete e degli scambi commerciali verrà la nuova era di pace nel mondo intero. Potrà evolversi in breve tempo un linguaggio globale e ci sarà almeno qualche speranza di avere un giorno una religione globale — o delle religioni con una visione globale.
1955 134:6.12 Collective security will never afford peace until the collectivity includes all mankind.
2006 134:6.12 La sicurezza collettiva non assicurerà mai la pace fino a che la collettività non ingloberà tutta l’umanità.
1955 134:6.13 The political sovereignty of representative mankind government will bring lasting peace on earth, and the spiritual brotherhood of man will forever insure good will among all men. And there is no other way whereby peace on earth and good will among men can be realized.
2006 134:6.13 La sovranità politica del governo rappresentativo dell’umanità porterà una pace durevole sulla terra, e la fraternità spirituale degli uomini assicurerà per sempre la buona volontà fra tutti gli uomini. Non esiste altro modo per mezzo del quale la pace sulla terra e la buona volontà tra gli uomini possano essere realizzate[9].
1955 134:6.14 * * *
2006 134:6.15 Dopo la morte di Cymboyton i suoi figli incontrarono grandi difficoltà per mantenere la pace tra il corpo insegnante. Le ripercussioni degli insegnamenti di Gesù sarebbero state molto più grandi se i successivi istruttori cristiani, che si unirono al corpo insegnante di Urmia, avessero dato prova di maggiore saggezza ed avessero esercitato maggiore tolleranza.
1955 134:6.15 After the death of Cymboyton, his sons encountered great difficulties in maintaining a peaceful faculty. The repercussions of Jesus’ teachings would have been much greater if the later Christian teachers who joined the Urmia faculty had exhibited more wisdom and exercised more tolerance.
2006 134:6.16 Il figlio primogenito di Cymboyton aveva chiamato in aiuto Abner da Filadelfia, ma la scelta degli insegnanti da parte di Abner fu molto infelice, nel senso che si dimostrarono inflessibili ed intransigenti. Questi insegnanti cercarono di rendere la loro religione dominante sulle altre credenze. Essi non sospettarono mai che le conferenze del conduttore di carovane cui ci si riferiva così spesso fossero state tenute da Gesù stesso.
1955 134:6.16 Cymboyton’s eldest son had appealed to Abner at Philadelphia for help, but Abner’s choice of teachers was most unfortunate in that they turned out to be unyielding and uncompromising. These teachers sought to make their religion dominant over the other beliefs. They never suspected that the oft-referred-to lectures of the caravan conductor had been delivered by Jesus himself.
2006 134:6.17 Quando la confusione si accrebbe in seno alla facoltà, i tre fratelli ritirarono il loro appoggio finanziario, e dopo cinque anni la scuola chiuse. Fu riaperta più tardi come tempio mitraico e fu infine incendiata in occasione di una delle loro celebrazioni orgiastiche.
7. THE THIRTY-FIRST YEAR (A.D. 25)
7. IL TRENTUNESIMO ANNO (25 D.C.)
1955 134:7.1 When Jesus returned from the journey to the Caspian Sea, he knew that his world travels were about finished. He made only one more trip outside of Palestine, and that was into Syria. After a brief visit to Capernaum, he went to Nazareth, stopping over a few days to visit. In the middle of April he left Nazareth for Tyre. From there he journeyed on north, tarrying for a few days at Sidon, but his destination was Antioch.
2006 134:7.1 Quando Gesù ritornò dal viaggio nel Mar Caspio, sapeva che i suoi giri per il mondo erano quasi terminati. Fece soltanto un altro viaggio fuori della Palestina, e fu per andare in Siria. Dopo un breve soggiorno a Cafarnao, egli andò a Nazaret, dove si fermò alcuni giorni per fare delle visite. A metà aprile lasciò Nazaret per Tiro. Da là si diresse verso nord, fermandosi alcuni giorni a Sidone, ma la sua destinazione era Antiochia.
1955 134:7.2 This is the year of Jesus’ solitary wanderings through Palestine and Syria. Throughout this year of travel he was known by various names in different parts of the country: the carpenter of Nazareth, the boatbuilder of Capernaum, the scribe of Damascus, and the teacher of Alexandria.
2006 134:7.2 Questo è l’anno del vagabondare solitario di Gesù attraverso la Palestina e la Siria. Nel corso di quest’anno di peregrinazioni egli fu conosciuto con nomi diversi nelle differenti parti del paese: il carpentiere di Nazaret, il costruttore di battelli di Cafarnao, lo Scriba di Damasco ed il maestro di Alessandria.
1955 134:7.3 At Antioch the Son of Man lived for over two months, working, observing, studying, visiting, ministering, and all the while learning how man lives, how he thinks, feels, and reacts to the environment of human existence. For three weeks of this period he worked as a tentmaker. He remained longer in Antioch than at any other place he visited on this trip. Ten years later, when the Apostle Paul was preaching in Antioch and heard his followers speak of the doctrines of the Damascus scribe, he little knew that his pupils had heard the voice, and listened to the teachings, of the Master himself.
2006 134:7.3 Ad Antiochia il Figlio dell’Uomo visse per più di due mesi, lavorando, osservando, studiando, facendo visite, assistendo, ed imparando nel frattempo come vivono gli uomini, come pensano, come si sentono e come reagiscono all’ambiente dell’esistenza umana. Per tre settimane di questo periodo egli lavorò come fabbricante di tende. Rimase ad Antiochia più a lungo che in qualunque altro posto che visitò in questo viaggio. Dieci anni più tardi, quando l’apostolo Paolo predicò ad Antiochia e sentì i suoi seguaci parlare delle dottrine dello Scriba di Damasco, non sospettò affatto che i suoi allievi avessero sentito la voce ed ascoltato gli insegnamenti del Maestro stesso[10].
1955 134:7.4 From Antioch Jesus journeyed south along the coast to Caesarea, where he tarried for a few weeks, continuing down the coast to Joppa. From Joppa he traveled inland to Jamnia, Ashdod, and Gaza. From Gaza he took the inland trail to Beersheba, where he remained for a week.
2006 134:7.4 Da Antiochia Gesù scese a sud lungo la costa fino a Cesarea, dove si fermò per alcune settimane, proseguendo poi lungo la costa fino a Giaffa. Da Giaffa si diresse verso l’interno, passando per Jamnia, Asdod e Gaza. Da Gaza egli prese la pista interna verso Bersabea, dove si fermò una settimana.
1955 134:7.5 Jesus then started on his final tour, as a private individual, through the heart of Palestine, going from Beersheba in the south to Dan in the north. On this journey northward he stopped at Hebron, Bethlehem (where he saw his birthplace), Jerusalem (he did not visit Bethany), Beeroth, Lebonah, Sychar, Shechem, Samaria, Geba, En-Gannim, Endor, Madon; passing through Magdala and Capernaum, he journeyed on north; and passing east of the Waters of Merom, he went by Karahta to Dan, or Caesarea-Philippi.
2006 134:7.5 Gesù partì poi per il suo ultimo giro, come persona privata, attraverso il cuore della Palestina, andando da Bersabea nel sud fino a Dan nel nord. Nel corso di questo viaggio verso nord si fermò ad Hebron, a Betlemme (dove vide il suo luogo di nascita), a Gerusalemme (non visitò Betania), a Beerot, Lebona, Sicar, Sichem, Samaria, Geba, En-Gannim, Endor e Madon. Attraversando Magdala e Cafarnao proseguì verso nord, e passando ad est delle Acque di Merom si recò per Karata a Dan, o Cesarea di Filippo.
1955 134:7.6 The indwelling Thought Adjuster now led Jesus to forsake the dwelling places of men and betake himself up to Mount Hermon that he might finish his work of mastering his human mind and complete the task of effecting his full consecration to the remainder of his lifework on earth.
2006 134:7.6 L’Aggiustatore di Pensiero interiore indusse ora Gesù ad abbandonare i luoghi abitati dagli uomini e a recarsi sul Monte Hermon per terminare l’opera di controllo della sua mente umana e per completare il compito di consacrarsi totalmente al resto del lavoro della sua vita sulla terra[11].
1955 134:7.7 This was one of those unusual and extraordinary epochs in the Master’s earth life on Urantia. Another and very similar one was the experience he passed through when alone in the hills near Pella just subsequent to his baptism. This period of isolation on Mount Hermon marked the termination of his purely human career, that is, the technical termination of the mortal bestowal, while the later isolation marked the beginning of the more divine phase of the bestowal. And Jesus lived alone with God for six weeks on the slopes of Mount Hermon.
2006 134:7.7 Questa fu una delle epoche eccezionali e straordinarie nella vita terrena del Maestro su Urantia. Un’altra esperienza molto simile fu quella per la quale egli passò da solo sulle colline vicino a Pella subito dopo il suo battesimo. Questo periodo d’isolamento sul Monte Hermon segnò la fine della sua carriera puramente umana, cioè la conclusione tecnica del suo conferimento mortale, mentre l’isolamento successivo segnò l’inizio della fase più divina del conferimento. E Gesù visse da solo con Dio per sei settimane sulle pendici del Monte Hermon.
8. THE SOJOURN ON MOUNT HERMON
8. IL SOGGIORNO SUL MONTE HERMON
1955 134:8.1 After spending some time in the vicinity of Caesarea-Philippi, Jesus made ready his supplies, and securing a beast of burden and a lad named Tiglath, he proceeded along the Damascus road to a village sometime known as Beit Jenn in the foothills of Mount Hermon. Here, near the middle of August, A.D. 25, he established his headquarters, and leaving his supplies in the custody of Tiglath, he ascended the lonely slopes of the mountain. Tiglath accompanied Jesus this first day up the mountain to a designated point about 6,000 feet above sea level, where they built a stone container in which Tiglath was to deposit food twice a week.
2006 134:8.1 Dopo aver trascorso qualche tempo in prossimità di Cesarea di Filippo, Gesù preparò delle provviste, e dopo essersi procurato una bestia da soma ed un ragazzo di nome Tiglat, procedette lungo la strada di Damasco fino ad un villaggio allora conosciuto come Bet Jenn sulle colline pedemontane del Monte Hermon. Qui, verso la metà di agosto dell’anno 25 d.C., egli stabilì il suo campo base, e lasciate le sue provviste in custodia a Tiglat ascese le pendici disabitate della montagna. In questo primo giorno, Tiglat accompagnò Gesù sulla montagna fino ad un punto situato a circa duemila metri sul livello del mare, dove essi costruirono una nicchia di pietra nella quale Tiglat doveva depositare il cibo due volte alla settimana.
1955 134:8.2 The first day, after he had left Tiglath, Jesus had ascended the mountain only a short way when he paused to pray. Among other things he asked his Father to send back the guardian seraphim to “be with Tiglath.” He requested that he be permitted to go up to his last struggle with the realities of mortal existence alone. And his request was granted. He went into the great test with only his indwelling Adjuster to guide and sustain him.
2006 134:8.2 Il primo giorno, dopo aver lasciato Tiglat, Gesù aveva asceso la montagna solo per un breve tratto e poi si fermò a pregare. Tra le altre cose egli chiese a suo Padre di mandare il serafino guardiano ad “accompagnare Tiglat”. Chiese che gli fosse permesso di salire da solo verso la sua ultima lotta con le realtà dell’esistenza mortale; e la sua richiesta fu accolta. Egli affrontò la grande prova accompagnato soltanto dal suo Aggiustatore interiore per guidarlo e sostenerlo.
1955 134:8.3 Jesus ate frugally while on the mountain; he abstained from all food only a day or two at a time. The superhuman beings who confronted him on this mountain, and with whom he wrestled in spirit, and whom he defeated in power, were real; they were his archenemies in the system of Satania; they were not phantasms of the imagination evolved out of the intellectual vagaries of a weakened and starving mortal who could not distinguish reality from the visions of a disordered mind.
2006 134:8.3 Gesù mangiò frugalmente mentre era in montagna; si astenne da ogni cibo soltanto un giorno o due di seguito[12]. Gli esseri superumani che lo affrontarono su questa montagna e con i quali lottò in spirito e che egli vinse in potenza erano reali. Essi erano i suoi nemici implacabili del sistema di Satania; non erano fantasmi dell’immaginazione usciti dalle fantasticherie intellettuali di un mortale debole ed affamato, incapace di distinguere la realtà dalle visioni di una mente alterata.
1955 134:8.4 Jesus spent the last three weeks of August and the first three weeks of September on Mount Hermon. During these weeks he finished the mortal task of achieving the circles of mind-understanding and personality-control. Throughout this period of communion with his heavenly Father the indwelling Adjuster also completed the assigned services. The mortal goal of this earth creature was there attained. Only the final phase of mind and Adjuster attunement remained to be consummated.
2006 134:8.4 Gesù passò le ultime tre settimane di agosto e le prime tre settimane di settembre sul Monte Hermon. Durante queste settimane egli portò a termine il compito mortale di completare i cerchi di comprensione mentale e di controllo della personalità. In questo periodo di comunione con suo Padre celeste, l’Aggiustatore interiore completò anch’esso i servizi assegnatili. Lo scopo umano di questa creatura terrena fu allora raggiunto. Restava da completare soltanto la fase finale di armonizzazione della sua mente con l’Aggiustatore.
1955 134:8.5 After more than five weeks of unbroken communion with his Paradise Father, Jesus became absolutely assured of his nature and of the certainty of his triumph over the material levels of time-space personality manifestation. He fully believed in, and did not hesitate to assert, the ascendancy of his divine nature over his human nature.
2006 134:8.5 Dopo più di cinque settimane di comunione ininterrotta con suo Padre del Paradiso, Gesù divenne assolutamente sicuro della sua natura e certo del suo trionfo sui livelli materiali di manifestazione della personalità nel tempo-spazio. Egli credette pienamente nella supremazia della sua natura divina sulla sua natura umana, e non esitò ad affermarla.
1955 134:8.6 Near the end of the mountain sojourn Jesus asked his Father if he might be permitted to hold conference with his Satania enemies as the Son of Man, as Joshua ben Joseph. This request was granted. During the last week on Mount Hermon the great temptation, the universe trial, occurred. Satan (representing Lucifer) and the rebellious Planetary Prince, Caligastia, were present with Jesus and were made fully visible to him. And this “temptation,” this final trial of human loyalty in the face of the misrepresentations of rebel personalities, had not to do with food, temple pinnacles, or presumptuous acts. It had not to do with the kingdoms of this world but with the sovereignty of a mighty and glorious universe. The symbolism of your records was intended for the backward ages of the world’s childlike thought. And subsequent generations should understand what a great struggle the Son of Man passed through that eventful day on Mount Hermon.
2006 134:8.6 Verso la fine del suo soggiorno in montagna Gesù chiese a suo Padre l’autorizzazione ad avere un incontro con i suoi nemici di Satania in qualità di Figlio dell’Uomo, come Joshua ben Joseph. Questa richiesta fu accolta. Durante l’ultima settimana sul Monte Hermon la grande tentazione, la prova dell’universo, ebbe luogo. Satana (che rappresentava Lucifero) ed il Principe Planetario ribelle, Caligastia, erano presenti presso Gesù e gli furono resi pienamente visibili. E questa “tentazione”, questa prova finale di fedeltà umana di fronte alle esposizioni fallaci delle personalità ribelli, non ebbe niente a che vedere con cibo, pinnacoli di templi o atti di presunzione[13]. Non ebbe niente a che vedere con i regni di questo mondo, ma con la sovranità di un potente e glorioso universo. Il simbolismo dei vostri scritti era destinato ai tempi arretrati della mentalità infantile del mondo. E le generazioni successive dovrebbero comprendere che il Figlio dell’Uomo sostenne una grande lotta durante quel fatidico giorno sul Monte Hermon.
1955 134:8.7 To the many proposals and counterproposals of the emissaries of Lucifer, Jesus only made reply: “May the will of my Paradise Father prevail, and you, my rebellious son, may the Ancients of Days judge you divinely. I am your Creator-father; I can hardly judge you justly, and my mercy you have already spurned. I commit you to the adjudication of the Judges of a greater universe.”
2006 134:8.7 Alle numerose proposte e controproposte degli emissari di Lucifero, Gesù diede una sola risposta: “Possa la volontà di mio Padre del Paradiso prevalere, e quanto a te, figlio mio ribelle, possano gli Antichi dei Giorni giudicarti divinamente. Io sono il tuo Creatore-padre; io non posso giudicarti in modo giusto, e tu hai già respinto la mia misericordia. Io ti rimetto al giudizio dei Giudici di un universo più grande.”
1955 134:8.8 To all the Lucifer-suggested compromises and makeshifts, to all such specious proposals about the incarnation bestowal, Jesus only made reply, “The will of my Father in Paradise be done.” And when the trying ordeal was finished, the detached guardian seraphim returned to Jesus’ side and ministered to him.
2006 134:8.8 A tutti i compromessi e gli espedienti suggeriti da Lucifero, a tutte le capziose proposte circa il conferimento come incarnazione, Gesù si limitò a rispondere: “Sia fatta la volontà di mio Padre del Paradiso.” E quando la difficile ordalia fu terminata, il serafino custode distaccato ritornò a fianco di Gesù e gli portò assistenza.
1955 134:8.9 On an afternoon in late summer, amid the trees and in the silence of nature, Michael of Nebadon won the unquestioned sovereignty of his universe. On that day he completed the task set for Creator Sons to live to the full the incarnated life in the likeness of mortal flesh on the evolutionary worlds of time and space. The universe announcement of this momentous achievement was not made until the day of his baptism, months afterward, but it all really took place that day on the mountain. And when Jesus came down from his sojourn on Mount Hermon, the Lucifer rebellion in Satania and the Caligastia secession on Urantia were virtually settled. Jesus had paid the last price required of him to attain the sovereignty of his universe, which in itself regulates the status of all rebels and determines that all such future upheavals (if they ever occur) may be dealt with summarily and effectively. Accordingly, it may be seen that the so-called “great temptation” of Jesus took place sometime before his baptism and not just after that event.
2006 134:8.9 In un pomeriggio di fine estate, in mezzo agli alberi e nel silenzio della natura, Micael di Nebadon conquistò la sovranità indiscussa del suo universo. In quel giorno egli completò il compito assegnato ai Figli Creatori di vivere pienamente la vita incarnata nelle sembianze della carne mortale sui mondi evoluzionari del tempo e dello spazio. L’annuncio all’universo di questa impresa importantissima non fu fatto fino al giorno del suo battesimo, alcuni mesi più tardi, ma tutto avvenne in realtà quel giorno sulla montagna. Quando Gesù discese dal suo soggiorno sul Monte Hermon, la ribellione di Lucifero in Satania e la secessione di Caligastia su Urantia erano praticamente regolate. Gesù aveva pagato l’ultimo prezzo richiestogli per ottenere la sovranità del suo universo, che regola da se stessa lo status di tutti i ribelli e determina che ogni futura sollevazione di tal genere (se mai capitasse) potrà essere trattata sommariamente ed efficacemente. Di conseguenza, si può vedere che la cosiddetta “grande tentazione” di Gesù ebbe luogo qualche tempo prima del suo battesimo e non immediatamente dopo quell’avvenimento.
1955 134:8.10 At the end of this sojourn on the mountain, as Jesus was making his descent, he met Tiglath coming up to the rendezvous with food. Turning him back, he said only: “The period of rest is over; I must return to my Father’s business.” He was a silent and much changed man as they journeyed back to Dan, where he took leave of the lad, giving him the donkey. He then proceeded south by the same way he had come, to Capernaum.
2006 134:8.10 Alla fine di questo soggiorno sulla montagna, mentre Gesù scendeva, incontrò Tiglat che saliva al posto convenuto con il cibo. Rimandandolo indietro, egli disse solamente: “Il periodo di riposo è finito; devo ritornare agli affari di mio Padre.” Egli era un uomo silenzioso e molto diverso mentre facevano il viaggio di ritorno verso Dan, dove si congedò dal ragazzo facendogli dono dell’asino. Poi si diresse verso sud per la stessa strada per la quale era venuto, e andò a Cafarnao.
9. THE TIME OF WAITING
9. IL TEMPO DI ATTESA
1955 134:9.1 It was now near the end of the summer, about the time of the day of atonement and the feast of tabernacles. Jesus had a family meeting in Capernaum over the Sabbath and the next day started for Jerusalem with John the son of Zebedee, going to the east of the lake and by Gerasa and on down the Jordan valley. While he visited some with his companion on the way, John noted a great change in Jesus.
2006 134:9.1 Si era ora prossimi alla fine dell’estate, quasi all’epoca del giorno di riparazione e della festa dei Tabernacoli. Gesù tenne una riunione di famiglia a Cafarnao durante il sabato, ed il giorno successivo partì per Gerusalemme con Giovanni, il figlio di Zebedeo, passando ad est del lago e per Gerasa e scendendo la valle del Giordano. Mentre per strada s’intratteneva con il suo compagno, Giovanni notò un grande cambiamento in Gesù.
1955 134:9.2 Jesus and John stopped overnight at Bethany with Lazarus and his sisters, going early the next morning to Jerusalem. They spent almost three weeks in and around the city, at least John did. Many days John went into Jerusalem alone while Jesus walked about over the near-by hills and engaged in many seasons of spiritual communion with his Father in heaven.
2006 134:9.2 Gesù e Giovanni si fermarono per la notte a Betania presso Lazzaro e le sue sorelle, e partirono presto il mattino dopo per Gerusalemme. Essi trascorsero quasi tre settimane nella città e nei suoi dintorni, o almeno lo fece Giovanni. Per molti giorni Giovanni andò da solo a Gerusalemme, mentre Gesù camminava sulle colline vicine e s’immergeva in lunghi periodi di comunione spirituale con suo Padre nei cieli.
1955 134:9.3 Both of them were present at the solemn services of the day of atonement. John was much impressed by the ceremonies of this day of all days in the Jewish religious ritual, but Jesus remained a thoughtful and silent spectator. To the Son of Man this performance was pitiful and pathetic. He viewed it all as misrepresentative of the character and attributes of his Father in heaven. He looked upon the doings of this day as a travesty upon the facts of divine justice and the truths of infinite mercy. He burned to give vent to the declaration of the real truth about his Father’s loving character and merciful conduct in the universe, but his faithful Monitor admonished him that his hour had not yet come. But that night, at Bethany, Jesus did drop numerous remarks which greatly disturbed John; and John never fully understood the real significance of what Jesus said in their hearing that evening.
2006 134:9.3 Tutti e due assistettero ai servizi solenni del giorno di riparazione. Giovanni fu molto colpito dalle cerimonie di questo giorno cruciale del rituale religioso ebraico, ma Gesù rimase uno spettatore pensieroso e silenzioso. Per il Figlio dell’Uomo questo spettacolo era pietoso e patetico. Egli considerò tutto ciò come una falsa rappresentazione del carattere e degli attributi di suo Padre celeste. Reputò gli avvenimenti di questo giorno una parodia dei fatti della giustizia divina e delle verità della misericordia infinita. Egli bruciava dal desiderio di proclamare la verità reale riguardo al carattere amorevole e alla condotta misericordiosa di suo Padre nell’universo, ma il suo fedele Monitore lo avvertì che la sua ora non era ancora giunta. Ma quella sera a Betania Gesù si lasciò sfuggire numerose osservazioni che turbarono grandemente Giovanni; e Giovanni non comprese mai pienamente il significato reale di ciò che disse Gesù nel corso del loro colloquio di quella sera.
1955 134:9.4 Jesus planned to remain throughout the week of the feast of tabernacles with John. This feast was the annual holiday of all Palestine; it was the Jewish vacation time. Although Jesus did not participate in the merriment of the occasion, it was evident that he derived pleasure and experienced satisfaction as he beheld the lighthearted and joyous abandon of the young and the old.
2006 134:9.4 Gesù programmò di rimanere per tutta la settimana della festa dei Tabernacoli con Giovanni. Questa festa era la vacanza annuale di tutta la Palestina; era il periodo delle ferie ebraiche. Anche se Gesù non partecipò alla festosità di circostanza, era evidente che provava piacere e soddisfazione nel vedere lo spensierato e gioioso abbandono dei giovani e dei vecchi.
1955 134:9.5 In the midst of the week of celebration and ere the festivities were finished, Jesus took leave of John, saying that he desired to retire to the hills where he might the better commune with his Paradise Father. John would have gone with him, but Jesus insisted that he stay through the festivities, saying: “It is not required of you to bear the burden of the Son of Man; only the watchman must keep vigil while the city sleeps in peace.” Jesus did not return to Jerusalem. After almost a week alone in the hills near Bethany, he departed for Capernaum. On the way home he spent a day and a night alone on the slopes of Gilboa, near where King Saul had taken his life; and when he arrived at Capernaum, he seemed more cheerful than when he had left John in Jerusalem.
2006 134:9.5 A metà della settimana di celebrazione e prima che le festività fossero terminate, Gesù si congedò da Giovanni dicendo che desiderava ritirarsi sulle colline dove poteva comunicare meglio con suo Padre del Paradiso. Giovanni avrebbe voluto andare con lui, ma Gesù insisté perché rimanesse per tutta la durata delle festività dicendo: “Non ti è richiesto di portare il fardello del Figlio dell’Uomo; solo la sentinella deve vegliare mentre la città dorme in pace.” Gesù non ritornò a Gerusalemme. Dopo quasi un’intera settimana passata da solo sulle colline vicino a Betania, partì per Cafarnao. Sulla via del ritorno egli passò un giorno e una notte da solo sulle pendici del Monte Gelboe, vicino al luogo in cui il Re Saul si era suicidato; e quando arrivò a Cafarnao sembrava più sereno di quando aveva lasciato Giovanni a Gerusalemme[14].
1955 134:9.6 The next morning Jesus went to the chest containing his personal effects, which had remained in Zebedee’s workshop, put on his apron, and presented himself for work, saying, “It behooves me to keep busy while I wait for my hour to come.” And he worked several months, until January of the following year, in the boatshop, by the side of his brother James. After this period of working with Jesus, no matter what doubts came up to becloud James’s understanding of the lifework of the Son of Man, he never again really and wholly gave up his faith in the mission of Jesus.
2006 134:9.6 Il mattino successivo Gesù andò al baule contenente i suoi effetti personali, che era rimasto nel laboratorio di Zebedeo, indossò il suo grembiule e si presentò al lavoro dicendo: “È necessario che mi tenga occupato mentre aspetto la mia ora.” E lavorò parecchi mesi, fino al gennaio dell’anno successivo, nel cantiere navale a fianco di suo fratello Giacomo. Dopo questo periodo di lavoro con Gesù, indipendentemente dai dubbi che vennero ad offuscare la comprensione di Giacomo circa l’opera della vita del Figlio dell’Uomo, egli non abbandonò mai più realmente e completamente la sua fede nella missione di Gesù.
1955 134:9.7 During this final period of Jesus’ work at the boatshop, he spent most of his time on the interior finishing of some of the larger craft. He took great pains with all his handiwork and seemed to experience the satisfaction of human achievement when he had completed a commendable piece of work. Though he wasted little time upon trifles, he was a painstaking workman when it came to the essentials of any given undertaking.
2006 134:9.7 Durante questo periodo finale di lavoro al cantiere navale, Gesù passò la maggior parte del suo tempo alla finitura interna di alcuni grandi battelli. Egli metteva grande impegno in tutto il suo lavoro manuale e sembrava provare la soddisfazione del compimento umano quando aveva terminato una buona parte di lavoro. Sebbene spendesse poco tempo nei dettagli, egli era un operaio meticoloso quando si trattava delle cose essenziali di un dato lavoro.
1955 134:9.8 As time passed, rumors came to Capernaum of one John who was preaching while baptizing penitents in the Jordan, and John preached: “The kingdom of heaven is at hand; repent and be baptized.” Jesus listened to these reports as John slowly worked his way up the Jordan valley from the ford of the river nearest to Jerusalem. But Jesus worked on, making boats, until John had journeyed up the river to a point near Pella in the month of January of the next year, A.D. 26, when he laid down his tools, declaring, “My hour has come,” and presently presented himself to John for baptism.
2006 134:9.8 Mentre il tempo passava, giunsero a Cafarnao delle voci su un certo Giovanni che predicava battezzando dei penitenti nel Giordano; e Giovanni predicava: “Il regno dei cieli è vicino; pentitevi e battezzatevi[15].” Gesù sentì di queste voci mentre Giovanni risaliva lentamente la valle del Giordano dal guado del fiume più vicino a Gerusalemme[16]. Ma Gesù continuò a lavorare, costruendo battelli, fino a che Giovanni ebbe risalito il fiume giungendo ad una località vicina a Pella nel mese di gennaio dell’anno successivo, 26 d.C. Allora Gesù depose i suoi arnesi dicendo: “La mia ora è giunta”, e si presentò ben presto a Giovanni per essere battezzato.
1955 134:9.9 But a great change had been coming over Jesus. Few of the people who had enjoyed his visits and ministrations as he had gone up and down in the land ever subsequently recognized in the public teacher the same person they had known and loved as a private individual in former years. And there was a reason for this failure of his early beneficiaries to recognize him in his later role of public and authoritative teacher. For long years this transformation of mind and spirit had been in progress, and it was finished during the eventful sojourn on Mount Hermon.
2006 134:9.9 Ma un grande cambiamento si era operato in Gesù. Furono poche le persone che avevano goduto delle sue visite e del suo ministero mentre percorreva il paese in lungo e in largo che riconobbero in seguito nell’istruttore pubblico la stessa persona che avevano conosciuto ed amato come individuo privato negli anni precedenti. E c’era una ragione al fatto che i suoi beneficiari di un tempo non lo riconoscevano nel suo ruolo successivo d’istruttore pubblico ed autorevole. Questa trasformazione di mente e di spirito era proseguita per lunghi anni e si era completata durante il memorabile soggiorno sul Monte Hermon.